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Al via il corso base di romagnolo for dummies (e timidi)

Il dialetto romagnolo è una lingua a tutti gli effetti e i giovani ne sono stati privati: questo l’assunto che ha portato tre ragazzi a incontrarsi e organizzare un corso base di romagnolo, a partire da giovedì 14 ottobre.

Lezioni al bar, tra aperitivo e dialetto

Il corso avrà cadenza settimanale, tutti i giovedì fino all’11 novembre, presso il Cafè Solito Posto alle 19. L’insegnante sarà è Cristina Vespignani, attrice già nota per i suoi numerosi impegni di attrice e divulgatrice di “romagnolo e cose romagnole”, ma si dialogherà anche con Mattia Liverani (coautore dei libri Romagna Says) e Marco Santandrea dell’associazione culturale Torre dell’Orologio. L’obiettivo è porre le basi della grammatica romagnola per perdere quell’imbarazzo che impedisce ai ragazzi di buttarsi in una vera e propria conversazione con chi il dialetto lo sa. Imparare a presentarsi, quindi, a coniugare i verbi e a usare il singolare e il plurale, il maschile e il femminile… Un primo approccio alternativo alla solita lezione frontale, per superare l’ostacolo della lingua “straniera” con incontri dalla piega meno teorica e più godereccia, come gli aperitivi linguistici molto diffusi nel resto d’Europa.

Due faentini e una finlandese uniti dalla Romagna

«Mio nonno materno è dialettofono, ma lo hanno sempre inibito a parlare romagnolo davanti a nipoti, perché era una roba da contadini ed era brutto che un bambino lo usasse. Proprio questo avermelo tolto mi ha dato la voglia di riscoprirlo quando sono diventato grande» afferma Alberto Giovannini, uno degli organizzatori e studente di Linguistica presso l’Università di Bologna e di Dialettologia presso l’Associazione Schürr di Santo Stefano (punto di riferimento per appassionati e studiosi di romagnolo). L’idea è nata proprio dal crescente interesse dei giovani nei confronti del proprio dialetto, anche se non tutti sono d’accordo nel definirlo tale, come Fabrizio Caveja Barnabè, cantautore faentino, il cui ultimo album è tutto incentrato sulla Romagna come luogo dell’esistenza, prima ancora di un punto qualsiasi su Google Maps: «Il romagnolo è una lingua con dei suoi dialetti interni (come tutte le lingue) e questo sarà un corso per chi vuole impararne i rudimenti». Da loro due, insomma, un corso di romagnolo ce lo si poteva aspettare – Fabrizio è anche membro del Movimento Autonomia Romagna – mentre è una sorpresa la promotrice, colei che in un articolo su 6 Unione aveva raccontato la passione per le lingue minoritarie:  Laura Sudman, finlandese con una laurea magistrale in filologia francese, è in Italia  da gennaio 2021 grazie a un programma di volontariato europeo (ESC) in cui è coinvolto, come punto di riferimento per i giovani stranieri che approdano a Faenza, l’Associazione SE.M.I – Seeds for More Interculture. Il programma prevede che ogni giovane sviluppi un progetto personale, e Laura ha deciso di focalizzarsi sulla diffusione del romagnolo tra i suoi coetanei.

Salvare il romagnolo dall’estinzione e raccontare una Romagna diversa

Le motivazioni dietro l’organizzazione del corso hanno radici molto forti, radici romagnole dalla quale i giovani non vogliono separarsi, anzi, di cui stanno riscoprendo l’importanza. Per Alberto, infatti, conoscere e riconoscersi in una lingua locale – che porta con sé tradizioni ben più profonde e antiche dello stereotipo del romagnolo bevitore e marpione di tedesche in villeggiatura – è uno strumento in più nel dialogo globalizzato tra culture differenti. A prescindere da come la si pensi sulla declinazione del romagnolo come lingua vera e proprio o come dialetto, è innegabile che non sia possibile ricondurlo al mero slang da bar, né la lingua degli analfabeti e degli ignoranti: Olindo Guerrini, Raffaello Baldini, Aldo Spallicci, fino al più noto (ma non per questo più importante) Tonino Guerra, sono solo alcuni dei poeti e scrittori che hanno sfruttato le peculiarità del romagnolo per esprimere la loro arte, eppure sono nomi risuonano all’orecchio dei cultori, ma non alla maggioranza dei nativi della Romagna, soprattutto a quelli con meno di quarant’anni, a cui è proprio rivolto il corso. Mantenere vivo l’interesse per tutti gli aspetti del romagnolo – scritto e parlato – significa dare valore ai concetti che comunica e che ha contribuito a creare una cultura romagnola riconosciuta in tutta Italia.

Per partecipare, obbligo del green pass!
Prenotazione obbligatorio entro il mercoledì precedente:
Whatsapp: +39 339 844 4260 / +358 41 5486 393
Pagina IG: @aperitivo_romagnolo
E-mail: sundman.lm@gmail.com

 

Maria Rivola

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