Camminare e pulire: a Pasqua il gesto spontaneo degli scout del Faenza 3
Lasciare il mondo un po’ migliore di come lo si è trovato: questo uno degli insegnamenti di sir Robert Baden Powell, il generale britannico fondatore dello scoutismo. I ragazzi del clan “L’Arcolaio” del gruppo Agesci Faenza 3 hanno deciso di metterlo in pratica durante la propria uscita di Pasqua, quando si sono resi conto che il sentiero che percorrevano sull’Appennino faentino per andare verso Pian di Sopra, era disseminato da rifiuti abbandonati da chi frequenta il posto. Per questo hanno deciso di darsi da fare e raccogliere ciò che qualcun altro aveva deciso di gettare fuori dal finestrino: il risultato sono stati cinque sacchetti pieni di plastica e vetro.
In tutto 5 sacchi di plastica e vetro raccolti tra Sant’Adriano e Lutirano
«Si parla tantissimo di ambiente e inquinamento in questo periodo – ci dice Luigi Mengozzi, uno dei ragazzi del gruppo Faenza 3, che nella settimana di Pasqua ha passato tre giorni a Pian di Sopra (Marradi) assieme ad altri 25 scout fra i 16 e i 19 anni – Quando ci siamo messi a camminare abbiamo cominciato a raccogliere i rifiuti con un sacchettino di plastica, pensando che bastasse: quando siamo arrivati alla fine ne avevamo riempiti cinque». Tutto è nato durante il cammino di andata, quando i ragazzi hanno notato che lungo la modiglianese che da Sant’Adriano porta a Lutirano e successivamente nel sentiero Cai 585 erano disseminati rifiuti di tutti i tipi: bottigliette di plastica, bottiglie di birra, mozziconi di sigarette, bustine di creme solari, integratori, bustine di cracker e brick di vino e succhi… da qui l’idea di raccoglierne il più possibile nella camminata di ritorno. «Molti rifiuti sembrano lasciati da chi passa in bicicletta o in macchina, come se preferissero buttarli dal finestrino pensando che siano biodegradabili più che tenerli in macchina». Insomma, un gesto – reiterato – di inciviltà, più che casi di vero e proprio abbandono di rifiuti, a differenza di quanto si sta verificando nelle ultime settimane in alcune frazioni faentine vicine al territorio di Forlì.
“Come scout ci impegniamo a essere cittadini attivi”
La sensibilità verso le tematiche ambientali è sempre più sentita dai giovani, come dimostra non solo la celebre figura di Greta Thunberg (la 16enne svedese divenuta famosa come promotrice mondiale dello sciopero per il clima), ma anche dalle azioni portate avanti spontaneamente da molti ragazzi anche nel territorio faentino: raccolta dei rifiuti abbandonati e pulizia degli alvei dei fiumi sono ormai interventi di senso civico realizzati spesso dalle nuove generazioni. «Aderendo agli scout e facendo nostra la scelta politica di essere cittadini attivi: siamo a favore della raccolta differenziata e per produrre meno rifiuti possibile», continua Luigi. Il tutto unito anche a un approfondimento portato avanti dal clan L’Arcolaio due anni fa, quando i giovani scout hanno affrontato l’enciclica di papa Francesco “Laudato si”, dove Bergoglio affronta i temi del contrasto all’inquinamento e del rispetto per l’ambiente.
Raccolta differenziata a Faenza: la sfida del futuro
Perchè raccontare questa piccola esperienza? «Vorremmo sensibilizzare chi frequenta i sentieri sul non buttare i rifiuti e fare la raccolta differenziata… non è un gesto complicato e impegna poco tempo: dobbiamo cercare di rispettare ciò che abbiamo e in questo periodo dovremmo già essere sensibilizzati da quanto leggiamo e vediamo in televisione». In uno scenario dove Faenza e i faentini dovranno fare nei prossimi anni molti passi in avanti rispetto alla situazione attuale: con “solo” il 52% di raccolta differenziata e ben 684 kg di rifiuti pro capite il nostro territorio dovrà impegnarsi molto per raggiungere l’obiettivo regionale del 75% di differenziata e della riduzione di un quarto dei rifiuti prodotti. A far ben sperare sono sia i risultati delle nuove modalità di raccolta porta a porta – che in Borgo hanno alzato il livello di differenziata al 70-75% – sia l’attenzione di molti giovani al tema del minor impatto ambientale. Con nuovi piccoli progetti concreti per il futuro, come un liceo Torricelli-Ballardini “plastic free”: l’idea proposta da alcuni studenti è quella di realizzare bottiglie di plastica non usa e getta per diminuire l’utilizzo di plastica, sulla scorta di quanto avviene sempre più in tante strutture pubbliche.
Andrea Piazza