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Il 30 agosto a Brisighella conferenza sull’artista Mattia Moreni

“L’ossessione è la condizione della ricerca” è il titolo della conferenza dedicata al lavoro artistico di Mattia Moreni, in programma venerdì 30 agosto, alle ore 21, presso il chiostro dell’Osservanza di Brisighella, in via A. Masironi 3. L’incontro si svolge nell’ambito della mostra “Dagli antichi mestieri all’umanoide tutto computer”, che resterà aperta al pubblico fino al 15 settembre prossimo e che sarà visitabile per l’occasione.

La serata sarà aperta dai saluti di Gessica Spada, assessore alla cultura del Comune di Brisighella, quindi sono previsti gli interventi del fisico Valerio Rossi Albertini e di don Otello Galassi, del consiglio pastorale della Diocesi di Faenza-Modigliana. Coordinatrice della conferenza Maria Francesca Moreni, che è presidente dell’associazione Mattia Moreni mestiere dell’attenzione.

I relatori

Valerio Rossi Albertini

Valerio Rossi Albertini è fisico nucleare, primo ricercatore al Consiglio nazionale delle ricerche, professore incaricato di chimica e fisica dei materiali all’Università La Sapienza di Roma e responsabile del laboratorio di spettroscopia di raggi X dell’Area di ricerca di Tor Vergata del Cnr. È autore di oltre 130 pubblicazioni di fisica, chimica e scienza dei materiali e svolge attività di divulgazione in vari programmi delle reti televisive nazionali, tra cui la consulenza scientifica della trasmissione Uno mattina Verde (Rai 1), dove presenta la scienza divulgata in modo semplice e applicata alla quotidianità.

Don Otello Galassi

Don Otello Galassi è sacerdote della Diocesi di Faenza-Modigliana con incarichi, tra l’altro, nel consiglio pastorale. Il punto di partenza della conferenza sarà un appunto di Mattia Moreni, deceduto nel 1999 e sepolto a Brisighella, nel quale l’artista ha scritto che “la novità di questi ultimi anni del 1900 è l’abbinamento del computer con l’umanoide, per la modernità in lavorazione. L’ossessione è la condizione della ricerca. Se potessi, sarei oggi un progettista genetico”.

In merito a questa affermazione di Mattia Moreni, che ha dato il titolo alla conferenza, Valerio Rossi Albertini sostiene che a suo parere la frase indica come «la vera ricerca sia esperienza “totalizzante” che ossessiona. Non si può essere un vero ricercatore stando a mezzo servizio. Se il proprio obiettivo è la ricerca non c’è altra possibilità che dedicarsi a questa interamente, con anima e corpo in maniera ossessiva». Del resto l’elenco degli scienziati che hanno un’idea fissa quasi maniacale è sterminato al punto che, come sottolinea sempre Valerio Rossi Albertini, «si può dire che praticamente tutti i grandi scienziati, almeno a un certo punto del loro lavoro, fossero diventati paranoici, monomaniacali, attratti dalla loro terribile e meravigliosa ossessione».

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