https://cdn.hu-manity.co/hu-banner.min.js

HOUSE OF CARDS, FRA SESSO E POLITICA

HOUSE OF CARDS, FRA SESSO E POLITICA

“Sbaglio o nelle sue parole non ho colto alcun riferimento alla morale, primo ministro?”

“La morale, Sire, è lo sproloquio di chi non sa vivere, la vendetta di chi non ha ottenuto il successo, la rivalsa di chi ci ha provato e ha fallito o di chi non ha avuto neanche il coraggio di provarci”

La serie TV Netflix “House of Cards” annovera fra i propri fan Barack Obama. Anche Matteo Renzi la segue con interesse, e l’ha citata come una degli sceneggiati da utilizzare per i percorsi di formazione del PD. Insomma, l’interpretazione di Kevin Spacey ha stregando i grandi della terra, oltre a ricevere il plauso della critica e di milioni di telespettatori in tutto il mondo. E ben presto l’attenzione si è spostata anche sul libro che fornisce l’ossatura di base della serie: House of Cards, appunto, di Michael Dobbs.

Solo che la “casa” di cui si parla nel titolo è la House of Commons, il parlamento più famoso del mondo, che nei romanzi costituisce l’arena in cui il protagonista Francis Urquhart tesse le proprie trame. Lord Dobbs, già capo dello staff conservatore fra il 1986 e il 1987 (quando a Downing Street risiedeva Margaret Thatcher) ci racconta nei minimi dettagli un intreccio di ambizioni personali, appetiti sessuali incontenibili e una informazione sempre a caccia dell’ultimo scoop. Se già nel primo romanzo della trilogia i lettori avevano cominciato a conoscere Mr Urquhart e le sue strategie spregiudicate per la conquista del potere, nel secondo volume troveranno il protagonista impegnato in uno scontro frontale con una delle istituzioni più antiche del mondo: la monarchia inglese. Fra i nuovi alleati del premier troveremo alcune conferme, come il capo dello staff Tim Stamper, e qualche new entry, come la sondaggista statunitense Sally Quine.

L’avvincente intreccio diventa quindi la base per una interessante serie di interrogativi che possono sorgere nel lettore. Quanto pesa la coscienza morale nelle decisioni prese dai politici ai massimi livelli? Quant’è differente la morale privata da quella pubblica, specie per le questioni private come la vita di coppia e la propria vita sessuale? La stampa ha il diritto / dovere di scandagliare le vite dei personaggi pubblici o vi sono dei limiti che non dovrebbe travalicare? Nel romanzo le risposte ci sono, e non sono fra le più confortanti. Ma come ci ha tenuto a sottolineare l’autore, avendo saputo che Renzi si era affrettato a comprare i suoi libri, House of Cards è solo un romanzo, non un manuale di istruzioni. Per fortuna.

Andrea Piazza

IL LIBRO:

Dobbs, House of Cards 2: scacco al re, Fazi Editore, 2014

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.