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Valorizzare risorse sociali e culturali: un workshop al Museo del Risorgimento

Con il terzo workshop di venerdì 14 dicembre 2018 al Museo del Risorgimento di Faenza, aperto a tutti, incentrato su “Individuare, mobilitare e valorizzare le risorse sociali e culturali” per un rinnovato sviluppo della Romagna faentina, la Società Torricelliana (più che centenaria, come è noto) lancia un messaggio importante e comprensibile da tutti. L’evento si terrà a partire dalle ore 16,30, presso la Sala convegni del Museo del Risorgimento di Palazzo Laderchi a Faenza (corso Garibaldi, 2).

«Lo sviluppo non si promuove solo con la crescita della economia, della finanza e quindi dei protagonisti della produzione di capitale economico – spiegano gli organizzatori – ma anche e prima di tutto con la valorizzazione e quindi la crescita di valore dell’insieme delle relazioni sociali basate sulla reciprocità e la mutualità, le emozioni e gli affetti tra le persone che si aggregano e danno origine alle più diverse esperienze di vita sociale (il capitale sociale, così lo chiamano) e la crescita delle conoscenze, dei saperi, delle culture che consentono di moltiplicare i beni e gli strumenti della comunicazione e della creazione culturale, artistica, dando origine e riconoscibilità ad un nuovo capitale, per troppo tempo dimenticato, il capitale intellettuale».

I rapporti tra cultura, economia, turismo

«Come si dice, sono gli intellettuali che ritengono che i beni culturali, i libri, le biblioteche, i centri artistici ed oggi quelli della comunicazione siano qualcosa di rilevante per la vita civile; consentono di passare il tempo libero e di coltivare interessi non collettivi, ma personali. In realtà le cose non stanno così, se si pensa che anche attraverso i movimenti turistici, i prodotti anche storici del lavoro e della produzione culturale hanno un peso rilevante sui conti economici delle comunità, ma si traducono in fattori che incentivano la conoscenza, un sapere sempre aperto alle innovazioni, che a sua volta si traduce in benessere condiviso e condivisibile per le persone e le comunità.

Ospite il prof. Alessandro Montevecchi

Perciò, anche attraverso il contributo di conoscenze che sarà offerto dal prof. Alessandro Montevecchi, non a caso presidente della Società Torricelliana, sarà importante cogliere come e quanto il patrimonio di conoscenze, di beni e di espressioni della creatività e della comunicazione culturale sarà capace di incidere sulla crescita di quella componente dello sviluppo che è il capitale culturale.

Relazione anche del sociologo Leonardo Altieri

L’aiuto di Leonardo Altieri, sociologo, e da sempre impegnato nella vita politica e sociale del territorio romagnolo, sarà decisivo se vorremo riconoscere la centralità che per lo sviluppo delle comunità e del territorio in cui si collocano, rappresenta il vero e proprio capitale sociale, prodotto e distribuito non da estranei, ma da coloro che dentro le comunità costruiscono relazioni ed espressioni sociali innovative della vita sociale.

Un incontro di lavoro vero e proprio, quindi, quello proposto dalla Società Torricelliana; un centro di servizio culturale alla comunità faentina e regionale, che vede rafforzato il suo riconoscimento, a partire da quelle attività e produzioni culturali che anche in questi giorni si sono tradotti nella pubblicazione del nuovo numero del Bollettino “Torricelliana” e in un volume dedicato a Vincenzo Valdrè (una figura di faentino, morto a Dublino nel 1814, troppo a lungo dimenticato).

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