Giovani faentini ridanno vita a Officina Matteucci: il 10 novembre l’inaugurazione

A chi passeggiando su corso Mazzini non è capitato di soffermarsi ad ammirare l’elegante palazzo con decorazioni in cotto, ornato da due fasce di piastrelle in ceramica stile liberty? Al numero civico 62 troviamo Casa Matteucci, sede da fine Ottocento al 1960 della rinomata e apprezzata Officina Matteucci, laboratorio artigianale dedicato al ferro battuto che ha donato lavori di grande pregio a Faenza, a partire dalle installazioni presso la propria sede. Il portone e la cancellata dell’Ospedale civile, i balconi di Casa Albonetti in piazza di fronte alla fontana e del palazzo sopra la ex libreria Incontro… sono numerose le tracce, floreali ed equilibrate, che l’Officina Matteucci ha disseminato per Faenza. Oggi l’Officina rinasce con una nuova finalità, spazio espositivo dedicato alla sperimentazione artistica, grazie all’impegno di quattro giovani faentini. Si comincia venerdì 10 novembre con l’inaugurazione alle 18.30 della mostra “Dalla materia rude e rozza”, di Federico Bergamaschi e Giuliano Cataldo Giancotti, a cura di Michele Argnani.

Federico Bergamaschi - Il sogno di Napoleone, 2016

Federico Bergamaschi – Il sogno di Napoleone, 2016

Officina Matteucci: il ferro, da materiale rude alla forma estetica

Ci dice qualcosa di più Michele Argnani, faentino, studente di pratiche curatoriali all’Accademia di Belle Arti di Brera. «Il luogo espositivo nasce all’interno di Casa Matteucci, dove si trovava la vecchia officina: vuole essere una continuazione di quello che c’è stato, con il nome di “officina” che dà l’idea di un luogo di lavoro e di produzione. In questo caso non più artigianale ma artistico, di sperimentazione di qualsiasi forma d’arte». Lo spazio dedicato alla mostra, un seminterrato di una 70ina di metri quadrati con volte in muratura, diventerà nei prossimi mesi la piattaforma nella quale portare a Faenza mostre dedicate a giovani artisti emergenti che in questo caso hanno da poco terminato il loro percorso all’interno dell’Accademia di Brera a Milano.
«La mostra unisce il passato – il lavoro del ferro – a quello che vorremmo essere il futuro – uno spazio espositivo – attraverso le opere di Federico Bergamaschi e Giuliano Cataldo Giancotti, due artisti che lavorano principalmente con la materia ferrea». Bergamaschi porta in mostra la serie degli Equilibri, cinque strutture con un equilibrio apparente dove elementi molto leggeri sorreggono elementi più pesanti, ma che visivamente sono invece bilanciati. Giancotti è presente con delle opere esposte a muro, la serie “Sald-azioni”, scudi da appendere dove l’artista utilizza il saldatore non per unire due pezzi ma per togliere del materiale, facendo dei disegni su queste placche di metallo. Il ferro quindi, materiale all’apparenza rude e rozzo e difficile da padroneggiare, viene declinato in forma estetica e ne viene alleggerita la tradizionale crudità.

5. Giuliano Cataldo Giancotti - Creazione IV, 2017
Giuliano Cataldo Giancotti – Creazione IV, 2017.

Uno nuovo spazio espositivo gestito da faentini ma aperto ad artisti emergenti nazionali e internazionali

Officina Matteucci vede partecipare , oltre a Michele Argnani, il proprietario dello spazio Stefano Balla, Lorenzo Travaglini, studente al Dams di Bologna e Michele Donati, che si occuperà della comunicazione degli eventi. L’Officina parte con una mostra di arti plastiche, ma conterrà in futuro altre esposizioni con qualsiasi materiale. «La prospettiva è di continuare a fare mostre periodicamente, con la durata di circa due mesi – dice Michele. – Non vuole essere uno spazio provinciale, ma prendere spunto da ciò che si fa nelle realtà più avanzate per le arti sperimentali, come ovviamente Milano». Un ottimo proposito per una realtà produttiva ha sempre unito il lavoro manuale all’arte: già nel 1870 il laboratorio dei Matteucci organizzava corsi di formazione per i propri dipendenti, utilizzando locali e insegnanti della scuola comunale di disegno.

La mostra “Dalla materia rude e rozza” continuerà fino al 6 gennaio, e sarà aperta anche sabato 11 e domenica 12 novembre dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.30, per poi proseguire su appuntamento. Per maggiori informazioni: 346 9581945 (Stefano) e 334 2321746 (Michele).

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