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Emilia-Romagna: nel 2017 visitatori ai musei +2,84%

Musei e siti archeologici sempre più punti di riferimento per il turismo italiano: il 2017 ha registrato numeri record nella Penisola, dove si sono superati complessivamente i 50 milioni di visitatori. Anche l’Emilia-Romagna si accoda al trend positivo, sebbene con percentuali minori rispetto alle ragioni trainanti (Lazio, Campania, Toscana): nel corso dell’ultimo anno da Piacenza a Rimini si sono avuti 1.057.365 visitatori, con una crescita del 2,84% rispetto al 2016, confermandosi all’ottavo posto dietro al Veneto.

 

Regione Visitatori
2016
Visitatori
2017
Variazione
%
Lazio 20.317.465 23.047.225 +13,44
Campania 7.936.314 8.782.715 +10,66
Toscana 6.388.991 7.042.018 +10,22
Piemonte 2.464.023 2.610.737 +5,95
Lombardia 1.830.495 1.850.605 +1,1
Friuli Venezia Giulia 1.199.379 1.384.097 +15,4
Veneto 1.058.015 1.092.235 +3,23
Emilia-Romagna 1.028.124 1.057.365 +2,84
Puglia 627.100 749.260 +19,48
Sardegna 516.800 548.553 +6,14
Marche 519.241 496.988 -4,29
Calabria 491.323 487.264 -0,83
Liguria 203.262 255.958 +25,93
Basilicata 235.468 250.420 +6,35
Umbria 260.034 246.212 -5,32
Abruzzo 139.382 122.718 -11,96
Molise 76.253 79.626 +4,42

Fonte: Mibact-Ufficio Statistica, 2018 – dati provvisori suscettibili di variazioni.

Il Lazio si conferma nettamente la prima regione italiana per numero di visitatori nei musei (oltre 23 milioni), seguito dalla Campania (8,7 milioni di visitatori) e la Toscana (7 milioni), con crescite percentuali superiori al 10%. E non è un caso che ci sia un rappresentante per ognuna di queste regioni nella top 3 dei musei italiani: al primo posto il Colosseo, seguito dal sito archeologico di Pompei e poi gli Uffizi di Firenze. Nella top 10, calano le presenze solo a Castel Sant’Angelo e al Museo Egizio di Torino, mentre la reggia di Caserta registra un ottimo +23%. Tra le prime trenta posizioni, non figurano musei presenti in Emilia-Romagna (nel 2016 in cima alla regione c’era la basilica di Sant’Apollinare in Classe di Ravenna, dato ancora non confermato).

Visitatori
2016
Visitatori
2017
Variazione
percentuale
Variazione
posizione classifica
1. Colosseo 6.408.779 7.036.104 +10% =
2. Pompei 3.144.348 3.382.240 +7,60% =
3. Uffizi 2.010.917 2.219.122 +10,40% =
4. Galleria dell’Accademia di Firenze 1.461.185 1.623.690 +11,10% =
5. Castel Sant’Angelo 1.234.506 1.155.244 -6,40% =
6. La Venaria Reale 994.899 1.039.657 +4,50% =
7. Giardino di Boboli 881.463 1.000.482 +13,50% =
8. Museo Egizio di Torino 852.095 845.237 -0,80% =
9. Reggia di Caserta 683.070 838.654 +22,80% =
10. Palazzo Pitti 473.203 579.640 +22,50% +5

«I dati definitivi del 2017 segnano il nuovo record per i musei italiani: gli incassi che sfiorano i 200 milioni di euro, con un incremento rispetto al 2016 di circa +5 milioni di visitatori e di +20 milioni di euro». Così il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini presenta i dati dell’Ufficio statistica del Mibact sui risultati dei musei statali nel 2017.

Dario Franceschini: “Italia in controtendenza rispetto al resto d’Europa”

«Il bilancio della riforma dei musei – prosegue Franceschini – è davvero eccezionale: dai 38 milioni del 2013 ai 50 milioni del 2017, i visitatori sono aumentati in quattro anni di circa 12 milioni (+31%) e gli incassi di circa 70 milioni di euro (+53%). Risorse preziose che contribuiscono alla tutela del nostro patrimonio e che tornano regolarmente nelle casse dei musei attraverso un sistema che premia le migliori gestioni e garantisce le piccole realtà con un fondo di perequazione nazionale. I musei e i siti archeologici italiani stanno vivendo un momento di rinnovata vitalità e al successo dei visitatori e degli incassi corrisponde una nuova centralità nella vita culturale nazionale, un rafforzamento della ricerca e della produzione scientifica e un ritrovato legame con le scuole e con i territori. Per il quarto anno consecutivo – sottolinea Franceschini- l’Italia viaggia in controtendenza rispetto al resto d’Europa con tassi di crescita a due cifre, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno che, anche nel 2017, hanno avuto un ruolo fondamentale nella formazione del trend nazionale. La Campania – fa notare Franceschini – è ormai stabile al secondo posto della classifica delle regioni più virtuose: la rinascita di Pompei è stata sicuramente da traino ma sono state molto positive anche le altre esperienze delle gestioni autonome dalla Reggia di Caserta, al Museo archeologico Nazionale di Napoli, a Capodimonte, a Paestum. Nel 2017 – conclude Franceschini – tutti i musei hanno registrato significativi tassi di crescita, ma il patrimonio archeologico è stato il più visitato: circa un terzo dei visitatori si sono concentrati tra Pompei, Paestum, Colosseo, Fori, Ostia Antica, Ercolano, l’Appia antica e i grandi musei nazionali come Napoli, Taranto, Venezia e Reggio Calabria e il Museo nazionale romano».

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