Ecco i 6 nuovi team del Contamination Lab: “Coltiviamo i talenti del territorio”
Da un modello di apicoltura etico e sostenibile allo sviluppo di un’e-commerce in grado di promuovere le sartorie di qualità del territorio fino alla valorizzazione digitale dell’artigianato ceramico. Sono queste alcune delle idee innovative dei sei team, per un totale di 14 ragazzi e ragazze di età compresa tra i 23 e i 36 anni, che saranno ospitati per un anno all’interno del Contamination Lab (Clab), il pre-incubatore d’impresa della Fondazione Banca del Monte e Cassa di risparmio di Faenza.
In tutto 14 ragazzi parteciperanno alla Startup School del Contamintaion Lab
I sei team sono stati scelti negli scorsi mesi dall’Advisory Board del Clab su una quindicina di progetti presentati e, tra marzo e luglio, parteciperanno a un ciclo di seminari, Startup School, tenuti da esperti, utili al perfezionamento del proprio progetto. Nello specifico i team sono HoneyCru Association che propone un’alternativa all’apicoltura convenzionale dei raccolti monoflorali; Inked Porcelain che vuole raccontare e valorizzare le produzioni artigianali e artistiche di un giovane ceramista faentino; InterColtura che ha come obiettivo la creazione di un’impresa di agricoltura sociale e formativa che punti all’autosostentamento. Troviamo poi Pantoù che vuole costruire un network tra persone provenienti da diverse “città della Ceramica”; Defaiance il cui intento è creare un portale online in cui verranno proposti itinerari turistici eno-etici; infine e-Sartoria, un e-commerce di abbigliamento di qualità.
Giulia Ruta: “Un luogo per mettere in sinergia idee e persone”
La presentazione delle nuove startup arriva a un anno dall’insediamento della nuova presidenza della Fondazione, occasione per tracciare un bilancio dell’anno appena trascorso ma soprattutto per tracciare gli obiettivi per il proprio futuro. “Uno delle nostre mission principali, come Fondazione, è coltivare i talenti della nostra comunità – spiega la presidente Giulia Ruta – promuovendo un luogo, il Clab, capace di mettere in sinergia idee e persone capaci di progettare il futuro per lil nostro territorio e renderlo contendibile. Per farlo non basta più l’impegno isolato di una singola realtà, ma dobbiamo essere abili a fare rete con il mondo della scuola, dell’imprenditoria e delle istituzioni”.
Il Contamination Lab, pre-incubatore d’impresa della Fondazione Banca del Monte di Faenza
E proprio per fare rete, il Clab ha sviluppato in questi anni collaborazioni con altre realtà del territorio, anche a livello regionale, come Romagna Tech, Aster e Unibo. “Sono sfide, quelle dell’innovazione, che si vincono o si perdono assieme – aggiunge Matteo Mura, coordinatore dell’Advisory Board – e in questo il nostro territorio ha tante carte da poter spendere. In provincia non dobbiamo limitarci a essere spettatori, ma rimboccarci le maniche per creare un nostro hub attrattivo”. Presentato anche il nuovo sito della Fondazione www.fondazionemontefaenza.it. Confermato anche per il 2019 l’impegno nei bandi rivolti alle scuole e all’educazione, oltre allo sviluppo del polo agritech di San Bernardino.
Inaugurato nel 2014, come perno del progetto allora denominato Salesiani 2.0, il Contamination Lab ha sede a Palazzo Naldi, immobile storico nel centro di Faenza. Offre postazioni e spazi di lavoro all’interno di studi ampi, luminosi e forniti di arredi e servizi moderni e funzionali, con sala meeting e conferenze, area cucina, area relax, foresteria con otto posti letto, il tutto inserito nel complesso degli “ex-Salesiani”, con parcheggio, aree verdi, palestra e bar-pub, a 200m dal centro della città.
Nella foto alcuni componenti della presidenza, dell’Advisory Board e del coordinamento del Clab; da sinistra: Barbara Savorani, Erika Eviani, Marco Solaroli, Giulia Ruta, Omar Montanari, Matteo Mura.
Samuele Marchi