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Un anno dall’incendio della Lotras System: il ricordo di Giovanni Malpezzi

Il 9 agosto del 2019 Faenza si svegliò con un cielo grigio nonostante le buone previsione meteo. L’incendio allo stabilimento della Lotras System, azienda logistica con sede operativa in città, si stava propagando dalla nottata e la colonna di fumo aveva oscurato il sole su una Faenza preoccupata per la situazione. L’incendio, visibile a decine di chilometri di distanza, fu spento dai vigili del fuoco solo alcuni giorni dopo. La questione sanitaria e ambientale fu al centro del dibattito pubblico per settimane. Oggi, la situazione non è ancora risolta: l’inchiesta e la bonifica del bacino di laminazione accanto alla zona dell’incendio sono ancora in corso. Abbiamo intervistato il sindaco Giovanni Malpezzi per ricordare insieme a lui, a mente fredda, quello che successe a fare il quadro sulla situazione attuale.

Intervista a Giovanni Malpezzi sull’incendio della Lotras System

Lotras Systema Malpezzi
Giovanni Malpezzi nella mattina dell’incendio, davanti allo stabilimento della Lotras System

Lotras System 365 giorni dopo: cosa ricorda Giovanni Malpezzi di quella mattina?

La notte del 9 agosto 2019 sono stato svegliato dal Comandante della Polizia Municipale. Mi sono subito recato sul posto in via Deruta. La situazione era pesantissima. In quel momento, le numerose autobotti dei Vigili del Fuoco stavano limitando i getti d’acqua per raffreddare lo stabile. Avevano ridotto i volumi di spegnimento, perchè in quel momento era già emerso il problema degli effetti che si potevano produrre con lo sversamento di quelle enormi quantità di liquidi inquinati nel sistema fognario di via Deruta e tramite di esso al depuratore di Formellino, nonché alla rete scolante che tramite il Fosso Vetro arriva fino al mare.

In quelle prime ore dell’incendio, dai tombini di via Deruta uscivano fiamme e vapori provocati dall’olio bollente che percolava dal piazzale Lotras, tanto da sciogliere le tubazioni che scolavano nei tombini in strada. Se il depuratore di Formellino avesse ricevuto quei volumi d’acqua oleosa sarebbe andato in blocco e tutto si sarebbe riversato nel fiume Lamone, per poi arrivare al mare con gravissimi danni ambientali e per il turismo.

Pertanto, in quelle prime ore, fu subito bloccata la derivazione fognaria diretta al depuratore. Nel frattempo, tutti i liquidi continuavano a defluire verso il bacino di laminazione, alle spalle dello stabilimento Tampieri.

Secondo lei cosa ha permesso alla città di affrontare quella situazione?

Certamente il lavoro di squadra svolto dalle tante istituzioni e persone in campo, con abnegazione e professionalità, ha permesso di scongiurare danni ben peggiori. I fumi hanno continuato ad appestare la città e i Comuni limitrofi per oltre 6 giorni, ma l’opera delle consistenti forze attivate ha limitato notevolmente i danni. La città – nonostante le comprensibili preoccupazioni espresse dalla popolazione – ha reagito sostanzialmente in maniera positiva, anche grazie alla continua informativa resa tramite gli organi preposti, che hanno evitato il diffondersi di panico collettivo. Certamente il periodo ferragostano – con molte famiglie assenti per ferie e la maggior parte delle aziende chiuse – ha contribuito a limitare i disagi per la popolazione.

Come sta procedendo l’inchiesta su ciò che è accaduto, ci sono degli sviluppi?

Per quanto mi è dato conoscere, l’inchiesta è tuttora aperta. Non ho notizie di sviluppi, essendo coperti da segreto istruttorio. So solo che recentemente l’area è stata dissequestrata dalla Procura della Repubblica, ma siamo ancora in attesa della comunicazione di chiusura delle indagini.

Riguardo l’aspetto economico: l’incendio alla Lotras System ha avuto un grosso impatto sulle casse comunali, quali strategie l’amministrazione ha adottato per affrontare l’esborso? Quali conseguenze potrebbe avere per la città?

Il Comune di Faenza ha dovuto iscrivere un debito fuori bilancio per quasi 2,5 milioni di Euro, a fronte delle spese di bonifica ambientale che si è accollato in via d’urgenza durante il mese di agosto 2019. Altre spese ingenti, ancora da quantificare esattamente, ma stimate in diverse centinaia di migliaia di euro, dovranno essere sostenute dal Comune per il ripristino del bacino di laminazione alle spalle dello stabilimento Tampieri, bacino che – essendo di proprietà pubblica – dovrà essere bonificato a cura del ente comunale, salvo futuro recupero delle spese nei confronti dei soggetti responsabili o comunque tenuti all’indennizzo a norma di legge. Sarà un percorso lungo e reso complicato dalle inevitabili controversie legali. Per fortuna, abbiamo ricevuto un aiuto importante dalla Regione con un contributo di 1 milione di euro.

incendio Lotras Faenza
Nella foto si riconoscono il fumo nero e il fumo bianco – Foto di Vittorio Pestillo –

Per Faenza, e non solo, il tema della salute è stato fortemente all’ordine del giorno nell’ultimo anno: i cittadini, allora, erano spaventati dalla nube creatasi dall’incendio e preoccupati per le conseguenze sulla propria salute. Ciò è accaduto similmente durante gli scorsi mesi del picco pandemico. Questo dice che il tema sanitario non può essere messo da parte, anche per la futura amministrazione. Su cosa è necessario lavorare nei prossimi anni?

Bisogna costantemente lavorare sulla prevenzione, sia in termini di sistemi di sicurezza, sia in termini di apparato di Protezione Civile. I rischi non si possono mai completamente evitare, ma si possono circoscrivere i loro effetti con l’applicazione rigorosa di tutte le misure di prevenzione e protezione, con riferimento sia agli aspetti sanitari come pure per la sicurezza sul lavoro, in particolare nelle strutture a maggior rischio di incidente.

In quella occasione, ma anche nei recenti avvenimenti, lei ha fatto ampio utilizzo dei social networks per informare e rapportarsi coi cittadini; a tal riguardo è stato anche molto sollecitato. Qual è il suo pensiero rispetto questi strumenti quali mezzi di dialogo coi propri elettori?

Ormai non si può più prescindere dall’utilizzo costante e massiccio di questi strumenti di comunicazione. Se usati bene, non per mera propaganda politica, sono strumenti fondamentali per mantenere un contatto diretto con la popolazione, informarla, indirizzarla, rassicurarla, fornire risposte concrete.
Non bisogna però intasare la pagina del Sindaco con dibattiti di carattere politico, anche se ciò non è del tutto evitabile. Il Sindaco deve essere il rappresentante di tutti i cittadini, deve rispondere senza entrare nella conflittualità politica. Solo così i cittadini riconosceranno la pagina del Sindaco come un valido strumento informativo, vicino alle loro esigenze.

 

Intervista a cura di Francesco Ghini

Francesco Ghini

Mi occupo di comunicazione, marketing sanitario e formazione. Nel 2014 ho fondato il blog online Buonsenso@Faenza. Con un passato da ricercatore e un dottorato in Medicina Molecolare, oggi collaboro con diverse aziende come consulente per la comunicazione, sviluppo di business, sviluppo della identità del brand e quale organizzatore di eventi formativi e divulgativi nazionali e internazionali.

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