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Faenza ricorda la Grande Guerra con i manifesti d’epoca del 1917

Tornare a vivere gli anni della Grande Guerra leggendo direttamente lungo le strade manifesti e documenti d’epoca. Nell’ambito del progetto “Faenza ricorda la Grande Guerra”, venerdì 24 febbraio 2017 sarà inaugurata la terza annualità della mostra documentaria allestita lungo via Pistocchi e il Voltone Dolcini, realizzata dal Comune di Faenza in collaborazione con l’Archivio di Stato di Ravenna – sezione di Faenza. Dopo il positivo riscontro ottenuto nel 2015 e nel 2016 il percorso prosegue quest’anno con l’esposizione delle riproduzioni dei manifesti pubblici del 1917, con l’obiettivo di far rivivere ai faentini di oggi le emozioni e le preoccupazioni che si trasmettevano con queste direttive ai cittadini di un secolo fa.

Faenza ricorda la Grande Guerra: venerdì 24 in Biblioteca la presentazione

Il progetto, selezionato a livello nazionale dalla Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale e inserito nel prestigioso calendario delle celebrazioni sostenute dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, propone alla cittadinanza, attraverso la ristampa di manifesti dell’Archivio storico del Comune di Faenza, un modo originale per ricordare quanto accadeva e veniva comunicato ai faentini in quegli anni di guerra e privazioni. Il percorso espositivo 2017 sarà presentato alla città venerdì 24 febbraio, alle ore 10.30, presso la Sala Dante della Biblioteca comunale, nel corso di un incontro al quale parteciperanno il vice sindaco e assessore alla cultura Massimo Isola, la dirigente del settore Cultura del Comune di Faenza Benedetta Diamanti, la direttrice dell’Archivio di Stato Manuela Mantani e Michela Dolcini dell’Archivio di Stato di Ravenna. Quest’ultima illustrerà, attraverso i documenti dell’Archivio storico comunale, il contesto socio-economico del periodo e le condizioni di vita nella città di Faenza.

Il racconto del 1917 a Faenza

Nel 1917 la guerra continuava già da due anni, e la fine sembrava essere ancora molto lontana. Una profonda sfiducia stava minando il Paese, i soldati erano logorati nel corpo e nello spirito dall’interminabile guerra di trincea e dalle condizioni in cui erano costretti, i cittadini dovevano far fronte alle difficili condizioni economiche e sociali. Eventi quali l’entrata in guerra degli Stati Uniti d’America il 6 aprile, la rivoluzione che porterà l’uscita dalla Russia dal conflitto e la disfatta di Caporetto del 24 ottobre stavano segnando l’andamento del conflitto: essi non sono direttamente ripresi dai manifesti faentini, ma ciò che tuttavia da questi si percepisce è la crisi economica italiana, con le sue ricadute nelle condizioni di vita quotidiane della città di Faenza. I manifesti comunali avevano il compito di tradurre le direttive generali impartite delle autorità militari nella realtà locale.

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