Startup innovative: dalla Regione stanziati 6 milioni di euro
Sei milioni di euro. È questa la cifra stanziata dalla Regione Emilia Romagna per il sostegno alle start up innovative. Il finanziamento arriverà tramite un bando che ha come obiettivo quello di aiutare la nascita e la scalabilità di nuove imprese capaci di portare innovazione e nuovi prodotti nel territorio. «Requisito fondamentale per accedere a questo bando – ha spiegato il Consigliere regionale Mirco Bagnari – è dimostrare di avere un alto tasso di innovazione. In ogni luogo vediamo i segni di una crisi che sta trasformando il nostro paese, le start up possono aiutarci a reagire a queste trasformazioni, trovando una nuova mission che ci porti ad essere all’altezza delle sfide che il futuro ci presenterà. Investire su chi ha competenze e idee è la risposta migliore per contrastare la disoccupazione e rafforzare la ripresa economica». Le domande possono essere presentate dal 1° marzo fino al 30 settembre del 2016.
Emilia Romagna al secondo posto per numero di startup
Come si può notare dal grafico soprastante, l’Emilia Romagna, con le sue 577 startup innovative, rimane ad inizio 2016 al secondo posto della classifica nazionale tra le regioni per numero di imprese di questo tipo. Al primo posto c’è saldamente la Lombardia (1.127), nettamente prima trainata dalla capitale italiana del settore, Milano. Medaglia di bronzo invece per il Lazio (502). Secondo il Registro delle imprese innovative del Ministero dello sviluppo economico, in Italia il numero di startup innovative ha superato la soglia delle 5 mila unità, raggiungendo quota 5.154. Bologna e Modena sono le due città presenti nella top ten nazionale, rispettivamente al quinto e al sesto posto di questa classifica.
Come diventare una startup innovativa?
Non basta la magica parola “innovazione” per avere la possibilità di fregiarsi del titolo di startup innovativa. Certo, la startup deve avere come oggetto sociale l’innovazione tecnologica, e in tal senso le spese in ricerca e sviluppo devono essere pari o superiori a una certa quota, i due terzi della forza lavoro devono essere costituiti da laureati magistrali e deve possedere dei diritti di brevetto tecnologici.
È necessario però che l’impresa soddisfi anche altri requisiti specifici. Innanzitutto la startup deve presentare la domanda di riconoscimento a non più di 60 mesi dalla sua fondazione, che non deve essere frutto di fusione o scissione di altre società. Deve poi avere sede e svolgere la sua attività di affari in Italia, e a partire dal secondo anno di attività il totale del valore della sua produzione annua non deve essere superiore ai 5 milioni di euro, senza aver distribuito in precedenza utili.