Cucina e Romagna: un incontro in Biblioteca Manfrediana tra studiosi e libri antichi
Cappelletti, passatelli, piadina, solo per citare alcuni dei nostri marchi più famosi. La Romagna ha una cucina che tutto il mondo ci invidia, ma quali sono le radici storiche di questa tradizione? Sarà possibile avere qualche risposta venerdì 11 marzo alla Biblioteca comunale di Faenza, che alle 17:30 ospiterà l’incontro dal titolo “Nutrirsi in Romagna. Storie tradizione dialetto”. A guidare la discussione saranno Giorgio Tonelli, Giuseppe Bellosi e Giuseppe Sangiorgi.
Come si mangiava 500 anni fa?
Ma a riportarci indietro nel tempo saranno soprattutto loro: i libri e i manoscritti conservati dalla Biblioteca. Per l’occasione sarà allestita una piccola esposizione di antichi testi sul tema, dove troveranno spazio documenti di anche cinquecento anni fa come i Tacuini sanitatis, pubblicato a Strasburgo nel 1531. Ad impreziosire la mostra saranno anche i ricettari e ‘libri di casa’, i lunari e gli almanacchi con il Famoso Barbanera stampato a Faenza dalla Tipografia Conti nel 1844 e il Lunêri di Smembar, che si stampa a Faenza ininterrottamente dal 1845. Queste testimonianze antiche usciranno così dai fondi bibliotecari che li costudiscono (Zauli Naldi e Caldesi) per tornare a dialogare con la cittadinanza, raccontandoci storie di ricette, pietanze e buona cucina.
L’incontro fa parte del ciclo “Sapori in biblioteca”
Quello di venerdì sarà il primo di un ciclo di incontri ospitati dalle biblioteche della Romagna dal titolo “Sapori in biblioteca”, una rassegna che vuole ripercorrere ripercorre la storia alimentare e agricola della nostra regione affidandosi agli scritti e alle opere conservate negli istituti culturali, fino a ricostruire in un paziente mosaico di storia e arte l’identità di un territorio e la sua economia.