Tornano a suonare due spinette del ‘500 custodite alla Manfrediana
Molti forse non sanno che in Biblioteca Comunale a Faenza sono conservate due splendide spinette – una dalla forma esagonale e l’altra pentagonale – fabbricate in legno di cipresso. Risalgono al periodo che va dall’inizio alla metà del 16mo secolo, e presentano una tastiera sporgente. Del loro costruttore, tale Joseph Salodiensis (lett. Giuseppe da Salò), sono noti solamente tre strumenti costruiti tra il 1559 e il 1574, conservati rispettivamente a Vienna, a Venezia e a Boston. Le due spinette torneranno a produrre musica il 30 aprile prossimo in Biblioteca Manfrediana alle ore 11.
Le spinette: dal restauro fino al trasferimento alla Manfrediana
Tutte e due le spinette sono state restaurate nella seconda metà degli anni ’80 dalla ditta Tony Chinnery di Firenze; consegnati dopo una breve prova di funzionamento alla Biblioteca faentina nel 1988, subirono l’allentamento delle loro corde per consentirne una corretta conservazione. Simili a clavicembali, ma con un suono pizzicato simile a quello di una chitarra, i due strumenti musicali sono capaci di produrre atmosfere uniche a secoli di distanza dalla loro creazione.
Le spinette suoneranno il 30 aprile a Faenza alla Biblioteca Manfrediana
Dopo un lungo periodo di silenzio, le spinette torneranno a produrre musica il 30 aprile prossimo alle ore 11 grazie a Maria Luisa Baldassari, docente di clavicembalo al conservatorio “Rossini” di Pesaro e presidente dell’associazione cembalo organistica Collegium Musicum Classense, che promuove e cura il nuovo percorso musicale “Qualcosa di nuovo,anzi d’antico”, di cui fa parte anche il concerto di domenica a Faenza.
Annalaura Matatia