I volti di Pietro Lenzini in mostra a Bottega Bertaccini
Le ultime opere realizzate da uno degli artisti più stimati di Faenza pronte a essere ammirate nella loro originale poetica. Venerdì 6 aprile 2018 alle ore 18 alla Bottega Bertaccini di Faenza, si terrà l’inaugurazione della mostra dell’artista Pietro Lenzini “Il volto (disegni 2017-2018)”. La presentazione è affidata all’architetto Paolo Rava. La mostra resterà aperta fino al 5 maggio nei seguenti orari: 9.30-12.30 / 15.30-19.30 (chiuso domenica e lunedì mattina). In questa sua nuova mostra, Pietro Lenzini presenta una serie di disegni realizzati nel 2017-2018, a proposito dei quali scrive: «Il tema è il volto, la sola immagine del viso con le palpebre socchiuse che ripete una costante nel porsi al nostro sguardo, ma resta lontana, impenetrabile. Essa si manifesta non come ritratto personale ed identificativo, attraverso i suoi tratti somatici, bensì è l‘espressione di silente abbandono estatico, meglio, un gesto offertoriale e la proiezione di una velata, trattenuta forza dello spirito».
L’arte di Pietro Lenzini
Pietro Lenzini è nato a Bondeno, vive e opera a Faenza. Incisore, pittore, scenografo, scultore, docente ed esperto d’arte e d’architettura. Frequenta l’istituto d’Arte per il Mosaico di Ravenna, per poi iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1969 terminati gli studi, collabora con Luciano De Vita e con Luciano Minguzzi per le scenografie del Teatro Comunale di Bologna. Si dedica alla pratica incisoria, realizzando acqueforti pubblicate in cartelle (ricordiamo in particolare i sei fogli incisi nel 1972 per i “Canti Orfici” di Dino Campana e quelli del 1975 che illustrano scene dell’Apocalisse di San Giovanni).
Nel 1979 diviene docente di Scenotecnica presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Partecipa con le sue opere a numerose e importanti mostre, sia in Italia sia all’estero. La sua raffinata tecnica pittorica, accompagnata a una particolare vocazione all’approfondimento di tematiche mistiche e religiose, gli consentono di realizzare grandi opere collocate in edifici di culto, accanto a quei maestri del passato verso i quali ha sempre nutrito sensi di affinità ideale. Suoi lavori si trovano anche in varie collezioni pubbliche e private.