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Broken dream: esce il nuovo singolo dei faentini MoMa

Una ballata delicata e ipnotica che racconta la storia di un uomo davanti a un proprio fallimento imprevisto e amaro. Esce il 15 maggio 2020 Broken dream nuovo singolo del gruppo faentino MoMa; il brano è dedicato a quei momenti della vita in cui un sogno si spezza, si infrange e sembra non ci sia modo di continuare a vivere se non rimanendo in uno stato ripiegato e nostalgico. La copertina è un concept di Alain Cancilleri che con le sue immagini aiuta a creare l’universo dei MoMa.

“Take another shape, show me another gold” (Trasformati e mostrami cose preziose) chiede l’uomo davanti ai cocci del proprio sogno spezzato invocando una nuova gestazione, un nuovo orizzonte di vita, di luce, una trasformazione che si attua nel finale di Broken dream. La tessitura del brano, semplice dal punto di vista melodico, viene impreziosita da sintetizzatori, cori di sottofondo, l’intensa seconda voce di Sara Calamelli e un poetico intreccio di chitarre (classica ed elettrica) a descrivere l’intensa e travagliata fase di metamorfosi del sogno.

Chi sono i MoMa, unconventional rock

Si scrive Moma, si legge unconventional rock. Il progetto musicale dei MoMa (Marcello Valenti – Voce, Maurizio Morsiani – Chitarre, Alessandro Bozza – Basso, Andrea Rossi – Batteria) prende vita a Faenza nel 2011. A partire dalle sonorità britanniche dei Beatles e dei The Smiths, i MoMa si lasciano ben presto ispirare anche dal sound più folk, progressive e punk proprio delle grandi band che hanno segnato le decadi musicali dagli anni ‘60 ai ‘90 – Radiohead, Stone Roses, U2 tra gli altri, dando così vita a un mix dei diversi background di ogni componente del gruppo. I Moma amano ambientare la loro musica in sfondi immaginari e fantastici; per presentare il loro primo album “Linked to the stars” si sono arrampicati fino all’Osservatorio Astronomico di Monte Romano.

Dai temi sociali a quelli interiori

Appassionati di teatro, le cui dinamiche sono presenti in maniera consistente all’interno dei loro spettacoli live – pensati come una sceneggiatura originale e su misura per ogni evento specifico, i MoMa hanno alle spalle diverse partecipazioni prestigiose come quella al Faenza Rock del 2012, dove vincono il Premio del Pubblico, al Festival Imola in Musica del 2013, al Frogstock del 2014, in occasione del quale aprono il concerto ai mitici Zen Circus, e al Riot Fest nel 2015. Tra le loro performance, il live a Palazzo Giangrandi a Faenza in occasione dell’evento “Ri- belli per il pianeta” per promuovere la filosofia dell’economia solidale e dei nuovi stili di vita; infatti, l’illuminazione del palcoscenico era alimentata dalle biciclette azionate dal pubblico e i concerti nella splendida cornice degli storici Pub di Londra in occasione del loro mini tour inglese nel 2014. Dai suoni acustici del primo lavoro si passa alla atmosfera elettrica del successivo album “A permanent state of transition” (2016) in cui si percepisce una notevole carica di energia e voglia di esprimersi pienamente. I temi dell’album spaziano dalle trasformazioni sociali in atto (social network, immigrazione, lotta al razzismo) alle trasformazioni interiori (i rimorsi, l’esperienza della morte di amici, l’amore). Il nuovo album viene portato in tour in numerosi live in tutta l’Emilia-Romagna, tra cui una speciale serata in un centro di accoglienza di rifugiati. Nel 2018 viene girato a Faenza il primo video della band per il brano “Your Face is like a Tweet” con Daniele di Sturco. L’attenzione dei

MoMa ai cambiamenti sociali fa nascere nel 2018-19 un originale ciclo di eventi: la “MusiConferenza”. In questo format – portato anche all’edizione del 2019 del Mei – si alternano la narrazione musicale a quella scientifica grazie agli scienziati Vittorio Marletto e Alberto Bellini, l’evento è stato creato per raccontare il riscaldamento globale e la necessità di una urgente transizione ecologica nella società. Nel 2019 i Moma tornano in studio per registrare il loro nuovo lavoro di cui “Broken Dream” è il primo singolo.

La copertina dell’album

L’illustrazione in copertina è ad opera di Alain Cancilleri, disegnatore faentino, di origine modenese, formato alla Scuola Internazionale di Sermade con Jozef Wilkon, Linda Wolfsgruber e Anna Castagnoli. Tra i suoi lavori si sottolinea “Il tagliaboschi”, uscito nel 2016 per la Leone Verde Piccole Edizioni. Riprendersi in mano e tornare a costruire il proprio futuro è un messaggio appropriato anche per la situazione attuale di transizione che stiamo vivendo, in cui la capacità di essere resilienti davanti ai cambiamenti e ai traumi riveste un ruolo decisivo.

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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