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Vernice sciolta, estetica compromessa e muri imbrattati: problemi per la Strada Condivisa

Sono passati solo pochi giorni dal lancio della nuova iniziativa Strada Condivisa, che pare già essere alla sua conclusione. L’iniziativa, volta alla tutela del centro storico in modalità “smart”, prevedeva la creazione di un’area pedonale tramite segnaletica orizzontale sul manto stradale del centro storico. Se da una parte l’iniziativa va nella direzione di un centro storico a misura di pedone, dall’altra la modalità di attuazione si è rilevata sbagliata e, anzi, pericolosa.

Il cartello apposto a causa della vernice sciolta

Strada condivisa a Faenza: la pioggia scioglie la vernice e i pedoni scivolano

E’ notizia di queste ore che, a causa della pioggia, la vernice si è sciolta, rendendo la strada scivolosa e impraticabile: diverse sono state le segnalazioni di persone scivolate sulla vernice bagnata, senza contare che la vernice diluita nella pioggia ha raggiunto la rete fognaria, con tutto ciò che ne consegue lato ambientale.

Non solo problematiche di viabilità: la realizzazione delle palle gialle ha portato molti cittadini a lamentarsi dell’aspetto estetico definendo la verniciatura un’impronta invasiva sul centro storico e sugli scorci faentini. Infine, problemi derivanti anche dai lavori: alcuni abitanti dei condomini limitrofi alle strade interessate, hanno riportato come gli operatori abbiano imbrattato muri esterni condominiali di edifici storici durante l’allestimento. 

Una buona idea, un progetto sbagliato.

Strada Condivisa è una sperimentazione attuata dal Comune di Faenza e, essendo tale, può non funzionare ed è quindi lecito – e necessario – fare marcia indietro.  Quanto successo in questi giorni a Faenza devo portarci non tanto a criticare l’idea di tutela del centro storico, in linea con lo sviluppo di politiche di sostenibilità sempre più a misura di uomo, quanto le modalità e la strategia di realizzazione. Dopo i diversi proclami di installazione che a Faenza, e soprattutto in fase di campagna elettorale, fanno oramai parte della narrazione quotidiana della vicenda amministrativa, ci sarà qualcuno che chiederà scusa?

 

Francesco Ghini

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