Maltempo e vento, l’Emilia-Romagna conta i danni
Rami spezzati, frutteti abbattuti, serre divelte, colture strappate dal terreno e magazzini scoperchiati sono i danni provocati dalla violenta ondata di maltempo che con raffiche di vento che ha sferzato le campagne dell’Emilia Romagna. È quanto emerge dal primo monitoraggio effettuato dalla Coldiretti regionale sugli effetti della perturbazione che ha colpito l’area di Ravenna, Ferrara e Bologna anche con neve e un brusco abbassamento delle temperature, nella notte tra lunedì 25 e martedì 26 marzo 2019, dopo un lungo periodo di siccità e caldo anomalo.
Colpite dal maltempo le provincie di Bologna, Ravenna e Ferrara
«Le precipitazioni – sottolinea Coldiretti regionale – erano attese come manna dagli agricoltori soprattutto al nord dove in molte zone non piove in modo significativo da mesi ed è caduta durante l’inverno il 50% di acqua in meno ma per essere di sollievo la pioggia – continua Coldiretti – deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni. A preoccupare – precisa Coldiretti Emilia-Romagna – è anche l’arrivo della grandine per i danni irreversibili che provoca alle piante da frutto fiorite in anticipo per le alte temperature, con la perdita dei raccolti dopo un anno di lavoro».
Cambiamenti climatici, per Coldiretti in 10 anni persi 14 mld di euro
«L’andamento anomalo di quest’anno – sottolinea Coldiretti regionale – conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo. Una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti Emilia-Romagna – è costata all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne».