Si alza il sipario sul Teatro Masini con Claudio Bisio e Gigio Alberti

Il Teatro Masini di Faenza riapre le sue porte al pubblico, agli artisti, allo spettacolo dal vivo. Le APeRTure di teatro contemporaneo partono nelle vesti di due umanissimi e comici antieroi: Claudio Bisio e Gigio Alberti portano dal web al palcoscenico Ma tu sei felice?, lettura spettacolo tratto dall’omonimo libro di Federico Baccomo, nonché commedia dell’assurdo con finale a sorpresa, in scena giovedì 1 e venerdì 2 ottobre alle ore 21.

Due uomini seduti al bar. Parlano, parlano… Intorno a loro nessuno. Nemmeno i camerieri che dovrebbero portare da bere. Situazione strana. Ma i due non ci badano.  Parlano. Di tutto. Mogli, figli, parenti, giovani e vecchi, avventure, tradimenti, scuola, medicina, amici, lavoro, criminalità. I due, Vincenzo e Saverio, sono benestanti, hanno tutto quello che si potrebbe volere, forse anche di più. Ma niente va, secondo loro, come dovrebbe andare. E così snocciolano le loro teorie, le loro ricette per la soluzione di ogni problema. Che rivelano tutti i peggiori difetti dell’uomo. Maschilismo, egocentrismo, razzismo, faciloneria, superficialità. Ma lo fanno con un un’inconsapevolezza totale, con un candore talmente assoluto, da risultare simpatici. Da una sola domanda rifuggono. Come se fosse pericolosa da affrontare. Come potesse fare cadere il castello di carte che stanno costruendo. E la domanda è: “ma tu sei felice?”. E quella che sembrava essere una tranquilla chiacchierata al bar, si rivelerà essere qualcosa di più.

Ma tu sei felice? Dal libro al web, dal web al palco

Quella stessa domanda, è passata dalle pagine del libro di Federico Baccomo (Solferino, aprile 2019) alle immagini della web series estemporanea, realizzata da Claudio Bisio e Gigio Alberti durante il lockdown (YouTube/ClaudioBisio, aprile 2020), quando hanno deciso di vestire i panni di Vincenzo e Saverio e mettere in scena “a distanza” le loro chiacchiere da bar.
Le vicissitudini dei due antieroi moderni sono diventate 25 episodi web, realizzati con semplici mezzi casalinghi, qualche smartphone, l’aiuto delle rispettive famiglie, e la complicità di un’amicizia che dura da quarant’anni – che neanche l’isolamento ha fermato, ma semmai reso forzatamente produttiva. Ma tu sei felice? ora diventa un appuntamento teatrale e dai video realizzati a distanza, ognuno a propria casa, il dialogo si sposta sul palco, con reading di Bisio & Alberti dal vivo insieme, toccando tra luglio e settembre una ventina di località, teatri, arene e rassegne estive, per condividere anche con il pubblico live le riflessioni sull’eterno tema della felicità.

Claudio Bisio: “Interpretiamo due personaggi cinici”

«La cosa che mi diverte di più del progetto è il cinismo dei personaggi (e quindi di Baccomo) – spiega Bisio – I due protagonisti sono figure piuttosto negative, sono due superficiali qualunquisti. A me raramente capita di impersonare degli stronzi, sia a teatro che al cinema. Magari dei buoni, degli sfigati, ma qui è necessaria una certa distanza, un po’ brechtiana, dai personaggi, la cosa più difficile del mondo».

«Per me, si tratta invece di un’adesione totale al personaggio! – racconta Alberti – Siccome è un idiota, per me interpretarlo è un regalo grandissimo, perché mi diverto moltissimo, mi sento libero di dire tutte le cose peggiori con la massima naturalezza e credendoci fino in fondo. Sono due idioti che vanno quasi oltre ogni limite con un candore, però, che in qualche modo li salva dal giudizio del pubblico».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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