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Faenza diventa più “green” con il progetto PO.RTI: ecco il team ospitato al Clab

Il progetto PO.RTI ha preso vita nel 2016 da Erika Eviani, Valentina Gianfrate e Marco Solaroli, sviluppando sinergie tra rispettivi percorsi accademici e professionali nei campi dell’architettura, delle scienze sociali, della comunicazione e dell’organizzazione eventi. Il gruppo ha poi trovato ospitalità nel Contamination Lab, il pre-incubatore della Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza, all’interno del complesso degli ex-Salesiani a Faenza, dove sta lavorando al perfezionamento dell’idea progettuale. Uno dei primi appuntamenti organizzati dal progetto sarà “Blitz“, l’evento del 17 giugno volto a riscoprire gli spazi rurali dei Poderi del Monte di Faenza.

Il progetto PO.RTI: sostenibilità ambientale, innovazione, eventi

Marco Solaroli, Erika Eviani e Valentina Gianfrate, componenti del team PO.RTI

Come mai avete deciso di dar vita al progetto PO.RTI? Qual è l’obiettivo di questo progetto?
Il progetto PORTI – acronimo di “Percorsi tra gli Orti. Reti, Territorio, Idee” – è nato con l’obiettivo di sviluppare un nuovo sistema d’offerta di servizi e attività sociali e culturali, attraverso un processo di rigenerazione di uno spazio fisico inserito in un’area verde, che diventi luogo di frequentazione e aggregazione per diverse persone di diverse fasce d’età, e permetta di migliorare l’equilibrio tra tempo dedicato al lavoro, alla famiglia, e a pratiche ricreative e sportive.

Innovazione, ambiente e sostenibilità sono alcune delle vostre parole chiave. In che modo le metterete in pratica nel contesto faentino?
I principi chiave che animano la nostra idea imprenditoriale sono l’innovazione sociale, con servizi e proposte socio-educative nuove per il territorio faentino, che rispondano a diverse esigenze della comunità locale, rifacendosi a modelli di vita quotidiana e consumo culturale recenti e crescenti a livello nazionale e internazionale; l’economia creativa, tramite l’attivazione di un ecosistema circolare in grado di favorire la collaborazione e stimolare la contaminazione tra settori diversi della sfera sociale, culturale ed imprenditoriale locale, in una catena di creazione di valore riconoscibile; la sostenibilità ambientale, puntando ad una rigenerazione territoriale nel rispetto dell’identità storico-naturalistica dei luoghi, con strategie di intervento a basso impatto sull’ambiente e ad alto impatto sociale.
Tra le principali attività pratiche il progetto prevede l’attivazione e gestione di spazi e servizi per conciliare l’equilibrio famiglia-lavoro in cui sviluppare nuove occasioni di socialità, condivisione e contaminazione, nonché percorsi educativi e ricreativi di taglio “green” (in particolare per bambini), anche attraverso l’organizzazione di eventi culturali, sportivi, workshop formativi, e iniziative pubbliche.

“Vogliamo sviluppare un’offerta di servizi che punti all’equilibrio tra vita lavorativa e vita personale-famigliare”

Marco Solaroli, co-founder di PO.RTI

Sempre sul tema della domanda precedente: quali sono i punti di forza del nostro territorio e quali invece i punti su cui bisogna ancora lavorare molto?
Sicuramente il tessuto sociale, imprenditoriale e creativo di Faenza e dintorni ha grandi potenzialità, espresse probabilmente solo in parte finora (e tra queste, solo una parte ancor più ristretta è conosciuta dalla maggioranza degli abitanti della zona). Oltre alla presenza di alcune note istituzioni (come l’ISIA e il MIC) e al grande capitale culturale nel campi del design e della ceramica, basti pensare ai diversi esperimenti imprenditoriali, anche culturali, di successo ad esempio in campo musicale o enogastronomico, ma anche nel mondo dell’innovazione digitale, dal marketing all’industria agroalimentare.
Questo fermento è però fatto perlopiù di attori individuali e eventi di confronto episodici, che se messi a sistema in una vera rete culturale, dalla scala locale a quella nazionale, potrebbe portare nuovi stimoli, consolidamento di competenze e crescita.

