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Biblioteca Manfrediana: sempre più studenti nella sala studio (+16%)

Quasi 80mila prestiti effettuati, crescita di presenze nelle sale studio (+16%), circa 50 attività ed eventi culturali svolti in un anno: sono questi i numeri che sintetizzano il 2016 della Biblioteca Manfrediana di Faenza, dati importanti considerando un mondo che viaggia sempre più sul web e sempre meno attraverso libri e luoghi di cultura. Una Biblioteca Manfrediana attenta sopratutto ai giovanissimi (quasi metà dei prestiti riguardano la rinnovata sezione ragazzi) e agli adolescenti, con la nuova sala Culture Club (negli spazi dell’ex emeroteca) dedicata proprio a questa fascia d’età.

Biblioteca Manfrediana: sempre più polo aggregativo per giovani

Trovare posto per studiare in biblioteca? Un’impresa sempre più ardua: le presenze nelle sale studio della Biblioteca presentano un aumento costante del pubblico, con una significativa crescita per la fascia d’età 13-18 anni. L’aumento di oltre 4mila presenze (complessivamente 25.186) rispetto al 2015 testimoniano l’importanza della Biblioteca non solo come luogo di conservazione, ma anche come centro culturale a trecentosessanta gradi capace di formare le nuove generazioni.

Uno degli istituti più importanti dell’Emilia-Romagna

Oltre a questo, l’istituto continua ad avere come mission prioritaria la custodia di un sapere millenario. La Biblioteca Manfrediana è annoverata tra le più importanti della Regione e l’anno prossimo festeggerà i 200 anni di apertura al pubblico. «Le linee di azione intraprese continueranno nei prossimi anni – spiega la direttrice Daniela Simonini – continueremo a lavorare sulla conservazione dei testi e dei documenti e a promuovere la lettura sia in un’ottica culturale sia in un’ottica sociale». Fondamentale quest’anno è stato anche il supporto dei volontari del servizio civile che hanno supportato le attività dei laboratori didattici per le scuole.

«La Biblioteca Manfrediana nel 2016 è cresciuta – spiega il vice sindaco Massimo Isola – da anni si conferma luogo straordinario non solo per l’attività di supporto agli studiosi, ma anche per una importante funzione volta ad arricchire memoria collettiva. È sempre di più un luogo di servizio per la comunità e i dati 2016 lo confermano. La sua attività contribuisce a costruire una città più colta e consapevole». «E’ uno spazio in cui i faentini amano stare – ribadisce la dirigente del settore Cultura del Comune di Faenza, Benedetta Diamanti – E’ molto importante valorizzare il rapporto con i giovani».

 

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