Al Nove100 il “fare l’amore” in Romagna nel nuovo libro di Floriano Cerini
Il “far l’amore” di oggi non è più il fê l’amôr di ieri. Nel linguaggio amoroso romagnolo di qualche decennio fa, fê l’amôr voleva dire semplicemente cimentarsi nel corteggiamento e nell’intreccio di una relazione. È lungo questo percorso che Floriano Cerini si inoltra nella sua nuova opera, edita dalla casa editrice faentina Tempo al Libro. La presentazione di “U n’s’fa pió l’amôr com’una vôlta“, questo il titolo del libro di Cerini, si tiene sabato 3 dicembre, alle ore 17, da Nove100 Caffè (corso Mazzini 69, Faenza). A presentare l’autore sarà lo storico faentino Luigi Solaroli, con l’intervento dell’editore Mauro Gurioli.
Floriano Cerini racconta il corteggiamento in Romagna
Floriano Cerini mantiene uno sguardo sempre ironico e leggero, svelando figure come il filarè (spasimante), l’ambrôs (moroso), marid e mój (marito e moglie), trat, cmêdra e bèc (amante maschio, amante femmina e cornuto). I temi del corteggiamento e dell’amore in chiave romagnola vengono sviscerati in tutte le loro possibili manifestazioni e variazioni, dalle storie più romantiche e sentimentali a quelle contraddistinte da salaci sfottò, caratteristici della nostra gente. Completano l’opera di Cerini varie foto d’epoca legate ad altrettanti brani del volume, che va ad arricchire la collana Tempo di Romagna della casa editrice faentina, dedicata alla tradizione e al costume di casa nostra.
Chi è Floriano Cerini
Floriano Cerini è nato e vive a Faenza. Laureato in Giurisprudenza e abilitato all’insegnamento di materie giuridiche ed economiche, ha lavorato all’Inps come funzionario e dirigente dal 1972 al 2010. Ha pubblicato un pamphlet di considerazioni e ricordi (non solo seri) della sua esperienza lavorativa, Dalle marche(tte) a Vicky 2.0 – storie e miti della mia previdenza, edito da Homeless book. Per Tempo al Libro ha già pubblicato Burdèl (2012) e Fra zinquant’en (2014) – rispettivamente, un salto all’indietro di oltre cinquant’anni e uno in avanti della stessa ampiezza: due libri anch’essi legati profondamente alle sue radici romagnole e faentine.