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Ricognizioni, monete, ceramiche: gli archeologi di Faentival presentano i risultati delle loro ricerche

Là dove una persona vede semplicemente dei campi agricoli apparentemente anonimi, gli archeologi riescono a scorgere e a riportare alla luce tracce di millenni di insediamenti umani – un frammento di ceramica, una moneta, una pietra levigata – che consentono di fare un viaggio nel tempo, passando da un villaggio medioevale, una villa romana, arrivando fino all’età del bronzo. E lo scorso mese è stato particolarmente fruttuoso per il territorio faentino grazie al progetto Faventia dell’Università di Bologna, che ha portato una decina di archeologi e ricercatori a studiare le campagne faentine per approfondire la storia del nostro territorio. Contemporaneamente la città si è animata con la prima edizione di Faentival: un mese di eventi, incontri pubblici, serate conviviali con gli archeologi per conoscere più nel dettaglio il loro lavoro ed essere partecipi delle scoperte che man mano il territorio faentino riportava alla luce. I risultati della loro ricerca saranno presentati in un incontro pubblico sabato 26 ottobre alle ore 16 in via Castellani 25, in cui parleranno i coordinatori sul campo del progetto Faventia: Michele Abballe e Michela De Felicibus.

Un mese di ricognizioni tra Corleto, Basiago e Cosina per capire l’evoluzione del territorio faentino nei millenni

archeologia faenza

«A livello archeologico questo progetto ci ha dato tante soddisfazioni – spiega Abbale – era risaputo che la zona tra Corleto, Basiago e Cosina fosse ricca di siti, ma questi non erano mai stati mappati». In questa fase non sono stati svolti scavi, ma il metodo d’indagine adottato è stato quello della ricognizione di superficie, metodo non invasivo che permette di ottenere un rapido ed estensivo quadro dell’evoluzione del popolamento rurale. Durante le operazioni di ricognizione, gli archeologi hanno percorso a file parallele i campi arati e hanno individuato i reperti portati in luce dai mezzi agricoli. Questi reperti sono stati poi mappati, raccolti e nei prossimi mesi saranno studiati, permettendo di compiere un primo censimento delle evidenze archeologiche. «Con un approccio sistematico di ricognizione abbiamo mappato per la prima volta diversi siti, fornendo dati fondamentali al Comune e alla Sorpintendenza, e possiamo tracciare un quadro, seppur preliminare, di come si è evoluto il territorio faentino nei millenni».

Sabato 26 ottobre la presentazione delle ricerche: l’obiettivo è poter continuare nei prossimi anni

Emerge un quadro di generale continuità negli insediamenti tra epoca romana e medievale, ogni periodo storico con le sue specificità. «In linea di massima, in epoca medievale si è continuato a utilizzare gli insediamenti romani e pre-romani. Ci sono però zone dove la presenza romana non è testimoniata e indica quindi nuovi insediamenti medievali, in particolare nelle vie cruciali di comunicazione tra Basiago, Corleto e la via Emilia, vie di comunicazione importanti nel medioevo». Oltre ad antichi frammenti di ceramica, tra i ritrovamenti spiccano alcune monete tra cui una d’argento «di epoca romana, nel periodo in cui fu spostata la capitale a Ravenna». Quello di Faentival è stato però solo un primo tassello: l’obiettivo è quello di poter continuare, anche il prossimo anno, nelle ricerche, approfondendo le ipotesi emerse in questo mese di studi. «Il rapporto con i proprietari dei terreni è stato molto positivo, diversi di loro erano molti curiosi e felici di darci il permesso di svolgere ricerche: non sempre è così nel nostro lavoro. Anche gli incontri con la cittadinanza sono andati bene – conclude Abbale – è importante coinvolgere le persone nelle nostre ricerche per renderle partecipi di questo progetto che riguarda la nostra storia e il nostro passato».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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