Materiale resistente omaggia Bruno Neri: quando un ‘saluto non fatto’ significa molto di più

Musica, sport e luoghi custodi della memoria storica. Entra nelle sue fasi finali Materiale resistente 2.0, il contest dedicato alle canzoni sulla Liberazione che vedrà esibirsi nei prossimi giorni undici artisti in alcuni dei luoghi simbolo della Resistenza in Romagna: da Brisighella a Monte Battaglia, concludendo gli eventi al teatro Masini di Faenza. Il contest è dedicato alla memoria dell’atleta partigiano faentino Bruno Neri. Rimane celebre una sua foto del 1931 nella quale all’inaugurazione dello stadio fiorentino “Giovanni Berta” (l’attuale stadio Artemio Franchi) fu l’unico a non rendere omaggio alle autorità con il saluto romano. In seguito si avvicinò agli ambienti antifascisti grazie al cugino Virgilio Neri, notaio milanese in contatto con personalità politiche come don Sturzo e il futuro presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi. Dopo l’armistizio di Cassibile si arruolò tra le file della Resistenza partigiana e morì a Gamogna il 10 luglio 1944.

Il saluto negato da Bruno Neri allo stadio di Firenze nel 1931.

«Abbiamo voluto ricordare la figura di questo partigiano faentino purtroppo a volte non celebrato come meriterebbe – spiega Giordano Sangiorgi del Mei – come calciatore ebbe un’importante carriera in serie A prima alla Fiorentina e poi al Torino. Bruno Neri è uno dei massimi emblemi dello sport faentino: rinnovare la sua memoria attraverso la musica crediamo sia utile per trasmettere quello che è stato alle nuove generazioni».

Appuntamenti musicali a Brisighella, Monte Battaglia e al teatro Masini

Proposte musicali nuove che rielaborano i temi della Liberazione con la voce dei giovani di oggi, ricordando i luoghi della Resistenza del territorio. Si parte sabato 2 dicembre alle ore 17 al teatro Pedrini di Brisighella con la band Bella ciao trio, Laura Pizzarelli, MLaden e Gasparazzo. Si prosegue il tour di Materiale resistente 2.0 domenica 3 dicembre a Monte Battaglia di Casola Valsenio. A partire dalle ore 15 si esibiranno Quarto Stato, Jimmy Damasi, Una giornata infausta e L’Armata Brancaleone. Gran chiusura domenica 17 dicembre al teatro Masini di Faenza alle ore 17. A esibirsi sul celebre palco saranno Riccardo Tesi & banditaliana (nella rielaborazione di Bella Ciao), Kento e Giulio Wilson. A fine gennaio uscirà una compilation che raccoglierà tutti i brani partecipanti al contest.

Bruno Neri: calciatore partigiano

Un calciatore di alto livello, che arrivò a giocare in quella che probabilmente fu la migliore nazionale italiana della storia. Terzino destro diventato in seguito mediano, Bruno Neri esordì nel 1926, a 16 anni, con la maglia della squadra di calcio della sua città, il Faenza. Nel 1929 venne acquistato dalla Fiorentina per 10mila lire conquistando con la maglia viola una promozione in Serie A nel 1931. Convocato da Vittorio Pozzo, esordì con la maglia della Nazionale italiana il 25 ottobre 1936 (Italia fresca vincitrice della medaglia d’oro olimpica) nella partita contro la Svizzera (4-2). In azzurro disputò complessivamente tre partite. I successi sportivi non fecero perdere a Bruno Neri la consapevolezza di fare parte di un’epoca in cui scelte personali coraggiose avevano un valore non solo per sé stessi, ma anche per la propria collettività. E, in questo, il suo ruolo di calciatore fu un valore aggiunto, non un freno nel perseguire la propria scelta.

Da Bruno Neri a Eugenio Maria Luppi: una differente consapevolezza della ‘Storia’

L’esultanza di Luppi, calciatore del 65 Futa, a Marzabotto.

Gesti di ieri, gesti di oggi. Dal saluto negato, consapevole del proprio valore, di Bruno Neri a quello sfacciato e superficiale di Eugenio Maria Luppi, calciatore recentemente balzato alla cronache nazionali per il saluto fascista (con tanto di maglietta della Rsi) ostentato allo stadio di Marzabotto, città martire della Resistenza. Se quello di Bruno Neri negli anni ’30 fu un gesto coraggioso e consapevole, quello del calciatore del “65 Futa” nel 2017 rappresenta un’azione vigliacca, subito ritrattata e che dimostra una profonda ignoranza verso il proprio passato. «Materiale resistente 2.0 rappresenta oggi un’iniziativa particolarmente importante – afferma il vice sindaco di Faenza, Massimo Isola – anche al di là tema specifico. Ci aiuta ad affrontare un tema fondamentale, soprattutto dialogando con una generazione che può sentire molto distante la Seconda guerra mondiale, e sempre di più mancano i protagonisti di chi l’ha vissuta. Lo sport, la musica e i luoghi possono tornare a far sentire questa storia vicina alle nuove generazioni». Il gesto di Bruno Neri rimarrà da esempio di libertà e coraggio nella storia, ‘smascherando’ la pochezza dei vari ‘Luppi’ che dei valori dello sport hanno imparato ben poco.

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