Faenza Square: fotogallery

Una piazza dedicata a Faenza non poteva che chiamarsi Faenza Square: l’idea è nata dagli amministratori cinesi di Jingdhezen, città con un milione e mezzo di abitanti e capitale mondiale della porcellana, e rappresenta un riconoscimento per la tradizione ceramica faentina. Portata a termine in meno di tre anni e inaugurata lo scorso martedì 18 ottobre 2016, “Faenza Square” copre un’area di oltre 2mila metri quadri e si trova all’interno di un nuovo quartiere di Jingdhezen, il Taoxichuan Ceramic District, sede di antiche manifatture e fornaci ceramiche, interessata da un’importante opera di riqualificazione urbanistica.

Faenza Square: foto di Mauro Benericetti

Jingdhezen: la città da cui Marco Polo ha portato la porcellana

JingdhezenLa città di Jingdhezen è stata portata recentemente all’attenzione del grande pubblico con l’ultimo romanzo di Edmund de Waal, scrittore e ceramista inglese autore del bestseller mondiale “Un’eredità di avorio e ambra” (tradotto in 30 lingue). Nel libro “La strada bianca. Storia di una passione“, de Waal racconta un viaggio nei luoghi e nel tempo, tracciando l’itinerario della porcellana e rendendo accessibile il fascino arcano di quel “bianco perfetto” anche ai non addetti ai lavori, aiutandoci a capire il significato della rete di storie e di città che si sviluppa intorno al dialogo tra l’uomo e le argille. La prima tappa di questo viaggio alle radici della porcellana è proprio Jingdhezen, la città da cui Marco Polo ha portato il primo esemplare di porcellana in Occidente, suscitando grandissimo stupore negli europei per le incredibili caratteristiche di lucentezza, durezza, resistenza all’acqua e al calore. Il monte Kaoling (in cinese “collina alta”), da cui per secoli si estrasse la materia prima di base (il caolino) per la preziosa porcellana cinese, dista solo 70 chilometri da Jingdhezen, città che ha fornito per migliaia di anni i vasi in esclusiva per la corte imperiale e per tutto il resto della Cina.

“Piazza Faenza è solo il primo tassello”

«La costruzione di ‘Piazza Faenza‘ nel centro di Jingdhezen è un evento di grande importanza che riveste un significato profondo nel sistema ceramico internazionale – dichiara Massimo Isola, presidente di Ente Ceramica Faenza e assessore alla Ceramica di Faenza – La città della porcellana insieme alla città della maiolica: l’incontro tra due città con una dimensione storica così imponente e così legata a questi materiali creativi è una tappa di un percorso di relazioni che è in costruzione da diversi anni. Il rafforzamento delle relazioni tra queste città, tra il loro contesto produttivo e artistico, è decisivo anche in chiave futura e Faenza intende continuare a coltivarlo con passione, giorno dopo giorno. Non è un caso che la piazza sia prossima non solo alla zona universitaria, ma anche ai laboratori destinati alle residenze d’artista. Infatti, nella costruzione del dialogo, la piazza è solo un primo tassello: il secondo è rappresentato dalla circolazione di artisti fra le due città. In questi giorni due artisti faentini, Luce Raggi e Abdon Zani, sono in residenza a Jingdhezen, e abbiamo già calendarizzato una serie di scambi, con diverse personalità creative che dalla nostra città si recheranno nella città cinese anche per un periodo notevole. Queste azioni ci raccontano quindi della ceramica intesa come movimento materiale e immateriale, come confronto tra culture, sapienze e sensibilità. Lo è da secoli e le nostre città vogliono aggiornare questa consapevolezza».

La strada mondiale della ceramica passa da Faenza Square

Faenza Square come ponte per rafforzare il dialogo con la Cina e con il mondo della ceramica. «L’inaugurazione di ‘Piazza Faenza’ a Jingdhezen è un importantissimo tassello nella costruzione delle relazioni internazionali in corso – dichiara Giuseppe Olmeti – rafforzando le relazioni fra le diverse città europee presenti in Cina, ponendo peraltro l’Italia in una posizione di leadership, e gettando sempre di più le basi per una partecipata ed efficace Strada Mondiale della Ceramica».

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