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GetCoo: la startup di Bagnacavallo che sviluppa la computer vision

Tratto da “Il Piccolo” – venerdì 17 novembre 2017

Ottenere tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno con una semplice foto: l’innovazione passa anche da Bagnacavallo dove la startup GetCoo, fondata nel 2015, sta sviluppando in diversi settori la tecnologia della computer vision ottenendo numerosi riconoscimenti in Italia. Dai monumenti storici ai bulloni industriali fino alle vetrine dei negozi: con una semplice foto è possibile sapere l’epoca esatta di un palazzo, il codice specifico di una vite oppure chattare direttamente con il negozio per avere informazioni su un vestito che ha suscitato il nostro interesse. Lo scorso ottobre la startup ha vinto il premio Cambiamenti, promosso da Cna, con il progetto Partfinder, un sistema rivolto ad artigianati e industre che serve per il riconoscimento delle parti di ricambio meccaniche senza bisogno di marcature specifiche. In questo modo, basta semplicemente mettere la vite nel box e una fotocamera rileva l’immagine dell’oggetto che viene confrontato dal database ‘estraendo’ il codice di riferimento. «Nei progetti che sviluppiamo, applichiamo le nostre competenze in ambito della computer vision – spiega Stefano Berti, Ceo del progetto – che è la capacità di interpretare i contenuti di un’immagine in modo automatico. Nel caso specifico, Partfinder semplifica molto il lavoro delle aziende perché permette in maniera comoda il riconoscimento dei prodotti, che altrimenti risulta essere abbastanza difficoltoso. Può essere sviluppato anche tramite e-commerce o per la gestione del magazzino».

GetCoo ha sviluppato un’App per il riconoscimento dei monumenti storici

Partfinder è solo l’ultimo dei progetti sviluppati da GetCoo. La startup è nata dall’idea di due fratelli, Stefano e Claudio Berti, con il desiderio di rivoluzionare il mondo della computer vision, vista come potenziale per guidare il futuro. La startup è partita con la creazione di un’app omonima – GetCoo – in grado di riconoscere i monumenti storici semplicemente scattando loro una foto: “Coo” infatti è il verso del piccione, animali che spesso si trovano nei pressi dei monumenti principali delle città d’arte. «L’idea è nata durante un viaggio a Chicago dove mio fratello stava svolgendo il dottorato di ricerca – spiega Stefano Berti – mentre giravamo per la città abbiamo visto un monumento che ci ha colpito, ma di cui non c’erano indicazioni. Abbiamo provato allora a informarci tramite il web, ma molto spesso per il turista questa procedura risulta lenta e macchinosa: così abbiamo pensato a un modo per rendere veloce e semplice il riconoscimento dei monumenti di una città, garantendo così una migliore fruizione dei beni culturali». L’app funziona e piace: attualmente sono 13mila i download attivati e, nonostante stiano nascendo molte applicazioni simili, il riconoscimento fotografico diretto (non mediato, per esempio, da Qr code) rimane una sua specifica unica. Partfinder sviluppa dunque lo stesso concetto di computer vision di GetCoo, confermando la sua versatilità e l’applicazione in settori anche completamente diversi l’uno dall’altro.

La startup ha recentemente vinto il premio Cambiamenti di Cna

Oggi la startup conta quattro soci: oltre ai fratelli Stefano (Ceo) e Claudio Berti (System administrator) si sono aggiunti Roberta Grasso (Cultural Heritage Expert) e Jona Sbarzaglia (direttore creativo). L’idea di mettersi in gioco nel mondo delle imprese non è stata però semplice. «Reperire i fondi per partire col progetto è stato difficile – spiega Stefano Berti – è un problema grosso che probabilmente accomuna le giovani imprese in tutto il territorio romagnolo». D’altronde Bagnacavallo non è Milano, la regina delle startup, dove le occasioni di finanziamento da parte di investitori sono maggiori. Nonostante questo però il territorio ha saputo offrire alcune opportunità per emergere. «Abbiamo avuto modo di partecipare a diversi bandi – commenta Berti – e attualmente siamo incubati presso CollaboRa a Ravenna, che ci sta dando molto supporto per crescere come impresa». A testimonianza della crescita la startup, oltre al riconoscimento del premio Cambiamenti, anche la partecipazione allo Smau di Milano, uno degli eventi più importanti a livello nazionale per mettersi in luce come impresa innovativa. Prossimamente partirà una compagna di crowdfunding per supportare lo sviluppo di Partfinder, ma la linea tracciata dalla computer vision di GetCoo è ancora tutta da scoprire e sempre proiettata verso il futuro.

Samuele Marchi

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