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La Toro Rosso a Baku cerca il riscatto dopo Shanghai

Questo weekend torna di scena il Campionato di Formula 1. Prossima tappa, il difficile circuito cittadino di Baku-Azerbaijan. Dopo la prestazione sotto tono della gara a Shangai in Cina, la due Toro Rosso cercano un riscatto per consolidare il buon inizio di prestazione di questa stagione. Nelle prove libere del venerdì, Pierre Gastly ha ottenuto un miglior tempo di 1:44.712; Brendon Hartley invece ha registrato 1:45.051.

Il circuito cittadino di Baku (Azerbaijan)

Il circuito cittadino di Baku è stato aggiunto alla lista delle gare solo dal 2016, è un circuito veloce, disegnato dall’architetto Hermann Tilke. Tilke ha voluto creare un circuito che potesse essere definito “unico nel suo genere” e che diventasse nel più breve tempo possibile uno dei più eccitanti appuntamenti per il calendario F1. Dietro lo sviluppo del circuito, gravita anche l’attenzione che si vuole generare verso i luoghi e, in questo caso, verso la città di Baku. Ecco perchè il circuito è disegnato per dare risalto all’architettura urbana di Baku, dai quartieri storici alla city

Il circuito cittadino di Baku

Hartley: “Ogni volta che ne affronto un nuovo circuito è  una cosa entusiasmante.”

Prima esperienza a Baku per Brendon Hartley, che dopo la sfortunata gara di Shanghai cerca un riscatto per lui e per la squadra. Nelle scorse settimane Hartley ha lavorato al simulatore per mettere a punto il setup della monoposto e imparare il circuito: “Gran parte del lavoro al simulatore serve per dare ali ingegneri la possibilità di sviluppare il setup, mentre una piccola parte è dedicata al pilota. Ma quando si deve affrontare un tracciato nuovo, la percentuale di lavoro per il pilota aumenta e quindi il simulatore assume una doppia valenza. Ovviamente, ci sono sempre quegli ultimi decimi che devi tirare fuori direttamente in pista, dove occorre conoscere ogni insidia, tenere conto dei cambiamenti di condizioni, della direzione del vento e di tutte quelle altre cose che si possono sperimentare solamente dal vivo.” Di certo non manca l’entusiasmo per il pilota neozelandese approdato nel 2017 alla Toro Rosso, che continua: “Quello di Baku è uno percorso davvero unico: alcune curve sono davvero interessanti e non permettono alcun margine d’errore: la cosa che mi piace è che probabilmente anche la maggior parte dei piloti la pensa come me.Credo proprio che mi piacerà, non vedo l’ora che arrivi la quarta gara della stagione.”

Gasly: “Questo non è un circuito in cui ti puoi permettere di andare largo nelle curve”

Pierre Gasly è una rivelazione per il team Toro Rosso: 12 punti dopo 4 gare con buona prospettiva di crescita e di raggiungere una buona posizione alla fine del campionato. Anche lui, dopo il penultimo posto di Shanghai, cerca il riscatto, con la memoria al 4° posto del Bahrain: “Baku è davvero un circuito entusiasmante perché, prima di tutto, è un circuito cittadino e quindi le insidie, nella migliore delle ipotesi, raddoppiano a causa delle barriere lungo l’intero tracciato, ma penso comunque che le caratteristiche della pista, con quel lungo rettilineo, la rendano davvero interessante. È super veloce! Penso che le altissime velocità raggiunte qui dalla Formula 1 siano pazzesche, dal punto di vista del pilota è davvero entusiasmante, ma anche davvero rischioso. Sono entusiasta di raggiungere Baku.”

“La curva dal castello la più stretta del campionato”

“Il passaggio vicino al castello? Penso che sia la curva più stretta del campionato. In un certo senso, è una curva dove puoi guadagnare molto tempo, ma puoi anche perderne tanto, perché è una curva a bassa velocità. In questo tipo di curve, anche una differenza minima di pochi chilometri orari può farti perdere parecchio tempo. Ogni volta che ci si ritrova a correre lì ci si esalta, perché ogni giro ti ritrovi a pochi centimetri dalle barriere, quindi bisogna mantenere un altissimo livello di concentrazione… non è una pista su cui puoi permetterti di andare un po’ più largo sul cordolo esterno, magari accarezzando un po’ d’erba, e sapere che farai alzare solo un po’ di polvere dalle ruote. No, se arrivi largo appena pochi centimetri, finisci dritto sul muro e basta!”. Gasly ha già corso a Baku, in GP2, collezionando un ottimo 2° posto alla fine di una gara combattuta fino all’ultima curva e rimontando dalla 18° posizione, quindi le prerogative per fare bene domenica ci sono tutte.

 

Il circuito di Baku sulla monoposto Toro Rosso

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