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SÈTME – VERYBELLO! Breve viaggio nella cultura tra Faenza, Expo ed Italia

VERYBELLO!

Breve viaggio nella cultura tra Faenza, Expo ed Italia.

 

Anche per vincoli di quasi omonimia, almeno un editoriale di “Un mond piò bèl” doveva essere dedicato a Verybello.it, il sito del Ministero dei Beni Culturali ideato in occasione dell’Expo’ di Milano e online dal 24 gennaio. Il tentativo del ministro Dario Franceschini è quello di dare luce e visibilità (in particolar modo all’estero) alla “Bellezza” artistica del nostro paese. Il sito si propone infatti di essere un portale di eventi culturali che si svolgeranno in Italia nel 2015. Al di là delle forti critiche alla struttura del progetto, viene da chiedersi quale sia l’idea di fondo che il nostro ministero, la nostra nazione e la nostra città hanno del concetto di Cultura e Bellezza.

Per quanti sforzi si facciano, in Italia è sempre più difficile far passare il concetto che la cultura, quella seria, sia uno dei cardini della nostra nazione, non solo in termini identitari ma anche economici. Andando oltre le parole di rito, è evidente come nelle elezioni amministrative di qualsiasi città l’argomento viene sempre posto in secondo piano (“le priorità sono altre”, si dice, “non ci sono soldi per la sanità, figuriamoci per i musei”). Vedremo se a Faenza questo tema non rimarrà in silenzio, schiacciato da tematiche più rumorose.

Sarebbe Verybello se per una volta, anche in una piccola città come Faenza, si lavorasse concretamente su parole come quelle di Claudio Abbado: “La cultura permette di distinguere tra bene e male, di giudicare chi ci governa. La cultura salva”.

Nel frattempo, come purtroppo spesso succede, chi ha capito che la cultura in Italia sia un vero e proprio business è la mafia, come dimostrato in una recente inchiesta da Repubblica. Vengono così alla luce decenni di razzie, un patrimonio culturale depredato e svenduto all’estero che ha portato alle organizzazioni criminali delle voci di fatturato superiori persino al mercato della droga. Tra i casi citabili, il vaso di Eufronio, venduto illecitamente dalla malavita al Metropolitan di New York per milioni di dollari.

Sarebbe Verybello se la cultura contribuisse alla crescita economica del nostro paese, anziché finanziare la criminalità organizzata.

Spesso i musei e i centri culturali vengono giustamente accusati di mal gestione. Questa piaga è verissima, aiutata anche dal fatto che la legislazione italiana su questo tema è farraginosa e vaga allo stesso tempo.

Il ministro Franceschini ha deciso di risolvere queste problematiche avviando una rivoluzione del sistema museale nazionale con l’assunzione di nuovi direttori selezionati con bandi internazionali. Senza entrare troppo nello specifico (rimando al link) il problema è, come al solito, che ancor prima di capire le cause di un problema si cerca di risolverlo, con misure spesso superficiali e tappabuchi.

Infatti accanto a tanti cattivi esempi di mal gestione, ci sono stati invece numerosi casi virtuosi di direttori che si sono fatti il mazzo pur di garantire standard elevati alla loro offerta culturale (e che, causa la riforma, rischiano di non portare più avanti i loro progetti, a favore magari di un “brillante” esperto proveniente da Sydney che verrebbe a gestire un museo di arte romana senza avere la minima idea della storia e del contesto culturale in cui dovrebbe operare).

Sarebbe Verybello se prima di risolvere goffamente un problema si approfondisse capillarmente il tema. Si capirebbe così come valorizzare le realtà virtuose ed emarginare quelle negative, anziché appiattire tutto sullo stesso mediocre livello.

In fondo è questo che dovrebbe insegnare la cultura, no? A distinguere il bene dal male.

E a giudicare chi ci governa.

 

RIFERIMENTI E APPROFONDIMENTI

UN’ANALISI DEL SITO VERYBELLO.IT

L’INCHIESTA DI REPUBBLICA SUL RAPPORTO MAFIA E CULTURA

IL VASO DI EUFRONIO

I NUOVI BANDI INTERNAZIONALI PER I DIRETTORI DEL SISTEMA MUSEALE NAZIONALE

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