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Un Palio da under35: intervista a Edoardo Caselli, ex presidente del Comitato Giovani Rionali

I  giovani al centro della vita rionale. Da qualche anno a Faenza è presente il Comitato giovani rionali, composto da due membri under 35 per rione e un presidente. Abbiamo intervistato il presidente uscente Edoardo Caselli, che lascia il posto per il prossimo mandato alla neo eletta Ginevra Testa, e gli abbiamo chiesto di raccontarci un po’ questa realtà.

Intervista a Edoardo Caselli

Edoardo, di che cosa si occupa il Comitato dei Giovani Rionali?

Sono tante le attività del Comitato. Una di queste è riportare una seconda giostra tra le attività Palio. In realtà è qualcosa già presente in passato; consisteva nel correre un Palio in piazza così da avere, a livello scenografico, un ambiente medievale già presente a Faenza: la nostra Piazza del Popolo. Crediamo che questa seconda manifestazione porterebbe più spettatori e avvantaggerebbe il turismo a Faenza. Il progetto è già stato proposto e approvato dal Comitato Palio, vedremo in futuro cosa accadrà, ma già questo credo sia un ottimo risultato. Oltre a questo si occupa anche del coordinamento dei vari Rioni nelle attività ad esempio a scuola, che coinvolgono oltre 200 ragazzi in lezioni di tamburo , sbandieramento ecc… Inoltre sgrava il Comitato Palio (composto da sindaco, capi rione e dal dirigente del settore cultura n.d.r.)  da tanti compiti e supporta i capi rione.

Finito l’incarico da presidente che cosa farai?

Finito l’ incarico continuerò comunque a far parte del comitato per altri 3 anni fino a quando non avrò compiuto 35anni e quindi dovrò uscire; come richiede il nostro regolamento, si resta nel Comitato Giovani Rionali fino a 35 anni proprio per garantire a più persone di farne parte e far sì che resti sempre qualcosa che sia gestito unicamente da giovani.

Un mondo rionale sempre più giovane

Da quella che è la tua esperienza pensi che i giovani siano interessati al Palio oggi?

Negli anni scorsi l’ambiente era composto principalmente da persone non giovani ma, negli ultimi anni si è vista una maggiore presenza giovanile. Anzi devo dire che ci sono più giovani che persone anziane e questo fa pensare. I Rioni dopo la pandemia sono stati, a mio avviso, fondamentali per i ragazzi e le ragazze che avevano bisogno di un luogo proprio dove poter riprendere la socializzazione e trascorrere il loro tempo libero.

Sei stato anche sbandieratore. Come ci si sente a sbandierare davanti a 3 mila persone?

Sì, ho sbandierato nel Rione Rosso. All’inizio della gara ci si sente isolati da tutto il resto e non si pensa ad altro che a portare a termine la prova, però quando si commette un errore ti accorgi  della presenza del grande pubblico che inizia a criticarti. Lì bisogna essere bravi a non lasciarsi prendere dall’ansia fino alla fine .

Quanto ci si allena prima di arrivare a sbandierare in gara?

Durante l’anno ci si allena circa 3 volte a settimana , poi negli ultimi 5 mesi prima della gara gli allenamenti aumentano solitamente fino a 5 volte settimana, per poi intensificarsi nelle ultime settimane in cui ci si allena tutti i giorni, compresa la domenica.

Redazione Itip Bucci

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