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Lôm a merz 2018: tanti eventi per riscoprire i fuochi magici della Romagna

Oltre cinquanta eventi per portare avanti una delle tradizioni più significative della Romagna. Dopo il tramonto, dal 26 febbraio al 3 marzo, nelle aie delle case di campagna in vari comuni si accendono i fuochi ‘magici’ di Lòm a Mêrz, appuntamento antico che da 18 anni viene fatto rivivere dall’associazione Il lavoro dei contadini e che porta sotto i riflettori gli artisti artigiani della nostra terra. Il presidente dell’associazione, Lea Gardi, racconta che per l’edizione 2018, oltre alla simbologia del fuoco purificatore, «abbiamo voluto dedicare i nostri lumi agli stampatori di tele romagnole con l’obiettivo di dare una visibilità concreta a questi artigiani, il cui lavoro è sempre stato legato e intimamente connesso al mondo contadino».

Dal 26 febbraio una mostra a Palazzo Esposizioni con le stampe delle tele romagnole

I disegni utilizzati per le stampe appartengono al patrimonio dell’arte popolare: galletto, caveja, uva, spighe di grano, sant’Antonio abate protettore del mondo agricolo e degli animali. Quindi oltre alle 50 case di campagna e aie in programma (consultabile sul sito de Il lavoro dei contadini), quest’anno l’associazione ha avuto l’idea di una mostra di tele e arazzi, in collaborazione con l’associazione Stampatori Tele Romagnole che raggruppa gli artigiani che ancora oggi stampano con le tecniche e i colori della tradizione romagnola. La mostra sarà inaugurata lunedì 26 febbraio alle ore 17, a Palazzo delle Esposizioni e sarà aperta al pubblico fino al 12 marzo. Dopo l’inaugurazione si terrà una conferenza nella sala adiacente dell’ex chiesa di S. Giuseppe sul tema “Gli stampatori della tradizione romagnola” con Vanda Budini, scrittrice ed esperta delle tradizioni. Alle 19.30, nel cortile del Palazzo, accensione del fuoco propiziatorio e, una volta trasferiti all’Accademia medievale del Rione Verde in via Cavour, cena con i prodotti tipici e vini del territorio. Prenotazioni: 339 4939961.

Lòm a Mêrz: tradizione antica della Romagna

«Una tradizione che dobbiamo continuare a seminare» ribadisce Lea Gardi, a cui fa eco il sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi: “Oggi si parla molto di agricoltura 4.0 – spiega Malpezzi – . Certamente le tecniche innovative sono fondamentali per lo sviluppo del nostro sistema agricolo, ma devono essere supportate dalla valorizzazione della cultura contadina che ha radici nel nostro territorio». La Romagna è una terra storicamente votata all’agricoltura. E l’agricoltura, come molte altre attività “all’aperto” era, ed è tuttora, soggetta alle avversità meteorologiche. Così la tradizione contadina del passato voleva che per scongiurare la malasorte venissero fatti dei riti propiziatori, come i fuochi magici: i “Lòm a Mêrz” (i lumi di marzo). L’accensione di falò propiziatori intendeva celebrare l’arrivo della primavera e invocare un’annata favorevole per il raccolto nei campi, ricacciando il freddo e il rigore dell’inverno. Per questa occasione, negli ultimi tre giorni di febbraio e nei primi tre di marzo, ci si radunava nelle aie, si intonavano canti e si danzava intorno ai fuochi (al fugarèn), mangiando, bevendo e soprattutto divertendosi. Con l’occasione dei lumi, si invitano le persone a venire in campagna a conoscere la terra, le piante, gli animali, i cortili, gli orti, i giardini, a, le stelle, la luna e il fuoco che riscalda, illumina per andare a trovare in amicizia chi abita e lavora in prima linea.

Lòm a Mêrz 2018: alcuni appuntamenti

Tra le varie iniziative in calendario per i prossimi Lòm a Mêrz si segnala sabato 3 marzo, dalle 18, alla Cantina Zinzani vini (via Casale 23), un evento con ingresso gratuito. Degustazione dei nostri vini, accompagnati da dolci fatti in casa. Poi, per auspicare un’ottima primavera per i raccolti, come da tradizione romagnola, si festeggia con l’accensione del falò (ore 21) e tanti ospiti: Tiziano Gatta con le sue barzellette, Cristina e Lele con tanta musica, il gruppo astrofili “Antares” di Romagna con osservazioni astronomiche con telescopi, Graziella Stramiello con una dimostrazione di come si realizzano le stampe su tela a ruggine. Non è necessaria la prenotazione. Info: 347 945 8249.

Sempre sabato 3 marzo, ma dalle 14.30 alla Torre di Oriolo, un inno alla stagione che volge, un pomeriggio all’insegna della musica popolare, del cibo tradizionale e del vino del territorio, alla scoperta dell’antica arte delle stampe su tela, con ovviamente verso sera, l’accensione del fuoco. Tra gli appuntamenti: “Le erbe di Oriolo, riconoscimento erbe spontanee passeggiando lungo il sentiero dell’amore” a cura di Luciana Mazzotti; i giochi di un tempo e laboratori con il legno a cura di Sergio Spada, biblioteca di Riolo Terme; “Il bello di mettere i piedi sotto la tavola in Romagna: storie, racconti, curiosità e i piatti della tradizione” con Mirco Villa; musica popolare con Pietro Quinzan e alle 20 “Anden a treb” a cura di Mario Gurioli. In caso di maltempo si svolgerà il 4 marzo.

Sabato 10 marzo, infine, in piazza Don Milani a Reda, dalle ore 16.30, appuntamento con i racconti di vecchie storie, accompagnati da caldi fuochi al tramonto del sole. Non mancheranno balli, divertimento e tante specialità culinarie. Organizzato dalla Pro Loco Reda.

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