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Museo del Risorgimento: due cimeli riscoperti in occasione del bicentenario della morte di Napoleone

Ei fu, ma continua ad essere un personaggio di svolta per la Storia d’Europa. Il 5 maggio del 2021, in occasione del bicentenario della morte di Napoleone il Museo del Risorgimento e dell’Età contemporanea di Faenza, che ha sede presso Palazzo Laderchi, ricorda il celebre condottiero esponendo una tovaglia raffigurante la stampa della spoliazione del cadavere e una maschera del defunto, copia dell’originale, che sarà anche oggetto di studio ad Udine in autunno. E’ possibile prenotare una visita guidata, ma a breve il Museo aprirà le porte al pubblico per garantire una maggior frequenza, nel rispetto delle normative anti contagio.

Due cimeli riscoperti

I due cimeli erano già presenti nel Museo e sono stati esposti in occasione del bicentenario. La maschera, una copia realizzata sulla maschera ufficiale, reca la firma di “Antonmarchi”, medico del condottiero, ed è stata chiesta in prestito da un’associazione di Udine che si occuperà in autunno delle celebrazioni napoleoniche. Fino a settembre sarà quindi esposta nella sala di Palazzo Laderchi e visibile al pubblico, ha riferito il curatore Aldo Ghetti. Per quanto riguarda la tovaglia si tratta di un cimelio realizzato con una tecnica diffusa tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Rappresenta il momento in cui, nel 1840, il cadavere di Napoleone fu estratto dal tumulo e portato a Invalides, località francese dove si trova tuttora.

Conferenza stampa bicentenario napoleonico

Il museo è la coscienza della comunità: verso la piena riapertura

Oltre ad essere una città dantesca Faenza ha anche un’anima napoleonica. Indubbio infatti che il dominio di Bonaparte influenzò notevolmente la borghesia faentina e la cultura tutta segnando la fine dell’Età Moderna e dando inizio all’Età Contemporanea. Ancor più importante quindi sottolineare questo anniversario, ha ricordato il sindaco Massimo Isola, presso il Museo del Risorgimento, momento simbolo della ricostruzione. “I musei non sono sale espositive, ma organismi vivi in continuo cambiamento. I depositi, da cui sono stati tratti questi due cimeli, sono l’inconscio del museo e il museo è la coscienza di una comunità“, ha continuato il sindaco, “necessario quindi prendersene cura e promuoverli”. Un obiettivo molto prossimo è infatti la piena riapertura del museo in vista della prossima estate. Fino ad allora il museo è comunque visitabile previa prenotazione in visita guidata, per numero ristretto di persone e in rispetto delle normative anti-contagio, telefonando al Servizio Cultura del Comune di Faenza.

Letizia Di Deco

Classe 1998, vivo a Faenza. Mi sono laureata in Lettere Moderne e poi in Italianistica e Scienze linguistiche all’Università di Bologna. Scrivo per il settimanale Il Piccolo di Faenza. In attesa di tornare definitivamente in classe da prof, mi piace fare domande a chi ha qualcosa di bello da raccontare su ciò che accade dentro e fuori le pareti della scuola. Ho sempre bisogno di un buon libro da leggere, di dire la mia opinione sulle cose, di un po' di tempo per una corsetta…e di un caffè

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