Resta invece ancora da sviluppare un’offerta di servizi e attività in ambito sociale e culturale in particolare per la generazione di 30-45 anni, che punti all’equilibrio tra vita lavorativa e vita personale-famigliare. Tale offerta deve essere in grado di rispondere alle esigenze dettate dai forti mutamenti nel mercato del lavoro, nei modelli famigliari, nelle pratiche di consumo e negli stili di vita – sempre più spesso orientati ad un recupero di una dimensione più vivibile.

Come vedete il progetto PO.RTI tra dieci anni?
Ci auguriamo che PORTI sia diventata una realtà consolidata, e che sia stata in grado di portare il suo contributo, a partire dalla dimensione locale, all’ attivazione di reti, alla circolazione di idee interessanti, allo stimolo creativo (anche nostro), e all’intensificazione dell’energia collettiva del territorio.

Il 17 giugno Blitz: alla riscoperta dei Poderi del Monte

Cosa sarà Blitz, l’evento che si svolgerà il 17 giugno ai Poderi Del Monte di Faenza?
BLITZ è un evento pubblico e gratuito che vuole far scoprire il potenziale nascosto nelle verdi terre alle porte di Faenza, ridando temporaneamente vita e valore ad un meraviglioso podere disabitato, con una serie di spettacoli, incontri e attività per bambini, famiglie, sportivi, imprenditori e creativi.

Poderi Del MontePerché avete scelto questa location molto particolare?
La location è stata segnalata da chi in quel terreno detiene proprietà, interessi, e visioni, cioè la Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza – che promuove l’evento. Si è subito rivelata una location molto interessante per ciò che verrà offerto gratuitamente al pubblico il 17 giugno, per vari motivi. È un luogo ampio, immerso nel verde, disabitato, affascinante ma sconosciuto ai più, e non è “fuori” dalla città, anzi è molto facilmente raggiungibile anche dal centro. Inoltre, non da ultimo, quell’area rappresenta l’eredità storica dei terreni che furono nei secoli scorsi del Monte di Pietà di Faenza (ora confluiti nell’azienda agricola Le Cicogne, partecipata della Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza), quindi un patrimonio ambientale che ha un valore storico e anche identitario per Faenza.

L’evento Blitz porterà ai poderi Del Monte di Faenza dei dialoghi sull’innovazione. Il tema sarà quello di come dare nuova vita a spazi urbani e rurali abbandonati o sottoutilizzati, e come investire in capitale umano per ricreare valore territoriale e offrire nuovi servizi e attività. Quali sono gli esempi virtuosi di cui tratterete il 17 giugno?
Nel campo della rigenerazione sia urbana che rurale, dell’innovazione sociale, e della sostenibilità ambientale negli ultimi anni anche in Italia vi sono stati diversi esperimenti, alcuni anche di successo. Zone dismesse o sottoutilizzate che sono state ri-attivate con idee nuove e approcci pragmatici, a rete, in cui convergevano in modi sinergici competenze e background diversi. Ricercando sempre il connubio tra impatto sociale, produzione culturale e business. Partiremo da qui per presentare il nostro punto di vista, frutto di studi e ricerche che, partendo da ambiti e discipline diverse, concordano sulla necessità di guardare alla relazione tra imprenditoria, ambiente e innovazione non solo dal punto di vista tecnologico ma anche sociale e culturale.

Perché una persona, anche non esperta del settore, potrebbe trovare utile partecipare a questo appuntamento?
In primo luogo perché avrà la possibilità di scoprire un luogo molto affascinante, immerso nel verde, a due passi dal centro, fortemente legato anche alla storia della comunità locale, ma non ancora ben presente nell’immaginario collettivo cittadino. Poi perché speriamo potrà respirare un po’ di sana aria fresca, in senso sia letterario che metaforico. L’evento sarà ispirato al principio dell’edutainment, dell’intrattenimento educativo, con alcune proposte inedite per il territorio locale, ma che allo stesso tempo potrebbero stimolare la curiosità su alcuni temi sempre più centrali nel mondo complesso e in rapido mutamento in cui viviamo.

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