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Il 29 luglio alla scoperta degli scavi del castello di Ceparano

Una visita agli scavi per avere un’occasione un po’ diversa per vedere da vicino, con l’affascinante mondo dell’archeologia, le testimonianze della nostra storia. Il fertile territorio di Brisighella è caratterizzato da imponenti torri o castelli; non sono proprio i castelli delle favole ma, per i luoghi ameni dove si ergono e la ricchezza della storia che essi descrivono diventano testimoni preziosi delle nostre origini. Dopo l’importante campagna di scavi che da oltre dieci anni scrive e riscrive, sempre con nuove scoperte, la storia del castello di Rontana e del borgo che lo circondava nella Valle del Lamone, proprio nel 2018 è cominciata una nuova campagna di scavi con protagonista il castello di Ceparano. Gli scavi archeologici, prolungatesi per tutto il mese di luglio, eseguiti dal Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell‘università di Bologna, con la collaborazione e l’importante contributo del Comune di Brisighella, del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, saranno oggetto di una Giornata di apertura al pubblico, domenica 29 luglio 2018, con visite guidate, dalle ore 16 alle ore 19, curate direttamente dal professor Enrico Cirelli, direttore degli scavi.

Gli scavi hanno portato alla luce una tomba, una chiesetta e le fondamenta delle mura difensive

L’accesso di via Ceparano, che permette in pochi chilometri di raggiungere il breve sentiero che conduce alla sommità del sito, è posto alla sinistra della provinciale che da Faenza porta a Modigliana.
Importanti i ritrovamenti che testimoniano l’esistenza di una chiesetta accanto al castello, proprio sul lato che che sovrasta la vallata di Modigliana, e in questa zona privilegiata i resti di una tomba di pregio. Attorno al castello le fondamenta delle mure difensive, che da questo partivano, e tracce delle abitazioni che costituivano un piccolo borgo posto all’interno delle mura stesse. Il ritrovamento di tombe confermano anche le sedi di sepoltura. I lavori condotti dal professor Enrico Cirelli sono stati possibili grazie al lavoro di scavo eseguito con l’aiuto di studenti universitari del polo Bolognese. Le rovine sorgono sui primi contrafforti delle colline sulla destra del fiume Marzeno, a circa 10 km da Faenza, in direzione Modigliana.

Castello di Ceparano: ricostruito e abbattuto più volte nella storia, fino al 1577

Il sito è conosciuto col nome di Torre di Ceparano ed è simile alla pianta del castello di Rontana. Una Pieve era già ricordata intorno al 970, dedicata a S.Maria in Castro Cepariano. Il castrum era sotto il controllo della famiglia toscana dei Guidi che con Guido Guerra IV fortificò il vertice del monte Ceparano presidiato da numerosi armigeri. Il castello è stato oggetto di assalti e demolizioni da parte dei faentini decisi a conservarne il potere. Fu ricostruito dalla famiglia Accarisi. Nel 1313 Ceparano passò a Francesco Manfredi, signore di Faenza. Nel 1356 il cardinale Albornoz con la conquista di Faenza fece distruggere, fra l’altro, anche il castello di Ceparano. Astorgio I riprese Faenza nel 1376 e ricostruì il castello. Nel 1500 passò al Valentino, nel 1503 ai Veneziani e nel 1509 alla Chiesa. La stessa Chiesa, nel 1577, causa le frequentazioni dello stesso da parte di briganti, ne decretò l’abbattimento.

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