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Prospectus: un nuovo modo per guardare Faenza

Da una parte puoi vedere Faenza di inizio Novecento, dall’altra la Faenza 2017. Da una parte l’antica Porta Montanara – uno dei simboli più significativi della città – dall’altra Corso Matteotti così come lo conosciamo oggi. Nel mezzo, tanti piccoli cambiamenti – a volte impercettibili al primo sguardo – che testimoniano una città in continuo mutamento. Nel mezzo però, anche tanti edifici che sono rimasti loro stessi, oggi come allora, a un secolo di distanza. A consentirci questo point of view privilegiato non è una macchina del tempo, ma Prospectus, un pannello grazie al quale è possibile vedere contemporaneamente passato e presente della propria città. Il pannello è stato installato domenica 15 gennaio 2017 di fronte a dove un tempo sorgeva l’antica Porta Montanara (piazza Fratti) e lì rimarrà per due mesi e mezzo, consentendo a turisti, semplici curiosi o passanti di “allargare il tempo” che li separa dai luoghi della propria città.

Prospectus: un point of view sui mutamenti nelle città

prospectus
I due ideatori del progetto, Riccardo Mazzotti e Marco Tronconi

Il pannello di piazza Fratti è stato realizzato dal progetto Prospectus, sviluppato da due studenti universitari di Faenza all’interno del Contamination Lab, il pre-incubatore d’impresa dei Salesiani 2.0. Il progetto, i cui responsabili sono Marco Tronconi e Riccardo Mazzotti, nasce dall’idea di voler realizzare un pannello di materiale plastico, nel quale applicare linee guida in trasparenza dello stesso scenario ma risalente ad epoche precedenti, così da risaltare gli eventuali cambiamenti intercorsi durante gli anni. «L’idea è nata guardando diverse realtà – spiega Marco Tronconi, 19 anni – come per esempio la ricostruzione avvenuta dopo il terremoto del 2009 in Abruzzo: la pianificazione urbana ha cambiato molto il volto delle città e questo avvenimento mi fece pensare a come possano cambiare i nostri spazi urbani. Allo stesso tempo mi sono imbattuto in diverse foto ricordo del passato realizzate in mete che sono rimaste immutate nel tempo: ecco allora che mi è venuta l’idea di unire passato e presente in un unico oggetto».

Il progetto è sviluppato all’interno del Contamination Lab

Prospectus rimarrà in piazza Fratti ancora qualche mese.
Prospectus rimarrà in piazza Fratti ancora qualche mese.

L’idea è stata sviluppata, in fase embrionale, tramite il progetto rivolto alla scuole superiori Enterprise Ebg, promosso da Cna, e poi è stato incubato al Contamination Lab. Il primo passo per far diventare l’idea realtà è stata reperire materiale d’archivio che rappresentasse con foto d’epoca Faenza nel passato. Di grande aiuto è stato l’archivio della Fototeca della Biblioteca comunale di Faenza. «Abbiamo cercato di selezionare i posti migliori e più adatti a questo tipo di arredo urbano – spiega Marco Tronconi – c’erano diversi requisiti da soddisfare, come la possibilità di poter posizionare fisicamente il pannello e la possibilità per il pubblico di poterlo utilizzare in maniera adeguata». La scelta è ricaduta su una foto di inizio Novecento che ritrae Porta Montanara, per l’appunto.

Tra ricerca storica e innovazione

Rendering di Prospectus realizzato da Ylenia Donati e Federico Montevecchi
Rendering di Prospectus realizzato da Ylenia Donati e Federico Tassinari.

Dopo la fase di ricerca d’archivio, ha seguito la progettazione della struttura. Qui entra in campo Gigacer, azienda faentina leader nella produzione industriale di materiali ceramici. «La piastrella delle misure di 120 x 120 centimetri – spiega Marco – ci ha dato la possibilità di creare una vera e propria area nella quale il cittadino o turista possa usufruire di Prospectus». Successivamente è stato necessario ricorrere a rendering, una sorta di pre-visualizzazione di come Prospectus sarebbe stato realizzato e collocato nell’area. Quest’ultima fase è stata possibile anche grazie al supporto di altri team presenti al Contamination Lab e in particolare alla collaborazione di Ylenia Donati e Federico Tassinari.

I luoghi di Faenza: passato e presente

Infine il pannello è stato prodotto e inserito nell’area dando la possibilità alle persone di giocare con le sue diverse prospettive temporali. «Chiudendo un occhio vedo quello che c’era prima e quello che c’è» spiega Marco. L’installazione temporanea di piazza Fratti rimarrà a Faenza ancora qualche mese. Nel frattempo sono tanti i luoghi faentini in cui sarebbe possibile giocare con passato e presente: Porta Pia, Porta Imolese, il Duomo. «Le idee sono tante – afferma Marco Tronconi – anche se solamente questo primo pannello ha richiesto molto tempo. Sicuramente sarebbe un valore aggiunto per la città se queste installazioni potessero diventare permanenti: si verrebbe a creare un self-made tour, in cui il turista girando da solo riesce a dare un senso autonomamente alla sua visita».

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