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Faenza 2018 – Ripartire dai contenuti

Faenza, 31 dicembre 2017.

Cosa c’è dietro un articolo, un libro, un’immagine o una fotografia? “Se volti il foglio, Alessandro, non ci vedi niente” scriveva nel 1964 il poeta Edoardo Sanguineti, denunciando, attraverso una ballata rivolta al figlio, l’insensatezza del mondo contemporaneo e dei suoi simboli mistificatori, come il denaro, dietro ai quali non c’è alcun contenuto reale. In questi sessant’anni il mondo è profondamente cambiato, ma l’inquietudine che il poeta genovese aveva messo in luce sul mondo capitalistico oggi si manifesta in nuove forme nella complessità della società digitale.

Cosa nascondono i tanti simboli e informazioni dai quali ci sentiamo – come si usa a volte dire – “bombardati”? Troppo spesso – per limitarci all’ambito della comunicazione -, grazie alle potenzialità degli strumenti 2.0 si dà vita a tantissime scatole vuote, belle e ammalianti esteticamente, ma povere di valore al loro interno. Troppo spesso l’estetica fine a sé stessa svilisce ogni forma di riflessione e discussione, sia essa utilizzata nel giornalismo, in ambito culturale, in politica, nella nostra stessa vita sociale: l’immagine che abbiamo necessità di costruirci sui social network è esemplare in questo senso. Ma non è un caso che, all’interno della parola “estetica” sia contenuta la parola “etica”. Se è vero che il “come si dicono le cose” è importante tanto quanto il “cosa si dice”, riteniamo – guardando indietro lungo questo 2017 – che questo equilibrio debba essere ribilanciato.

Rimettere al centro i contenuti per superare le tante belle “scatole vuote” che ci circondano

“Ripartire dai contenuti”. È questo uno degli imperativi che ci siamo posti, come redazione, nel momento in cui abbiamo scelto di intraprendere questa avventura editoriale. Far sì che ogni articolo pubblicato veicolasse un contenuto vero, una riflessione che volesse non mettere la parola fine, ma aprire nuove discussioni mettendo in gioco idee di tutti, soprattutto di chi la pensa in maniera diversa. Prima ancora di pensare a quale veste grafica dovesse avere questo portale, prima ancora di interrogarci su come creare il nostro logo, ci siamo posti il problema di come poter rimettere al centro della discussione i contenuti, senza poi negare l’importanza di concretizzare questa riflessione con competenze e strumenti adeguati al medium contemporaneo.

“Ripartire dai contenuti”: è questa la linea che vogliamo continuare a tracciare anche per il 2018, consapevoli del fatto che solo rimettendo al centro i temi fondanti e l’Uomo si possa “mordere la società”, lasciando un segno concreto per crescere come individui e come comunità. Solo in questo modo fare informazione non diviene esercizio di stile e nemmeno un modo per rivolgersi a un pubblico autoreferenziale pronto a mettere il like al momento giusto. Ripartire dai contenuti in qualsiasi aspetto: sia esso il racconto delle attività di un’associazione – una domanda che si fa ancora troppo poco: “perché fai quello che fai?” – o di una notizia. Fare questo non è semplice: ci vogliono competenza, tempo e confronto. Noi, nel 2018, cercheremo di garantire al meglio questi tre ingredienti, consapevoli di poter sbagliare ma pronti a rimetterci sulla rotta giusta.

Faenza 2018: l’impegno a “voltare il foglio” per trovare un senso

La fine dell’anno rappresenta sempre tempo di bilanci. La stessa Nott de Bisò che Faenza si appresta a festeggiare il prossimo 5 gennaio rappresenta questo: il rogo delle avversità dell’anno precedente per cominciare un nuovo ciclo sotto auspici favorevoli, secondo una tradizione che nelle nostre terre ha radici antichissime, di cui la Nott de Bisò – istituita nel 1964, lo stesso anno della poesia di Sanguineti da cui siamo partiti – è solo una delle ultime propagazioni.

Da questo rogo simbolico, l’auspicio per Faenza 2018 è che sia un “Ripartire dai contenuti”: è questo l’invito che vogliamo rivolgere ai nostri lettori per il nuovo anno, consapevoli del fatto che nella sfera pubblica siamo tutti responsabili l’un l’altro di quello che leggiamo, scriviamo e diciamo. Nonostante le complessità del mondo contemporaneo, l’invito che facciamo a voi lettori è quello di continuare con noi questa sfida e “voltare il foglio” per trovare qualcosa – un senso, il Buonsenso – senza fermarci alla superficie. Per aver deciso di mettervi in gioco con noi, già fin d’ora, vi ringraziamo. Buon 2018!

Francesco Ghini e Samuele Marchi

Questo è il gatto con gli stivali di Edoardo Sanguineti

Questo è il gatto con gli stivali, questa è la pace di Barcellona
fra Carlo V e Clemente VII, è la locomotiva, è il pesco
fiorito, è il cavalluccio marino: ma se volti pagina, Alessandro,
ci vedi il denaro:
questi sono i satelliti di Giove, questa è l’autostrada
del Sole, è la lavagna quadrettata, è il primo volume dei Poetae
Latini Aevi Carolini, sono le scarpe, sono le bugie, è la scuola di Atene, è il burro,
è una cartolina che mi è arrivata oggi dalla Finlandia, è il muscolo massetere,
è il parto: ma se volti foglio, Alessandro, ci vedi
il denaro:
e questo è il denaro,
e questi sono i generali con le loro mitragliatrici, e sono i cimiteri
con le loro tombe, e sono le casse di risparmio con le loro cassette
di sicurezza, e sono i libri di storia con le loro storie:
ma se volti il foglio, Alessandro, non ci vedi niente:

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