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Vendemmia ’17: gelate e siccità piegano la produzione a -25%. Romagna meglio dell’Emilia

La vendemmia del 2017 è stata una delle “più scarse del dopoguerra” a livello nazionale e, per effetto del caldo e della siccità, si è classificata come la più precoce dell’ultimo decennio. Anche l’Emilia-Romagna, la cui produzione rappresenta oltre l’11% di quella nazionale, ha risentito della pessima annata. In regione i danni, legati in particolare a gelate e siccità, hanno inciso sulla produzione diminuendo del 25% i quintali di uva raccolti rispetto allo scorso anno. I dati registrati dalle 29 cantine cooperative dell’Emilia-Romagna aderenti a Fedagri/Confcooperative e Legacoop Agroalimentare – oltre il 77% della produzione vitivinicola regionale – segnalano che in un anno sono venuti a mancare quasi 1,8 milioni di quintali di uva, pari a circa 1 milione 350mila ettolitri di vino. Si parla di una riduzione del -24,16% di quintali di uva raccolti rispetto al 2016, un risultato deteriore rispetto alle stime nazionali (-20%) ed europee (-14,39%). La situazione è più positiva se si analizza il medio periodo: infatti i risultati della vendemmia 2017 confrontati con la media dei quattro anni precedenti (2013-2016) segnalano come l’arretramento produttivo si attesti attorno al -21,44%.

Vendemmia in Romagna meglio che in Emilia. A Piacenza il risultato peggiore

Le provincie che hanno registrato i risultati peggiori nella vendemmia sono state quelle emiliane, guidate da Piacenza che registra un -28,8% e Reggio Emilia a – 27,88%. Nel medio periodo è Bologna a vestire la maglia nera registrando un -28,29%. Meglio la Romagna dove nel Ravennate si è registrato un -23% con un dato finale di 2,7 milioni di quintali, e -20,8% in provincia di Forlì-Cesena (466.358). Oltre alla siccità, alle gelate e alle brinate primaverili, anche alcune grandinate che si sono verificate a macchia di leopardo hanno contribuito alla riduzione. La minore produzione non ha comunqe intaccato la qualità delle uve, rivelatasi addirittura migliore degli anni scorsi in certe zone, come intuiva anche ad agosto la Coldiretti.

Ruenza Santandrea:”Si sono registrati cali produttivi superiori al -30%, con punte fin oltre il -40%”

“Osservando i report delle cantine sociali dell’Emilia Romagna – commenta Ruenza Santandrea, coordinatrice del settore vitivinicolo di Alleanza Cooperative Agroalimentari -, è evidente come i vigneti  abbiano risentito delle gelate e brinate primaverili, verificatesi nella seconda metà di aprile. Inoltre in collina la siccità estiva ha causato più danni che altrove a causa della minore presenza di sistemi di irrigazione. In particolare, nelle colline emiliane e romagnole si sono registrati cali produttivi superiori al -30%, con punte fin oltre il -40%”.

Samuele Maccolini

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