Relazioni umane per competere con Amazon: la libreria Moby Dick e il bilancio del Natale 2020
«Non batteremo mai Amazon sul suo campo, ossia la velocità di consegna, dobbiamo invece puntare su quello che ci caratterizza: il rapporto umano col lettore. Essere consigliati da un libraio anziché un algoritmo fa ancora la differenza». Si è chiuso con soddisfazione il periodo natalizio per la libreria Moby Dick di Faenza: tra le sfide della pandemia e quelle di Amazon, Chiara Menghetti, socia titolare, racconta come è andato il periodo natalizio per il mercato libraio. «Nonostante le difficoltà, anche questo è stato un Natale all’insegna del libro e non ci sono state grandi differenze rispetto alle vendite del 2019. Sicuramente c’è stata qualche problematica in più nella logistica e nella gestione degli spazi in libreria avendo ingressi contingentati, anche se i clienti sono sempre stati comprensivi».
Intervista a Chiara Menghetti
Quali iniziative avete ideato per far fronte alla pandemia?
“Già nel primo lockdown abbiamo attivato il sistema di consegna a domicilio che non si è mai fermato. È stato divertente anche vestire i panni di ‘elfi di Babbo Natale’ andando a consegnare libri regalo ai bambini direttamente nelle loro case. Visti gli ingressi contingentati, per i consigli ai lettori abbiamo utilizzato modalità alternative come messaggi whatsapp. Inoltre abbiamo sfruttato molto i canali di comunicazione social, che tengono vivo il rapporto con i lettori”.
Quali sono stati i libri più richiesti?
“Per la narrativa sicuramente ‘L’assemblea degli animali’ di Filelfo, un libro che aveva fatto molto parlare di sé uscendo a puntate in forma anonima su Robinson di Repubblica, una favola contemporanea che racconta la pandemia. Per la saggistica invece ‘La vasca del Furher’ della Dandini e il libro di Barack Obama”.
Invece per le pubblicazioni locali?
“Il libro più venduto è stato sicuramente ‘Faenza 360°’ che ha avuto una grande promozione anche sui social. Cito anche la ‘Torre di Oriolo’ di Saviotti e ‘Faenza la cava degli assassini’ di Albonetti e Randi”.
Come si può competere con il colosso Amazon?
“Il problema, per quanto riguarda la concorrenza sleale, si è in parte ridimensionato con la legge del libro, diventata operativa a marzo, che equipara Amazon alle librerie e non gli permette più di fare sconti superiori al 5% del prezzo di copertina. Restiamo svantaggiati sulla velocità dell’ordine: Amazon ha creato aspettative di velocità di consegna con le quali non possiamo competere. Il pubblico affezionato continua a preferire però le librerie ed è sicuramente il rapporto umano quello sul quale dobbiamo puntare: qualsiasi cosa che umanizza il nostro lavoro va valorizzata e bisogna investire su questo”.