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“Modellare l’acqua”, l’installazione di Mario Airò al Mic di Faenza

E’ stata presentata al Museo Internazionale delle Ceramiche l’opera “Modellare l’acqua” di Mario Airò. Si tratta di un’installazione permanente che farà parte della collezione del Mic, visibile all’interno del Museo grazie alla donazione della Fondazione Malvina Menegaz per le Arti e le Culture di Castelbasso.

Modellare l’acqua: una sfida impossibile

Il progetto nasce dalla permanenza dell’artista Mario Airò a Castelli, in provincia di Teramo, centro noto per la produzione di maiolica. “Modellare l’acqua è un’impresa impossibile”, commenta l’artista, “eppure l’opera che è nata da questa suggestione, uno scorrere d’acqua in piatti di ceramica distorti e accartocciati, racchiude perfettamente il senso di fluidità e di equilibrio che la rendono particolarmente eloquente”. L’artista ricorre infatti in questa istallazione per la prima volta alla ceramica, reinterpretando la tradizione castellana per plasmare un motivo naturale: l’acqua e il suo scorrimento naturale. L’idea che l’opera produce è quella di un alveo di fiume scomposto in singoli elementi che sono archetipi della ceramica di Castelli, piatti, brocche, tazze, in cui il suono dello zampillio dell’acqua è parte fondamentale dell’opera.

Chi è Mario Airò

Mario Airò, nato a Pavia nel 1961, si è formato a Milano e qui ha animato lo spazio autogestito di Via Lazzaro Palazzi nella prima metà degli anni Novanta. Definisce il suo lavoro un “girovagare” tra campi e discipline diverse, dalla musica alla letteratura, dal design all’architettura al cinema. Il suo obiettivo estetico è quello di indurre nello spettatore forti emozioni e stati d’animo. Ha partecipa alla 47a Biennale di Venezia nel 1997, alla 1a Moscow Biennale of Contemporary Art, Mosca e alla Biennale di Kwangju nel 2005. Ha avuto mostre personali e collettive in Italia e all’estero: nel 2001 ha esposto in una personale alla Gam di Torino e nel 2000 alla Kunsthalle di Lophem. Hanno ospitato suoi lavori in mostre collettive, tra gli altri, il Castello di Rivoli, il Museum of Contemporary Art di Tokyo e lo S.M.A.K. di Ghent. 

Letizia Di Deco

Classe 1998, vivo a Faenza. Mi sono laureata in Lettere Moderne e poi in Italianistica e Scienze linguistiche all’Università di Bologna. Scrivo per il settimanale Il Piccolo di Faenza. In attesa di tornare definitivamente in classe da prof, mi piace fare domande a chi ha qualcosa di bello da raccontare su ciò che accade dentro e fuori le pareti della scuola. Ho sempre bisogno di un buon libro da leggere, di dire la mia opinione sulle cose, di un po' di tempo per una corsetta…e di un caffè

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