L’opera di Ugo Nespolo al Must di Faenza
Anche l’arte di Ugo Nespolo ha deciso di lasciare un proprio segno tangibile a Faenza, città che l’artista ha visitato per la prima volta nel 1989 e con cui ha mantenuto un forte legame affettivo. Il Must – il Museo Settore Territorio del Comune di Faenza con sede nel Palazzo di via Zanelli – si arricchisce infatti di una nuova opera – la numero 60 della sua collezione contemporanea – con una volta decorata proprio da Ugo Nespolo, uno dei più importanti artisti italiani. Il progetto di quest’opera è stato donato da Ugo Nespolo al Comune di Faenza diversi anni fa e ha ricevuto l’approvazione della Soprintendenza.
![Da sinistra: Massimo Isola, Giorgio Erbacci ed Ennio Nonni.](http://www.ilbuonsenso.net/wp-content/uploads/2017/01/Nespolo-pg-300x201.jpg)
La decorazione della volta di Palazzo Zanelli trae spunto dai mosaici realizzati su legno dallo stesso Ugo Nespolo e si caratterizza per la ricchezza del colore, dalle forti tinte verdi e nere che danno una dinamicità unica alla stanza. La realizzazione della volta è stata resa possibile grazie alla disponibilità messa in campo dal Gruppo Erbacci ed è stata fisicamente realizzata con colori acrilici dall’artista faentino Kry, nome d’arte di Cristiano Marchetti. «Ugo Nespolo ci teneva a lasciare il segno nella nostra città – spiega Ennio Nonni, dirigente del Settore territorio del Comune di Faenza – e in questo modo si è arricchito il patrimonio artistico della città di Faenza».
Ugo Nespolo: uno dei migliori interpreti della Pop art
![Ugo Nespolo 1](http://www.ilbuonsenso.net/wp-content/uploads/2017/01/Ugo-Nespolo-1.jpg)
Di formazione torinese, Ugo Nespolo è uno dei più importanti artisti italiani celebre per le sue contaminazioni nella “Pop art” fin dagli anni Sessanta. Nato a Mosso nel 1941, ha dimostrato negli studi accademici interesse per l’arte e la semiologia. Tra le sue opere si ricordano le “tele cinematografiche”, i lavori per pali e giostre in tutta Italia, la realizzazione della maglia rosa del Giro d’Italia 2003, il lavoro di ricerca sulla Divina Commedia. «Nespolo è sicuramente uno degli artisti che nel secondo Novecento ha aiutato nel processo di modernizzazione collettivo della nostra società – spiega il vice sindaco Massimo Isola – Ha contaminato diversi linguaggi artistici tramite i suoi lavori figurativi, editoriali, teatrali. È un personaggio che ha portato l’arte contemporanea fuori dal dibattito tecnico ed è stato uno degli interpreti più forti della pop art in Italia. Oggi Ugo Nespolo è tradizione. È sicuramente stato significativo portarlo a palazzo Zanelli, uno dei simboli del neoclassico faentino, sintomo di un luogo che artisticamente cresce nella sua narrazione contemporanea».
Il Museo del Territorio: inaugurato nel 2016 conta 60 opere
![volta](http://www.ilbuonsenso.net/wp-content/uploads/2017/01/volta-300x225.jpg)
Inaugurato nel 2016, ma progettato fin dal 1997, il Must ha sede nel Palazzo ottocentesco di via Zanelli – dove si trovano anche degli uffici comunali del Settore Territorio – e consiste nella installazione permanente di opere d’arte contemporanea che in modo graduale e spontaneo fanno assumere agli spazi un naturale senso artistico e di innovazione. Il fine è quello di fare convivere artisticamente in un spazio di 1.500 metri quadri sia i dipendenti del Comune sia gli utenti esterni e i turisti.
L’idea nasce dalla intenzione di allestire ogni ambiente del palazzo con opere prediligendo l’intervento sulle grandi volte bianche degli spazi interni (come nel caso dell’opera di Ugo Nespolo, ndr); la ragione risiede nel fatto che fino ai primi decenni del Novecento, con l’esaltante momento artistico di Felice Giani della fine del Settecento, era consuetudine nella città di Faenza dipingere a tempera le volte interne dei rigorosi e sobri (esternamente) palazzi neoclassici tanto che ora la ricchezza di questo patrimonio artistico non ha eguali in altre città vicine.
![Il Must di Faenza è stato inaugurato nel 2016 e conta - con quella di Ugo Nespolo - 60 opere contemporanee](http://www.ilbuonsenso.net/wp-content/uploads/2017/01/Must-300x225.jpg)
Non solo esposizioni: il Must propone attività culturali a trecentosessanta gradi attraverso i luoghi più significativi dell’arte contemporanea in tutta Italia. «Recentemente in collaborazione con il Gruppo Erbacci – spiega Ennio Nonni – abbiamo organizzato una visita all’opera di Christo al lago d’Iseo. In pochi giorni hanno aderito 110 persone». «Quanto fatto finora è un segnale – conferma Giorgio Erbacci – che insieme si possono fare tante cose di alto livello. Credo molto nella cultura: senza di essa non si fa niente e rappresenta l’asse fondamentale della conoscenza. In futuro continueremo a collaborare per progetti di questo tipo con il Must».