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Con.Ami: il consiglio comunale di Faenza dà il via libera a procedere per vie legali

Nuova tappa dell’ormai “guerra aperta” tra il Comune di Imola e le altre amministrazioni all’interno del Con.Ami, la società consortile che gestisce le reti dei servizi – gas e acqua – oltre alla discarica Tre Monti per 23 Comuni tra Emilia-Romagna e Toscana. Dopo l’assemblea surreale del gennaio 2019 che ha visto la presidente Manuela Sangiorgi, sindaco di Imola (eletto lo scorso anno in lista Movimento 5 Stelle, Imola è l’ente capofila del consorzio che detiene il 65% del capitale finanziario, ndr), nominare il proprio Cda, si sono susseguite diffide, ordinanze del Tar, lettere aperte e dirette Facebook dall’una e dall’altra parte, senza venire mai a un punto comune, anzi, aumentando le rispettive distanze. Nel giugno scorso la sindaca ha nominato ancora una volta ‘da sola’ il nuovo cda, che vede alla presidenza Andrea Garofalo e di cui sono entrati a far parte anche Giulio Cristofori, Francesca Cardelli Nanni, Susanna Caroli e Gianguido Roversi. La sindaca ha anche annunciato l’approvazione del bilancio consuntivo 2018, che ha visto utili per 9 milioni e 200mila euro.

Malpezzi: “Violato sistematicamente lo statuto, ora ci rivolgiamo al Consiglio di Stato”

L’operato della Sangiorgi continua dunque a suscitare malumore agli altri primi cittadini e nella seduta di giovedì 25 luglio il consiglio comunale di Faenza (Comune che attualmente possiede una quota del Con.Ami pari al 6,625%), con i voti favorevoli della maggioranza, ha chiesto al sindaco Malpezzi e alla giunta di «assumere ogni iniziativa utile e ritenuta opportuna dal punto di vista giudiziario per contrastare, sanzionare e impugnare l’operato e la condotta del Comune di Imola e dei suoi rappresentanti al fine di dare tutela ai diritti e agli interessi del Comune di Faenza».

«Tengo a precisare che l’ordinanza del Tar non era una sentenza, ma un’ordinanza appunto, e non entrava nel merito dei contenuti – afferma il sindaco Malpezzi – Ora stiamo imbastendo un ricorso sulla seconda nomina del cda e ricorreremo al Consiglio di Stato per farla annullare. Non è ammissibile che a decidere i prossimi cinque anni di programmazione dell’ente proprietario dell’acquedotto della nostra città sia la volontà di uno solo dei soci, la sindaca di Imola. La stessa Stefania Forte (precedente presidente del Cda, ndr) ha dichiarato dopo le sue dimissioni che “gli ostacoli maggiori alla sua attività sono arrivati dal Comune di Imola, troppa gente ruota attorno alla prima cittadina, troppi cattivi consiglieri”. Inoltre – conclude il sindaco – è stato violato sistematicamente lo statuto nelle convocazioni delle assemblee, come testimoniano le prese di posizione nei verbali dei sindaci revisori delle assemblee stesse, sia per la votazione del cda sia per l’approvazione del bilancio. Se fossimo nel medioevo saremmo andati a fare la guerra a Imola».

La replica del Movimento 5 Stelle Faenza

“La precedente gestione era discutibile, ma l’amministrazione è sempre stata consenziente”

Non si è fatta attendere la presa di posizione del Movimento 5 Stelle faentino, contrario, come tutto il gruppo di opposizione, all’odg presentato in consiglio comunale. «E’ singolare che solo nel momento in cui è cambiata la parte politica che amministra Imola, il sindaco Malpezzi sia in rotta di collisione con il consorzio, arrivando ad avallare un ordine del giorno proposto e approvato che esprime preoccupazione per i danni che al territorio possono arrivare da questa nuova gestione. Preoccupazione totalmente inattendibile visto che l’amministrazione faentina è stata fino a oggi consenziente con una gestione trascorsa che è costata al nostro Comune milioni di euro e danni materiali seri: ambientali, con l’inquinamento causato dalla discarica Tre monti; di qualità dei servizi con l’ormai fatiscente e inaffidabile struttura dell’acquedotto Valle del Lamone; finanziari per il salvataggio della società di gestione dell’autodromo e per la costituzione di nuove società controllate da Con.ami di dubbia utilità in una epoca il cui la legge chiede di razionalizzare le partecipazioni».

«A fronte di tutte queste denunce da noi fatte nell’arco della passata gestione – prosegue la nota dei 5 Stelle – la maggioranza non ha battuto ciglio, non ha fatto rivendicazioni a favore dei nostri territori e ha assicurato incondizionato appoggio alla precedente gestione del Consorzio. Pare, inoltre, che Co.nami abbia illegittimamente erogato compensi all’ex-sindaco di Imola, Daniele Manca, per 124mila euro nel periodo 2010-2018, che ora Co.nami chiede di riavere e non abbia utilizzato elementari regole di risparmio, come nel caso della pubblicazione dei bandi per estratto anziché integralmente, per esempio.

“La via legale non è quella giusta”

«La sopravvenuta preoccupazione, foriera delle azioni legali – conclude la nota dei 5 Stelle – non ha impedito al sindaco e alla giunta di Faenza di approvare il bilancio di Con.ami, non ha suggerito di esercitare il diritto di recesso dal Consorzio, opzione sempre disponibile nel momento che non si condivide quanto viene proposto. E da ultimo, non ha suggerito la necessità di collaborare alla nuova gestione per dare concreti benefici alla nostra comunità, cosa ottenibile con la negoziazione, la mediazione e la collaborazione. Non per via legale. Ci auguriamo che l’invito, fatto da più parti, sia ascoltato, in attesa che cambi anche l’amministrazione faentina e la gestione della cosa pubblica venga affidata a chi ha come riferimenti la trasparenza e non i le manovre dietro le quinte, la collettività e non i personalismi, i cittadini e non le poltrone».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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