Qualità della vita: balzo indietro per Ravenna al 39° posto
Puntuale anche quest’anno, il Sole 24 Ore ha pubblicato la classifica delle province italiane per qualità della vita. Si conferma rispetto all’anno scorso il primo posto per Milano e il secondo per Bolzano mentre al terzo posto sale Trento, quinta nel 2018. La provincia di Ravenna, invece, perde diverse posizioni, passando dall’11esimo al 39esimo posto. La ricerca, condotta ogni anno dal 1990 a oggi, per il 2019 ha ampliato il numero di indicatori, passando da quarantadue a novanta: questo può contribuire in parte a spiegare un cambiamento così drastico. Una delle novità dell’anno è l’indice del clima capace di raccontare con dieci sotto-indicatori le specificità climatiche del luogo. La qualità della vita è stata misurata in relazione a sei diverse aree tematiche: ricchezza e consumi, ambiente e servizi, giustizia e sicurezza, affari e lavoro, demografia e società, cultura e tempo libero.
La qualità della vita a Ravenna peggiora in 4 aree su 6
Per la provincia di Ravenna non si è trattato dunque di un anno positivo ma non è stato nemmeno quello peggiore dal momento che il posizionamento più basso è stato registrato nel 1991 con il 49esimo posto. Il risultato migliore invece è stato conquistato nel 2014, quando Ravenna salì sul gradino più alto del podio. Andando ad approfondire i dati si scopre che, rispetto al 2018, la provincia è migliorata in ricchezza e consumi (dal quarantatreesimo posto al ventisettesimo) e affari e lavoro (dalla trentunesima alla nona posizione); è peggiorata, d’altra parte, nelle restanti categorie: dal 16esimo posto è passata al 77esimo per quanto riguarda ambiente e servizi, in giustizia e sicurezza è passata dal 17esimo al 71esimo, in demografia e società il salto all’indietro è stato di ventinove posizioni (dalla 37esima alla 66esima), più contenuta invece la retrocessione in cultura e tempo libero con il passaggio dal 17esimo piazzamento del 2018 al 23esimo del 2019.
I punti di forza e debolezza della provincia di Ravenna
Visto il considerevole aumento del numero degli indicatori è difficile fare confronti tra quest’anno e quello precedente, si possono però mettere in risalto punti di forza e di debolezza della qualità della vita della provincia di Ravenna.
Per ricchezza e consumi arrivano riscontri positivi sul valore aggiunto per abitante (19°) e sulla spesa delle famiglie per il consumo di beni durevoli (24°) mentre rappresentano punti critici il costo medio dell’affitto (84°) e il tasso di popolazione con crediti attivi (61°).
In ambienti e servizi si possono riscontrare buoni risultati per emigrazione ospedaliera (7°), Icity rank (l’indice delle città più smart, 18°) e spesa sociale degli enti locali (19°). Sono negativi, invece, i dati sulla qualità dell’aria (72°), sulla produzione di rifiuti urbani pro capite (104°) e sull’offerta del trasporto pubblico (70°).
Dall’ambito giustizia e sicurezza arriva un ottimo risultato: Ravenna si classifica prima in Italia per la quota delle cause pendenti ultratriennali sul totale. È però penultima (106°) nei furti in abitazione e presenta dati negativi anche per il riciclaggio di denaro (95°) e per i reati legati agli stupefacenti (anche se in lieve miglioramento, dalla 105° posizione del 2018 alla 92° attuale).
In affari e lavoro i dati migliori arrivano dal tasso di disoccupazione (20°), da quello di inattività (16°) e dal numero di imprese straniere (22°).
Per l’area demografia e società l’indicatore migliore è quello sulla speranza di vita alla nascita (13°) mentre è negativo il numero di famiglie o unioni ogni mille abitanti (103°) e l’indice di mortalità per infarto miocardico acuto (90°).
Nell’ambito cultura e tempo libero ottengono buoni esiti l’offerta di concerti (6°), la densità di posti letto nelle strutture ricettive (11°) e il numero di sale cinematografiche (12°). Sicuramente da migliorare il numero di mostre ed esposizioni (75°) e di librerie (72°) e la qualità ricettiva delle strutture alberghiere (73°).
Le altre province dell’Emilia-Romagna nella classifica del Sole 24 Ore
In regione, quest’anno la provincia con la qualità della vita migliore risulta essere Parma, che scala ben diciannove posizioni in un anno classificandosi decima. Oltre alla città ducale, si posizionano comunque nelle prime venti altre tre province: Bologna (14esima, perde sette posizioni), Rimini (17esima, in crescita) e Modena (19esima, scende di quattro posti). Esce invece da questa lista Reggio-Emilia, 18esima nel 2018 e 22esima quest’anno, stabile Forlì-Cesena al 25esimo posto. Fanno peggio di Ravenna Piacenza che perde quattro posti e si classifica 44esima e Ferrara che nel giro di un anno passa dalla 47esima alla 64esima posizione.
Matteo Nati