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Itip Bucci Faenza: aumentano le studentesse, il punto con la dirigente Gardini

Per quale motivo una ragazza di 14 anni non dovrebbe voler scegliere una scuola superiore in cui si impartiscono lezioni di “sistemi di automazione” o di “tecnologie elettroniche”, con ottime prospettive lavorative fin subito dopo il diploma? Così è boom di iscrizioni per il prossimo anno scolastico 2020-2021 all’Itip Bucci di Faenza, che accoglierà nelle sue aule 168 nuovi iscritti; ma a fare ancor più notizia è il dato che vede 17 studentesse iscritte al prossimo anno scolastico, ossia il 10% dei nuovi studenti, equamente distribuite nei vari indirizzi; a conferma di come certi stereotipi culturali che vogliono le ragazze assolutamente non inclini agli istituti Tecnici e Professionali di questo tipo – Meccanica o Elettronica – stiano venendo meno.

Itip Bucci: 17 studentesse iscritte nel 2020/21; il 10% del totale

«Si tratta del miglior numero di sempre – conferma la dirigente scolastica Gabriella Gardini – sia per quanto riguarda gli iscritti complessivi sia per quanto riguarda il dato femminile, analizzando i numeri del nostro istituto fino alla metà degli anni Novanta». Un bel segnale, quello delle nuove iscritte, che potrà stimolare anche altre ragazze in futuro a scegliere questo tipo di istituti, nel caso li ritenessero i più adatti alle loro capacità. «Gli stereotipi di questo tipo spero ormai siano superati – prosegue la dirigente – credo che il 95% delle possibilità lavorative non abbiano reali differenza di genere, e il segnale che ci giunge da questi numeri va coltivato».

Un segnale per superare gli stereotipi

A maggior ragione se si tiene conto che da più parti, nel mondo delle imprese del nostro territorio, si riscontra la necessità di personale tecnico qualificato, come testimoniato anche dal report ‘Il lavoro possibile’ recentemente pubblicato dalle Acli di Faenza. «Se i Professionali in questi anni hanno avuto più difficoltà in tutta Italia in termine di iscrizioni – prosegue Gardini – i Tecnici invece hanno una crescita costante, e anche il numero degli studenti che escono da un Tecnico e scelgono l’università è in costante aumento, segno di una buona qualità dell’offerta formativa che lascia aperte strade diverse».

“Dobbiamo formare persone capaci di imparare costantemente”

L’Itip Bucci vanta un consolidato rapporto con le aziende del territorio, come testimoniato anche dalle valutazioni del portale Eduscopio che posiziona l’istituto tra i migliori a livello nazionale per trovare lavoro dopo il diploma, e capita spesso che gli studenti vengano contattati dalle imprese per un contratto di lavoro ancor prima di terminare la maturità. «Per stare al passo con i tempi dobbiamo essere consapevoli che non sappiamo come sarà il futuro del mondo del lavoro – commenta la dirigente – la scuola deve continuare a lavorare su abilità e competenze che formino persone capaci di apprendere nel tempo, che sappiano mettere in pratica una formazione continua. È chiaro che all’interno dei nostri istituti macchine e strumentazioni non saranno mai quelle a disposizione di industrie avanzate, ma lavoriamo per tenerle aggiornate il più possibile. Spero che i Tecnici e i Professionali continuino a crescere nei prossimi anni, anche perché la ripresa di un paese è fortemente legata al suo sistema produttivo. Dobbiamo fare questo senza abdicare all’aspetto formativo ed educativo, tutto quello che è formazione del cittadino non va tralasciato: il nostro non è una sorta di apprendistato anticipato, ma lavoriamo prima di tutto sulla persona. C’è una forte componente motivazionale in chi sceglie questi istituti, capaci di mettere in gioco l’intelligenza applicata degli studenti».

Fronteggiare il coronavirus: la didattica a distanza

La scuola ai tempi del Coronavirus ha imposto per queste settimane l’implementazione forzata della didattica a distanza. «Gli insegnanti del Bucci avevano già consuetudine con questo tipo di rapporto a distanza con studenti – spiega la dirigente – La cosa fondamentale è che attraverso qualsiasi strumento venga adottato (video lezioni, compiti assegnati tramite registro elettronico, ecc…) si tenga vivo l’aspetto continuativo ed educativo della scuola, non dobbiamo rompere il percorso formativo di questo anno scolastico».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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