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Arena Borghesi: quale futuro?

Dal bando per l’asta pubblica emesso di recente dall’Ausl Romagna che sancisce la sua vendita, alle dichiarazioni contrariate del Cineclub Il raggio verde, e Legambiente: il futuro del cinema all’aperto all’ Arena Borghesi, con i suoi 120 anni di esistenza e oltre 35 edizioni, sembra vivere un momento incerto, in balia delle diverse posizioni dei protagonisti che ruotano intorno alla vicenda.

Il prologo delle ultime settimane

L’area su cui sorge l’Arena Borghesi, di proprietà della Ausl Romagna e situata a fianco del Conad di via Caffarelli, è stata spesso oggetto di dibattiti e controversie. Negli ultimi sei anni si è spesso discusso di mettere in atto un progetto per ampliare l’area commerciale del Conad, proposta a cui molte associazioni si sono a più riprese opposte per ovviare l’abbattimento degli alberi presenti sul terreno. Due anni fa, un altro progetto sembrava essere arrivato ad un punto di svolta: cessione gratuita in cambio della costruzione di aule per il corso di infermieristica, conclusosi poi con un nulla di fatto. La pubblicazione qualche giorno fa del bando dell’Ausl, sembra segnare un punto di svolta sul futuro dell’Arena Borghesi. Chi la comprerà – presumibilmente la Conad – dovrà donare al Comune l’Arena, aggiudicandosi però la terra e l’officina. Quest’ultima dovrà avere finalità culturali legate al progetto cinema.

L’amministrazione comunale ha definito la vicenda come “un’opportunità e non un problema”: il bando non metterebbe infatti in discussione la funzione cinematografica dell’Arena, ma “creerebbe i presupposti per una profonda ristrutturazione, messa in sicurezza e ridistribuzione degli spazi” e una volta divenuto di proprietà del Comune, “potrà godere di un rilancio di questa area tanto amata dai cittadini, sia d’estate che d’autunno”. Quello che non sembra essere ancora avvenuto, è l’incontro tra Conad e Il Raggio Verde, che da anni organizza la programmazione estiva del cinema all’aperto, per raggiungere un accordo a questo proposito.

Il Bando aperto dall’Ausl Romagna sancisce un punto di svolta: scadenza il 18 maggio

Il bando per l’asta di vendita, parla di vendita del complesso immobiliare denominato “Area Borghesi”, composto sia dalla stessa “Arena Borghesi, che da un altro immobile denominato “Ex officina”. Il prezzo a base d’asta per l’intero compendio è pari a 318mila euro e scade il 18 maggio. Come recita il Bando “in base al PSC (Piano Strutturale Comunale) vigente, il complesso rientra negli ambiti del territorio urbanizzato (…). All’interno di tali ambiti sono presenti tessuti omogenei di pregio storico testimoniale, in cui è necessario proseguire la conservazione della struttura urbanistica e conservare l’impianto originario. Tali ambiti vengono qualificati fra quelli di conservazione e di parziale conservazione; le trasformazioni e le funzioni sono disciplinate dal Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE); in particolare, è previsto un intervento strategico puntuale di rilievo, denominato “Recupero dell’Arena Borghesi (cinema all’aperto Borghesi)”.

Il punto di vista del Cineclub Il Raggio verde: “Va difeso lo spazio pubblico”

Dopo i rumors dei giorni scorsi è arrivata la replica di Enrico Gaudenzi del Cineclub Raggio Verde. Quando sei anni fa venne discusso pubblicamente il progetto per modificare profondamente l’Arena Borghesi, per espandere la struttura commerciale Conad a svantaggio di uno spazio di verde urbano, il Cineclub, così come altre associazioni cittadine, non ha mai sposato quel progetto. La linea dell’associazione è quindi «sempre stata a favore della difesa di uno spazio pubblico di fronte ad un interesse privato», come scrive Gaudenzi, che conclude la sua lettera affermando che «ad oggi il Cineclub non ha mai incontrato rappresentanti di Conad».

La posizione di Legambiente: “Contrari alla cementificazione dell’area”

Legambiente fa sentire la sua voce, con una lettera firmata da Massimo Sangiorgi, in seguito alla diffusione della notizia dell’asta pubblica per la vendita dell’Arena Borghesi e le dichiarazioni dell’amministrazione comunale, dicendosi «sorpreso dell’annuncio di tutta questa operazione anche perché sul progetto inserito nel Rue abbiamo presentato una osservazione lo scorso gennaio, alla quale stiamo ancora attendendo risposta». Oltre alle perplessità sugli accordi Comune-Ausl-Conad che deriveranno dopo che l’asta sarà aggiudicata (sempre che sarà il Conad ad aggiudicarsela), il delegato di Legambiente pone in evidenza le conseguenze che deriverebbero dalla cementificazione dell’area: gli alberi occupano circa un quinto della superficie dell’Arena determinando la forma e il carattere di un paesaggio vissuto. La loro estirpazione a favore di un’area cementificata, andrebbe inevitabilmente a modificare l’identità caratteristica dell’area.

Arena Borghesi: 120 anni di storia

La storia dell’Arena Borghesi risale ad oltre un secolo fa. Un primo luogo destinato agli spettacoli estivi fu costruito nel 1890 nell’attuale piazzetta del Vescovado, dietro la cattedrale: una struttura in legno che ebbe però una sola stagione d vita, a causa delle proteste degli abitanti, infastiditi dal rumore degli spettacoli. Gli spettacoli vennero così trasferiti fuori dalle mura cittadine, dove appunto oggi si trova l’Arena Borghesi, e per alcuni anni si trattò di una struttura in legno che veniva montata e smontata ad ogni stagione. Fu Vincenzo Borghesi nel 1895, ad edificare una struttura permanente in muratura, più adeguata agli spettacoli dei tempi.

L’edificio originario aveva una capienza totale di circa seicento posti, un palcoscenico, e camerini per gli artisti. Completavano la “sala teatrale” una pista di schettinaggio antistante il palcoscenico, una grande terrazza dove si servivano rinfreschi e si davano feste da ballo, una birreria e, adiacente, un’osteria. Tutto questo faceva sì che il luogo fosse molto frequentato anche di giorno, a prescindere dagli spettacoli. Il cinema fece invece il suo ingresso all’Arena negli anni tra il 1930 e 1940. Fino agli anni sessanta l’Arena ha ospitato sia cinema che spettacoli di cabaret, mentre gli anni settanta furono quelli in cui prese il sopravvento il cinema a luci rosse. L’amministrazione comune ne rilevò la gestione nel 1982, dando nuova vita all’Arena con il Cineclub Bellissima e lasciandosi alle spalle il recente passato a luci rosse. Nel 1989, nasce il Cineclub Il raggio verde dalle ceneri del Cineclub Bellissima, che si è rifondato nel 2001 e ha coltivato e diffuso la cultura cinematografica nella città, anche curando la stagione estiva all’Arena Borghesi.

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