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La casa protetta Il Fontanone di Faenza torna in gestione all’Asp

Un nuovo assetto che garantirà una maggiore gestione pubblica dei posti letto delle residenze per anziani sul territorio faentino. Il distretto sanitario ha riaffidato all’Asp della Romagna Faentina la gestione della casa di riposo Il Fontanone, una decisione che va in linea con gli obiettivi dell’assemblea dei soci dell’Asp (ossia i Comuni dell’Unione della Romagna Faentina) per portare a un riequilibrio tra i servizi accreditati pubblici e privati sul territorio faentino. Allo stato attuale, infatti, sono gestiti dall’ente pubblico solo 65 dei 365 posti letto accreditati nelle case protette, poco meno del 18%, e si è ritenuto necessario alzare questa percentuale.

Si cerca un riequilibrio per garantire posti letto al settore pubblico

La casa protetta dello Stradone offre spazio per 112 posti letto, gestiti da un’associazione temporanea d’impresa formata da ‘In Cammino’, Zerocento e C.a.d.i. di Modigliana. Dopo aver espresso parere favorevole sul bilancio programmatico 2019/2021 presentato dall’Asp e la relativa sostenibilità economica, il distretto sanitario ha riaffidato la gestione della struttura per i prossimi cinque anni all’Azienda di servizi alla persona a partire dal 28 maggio scorso. Per quanto riguarda i dipendenti, tramite concorso saranno ora assunti circa 60 unità tra personale infermieristico e Oss per consentire la gestione autonoma del servizio. A seguito del confronto con i sindacati è stato ribadito che le assunzioni, tramite concorso, non porranno limiti di età e valorizzeranno in particolare l’esperienza lavorativa pregressa, tutelando così gli attuali occupati alla casa di riposo.

Gli obiettivi fissati con i sindacati per la tutela dei lavoratori

Nei giorni scorsi, a conclusione di un positivo confronto, l’Unione della Romagna Faentina e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, congiuntamente alle rispettive categorie dei lavoratori attivi e dei pensionati, hanno sottoscritto un protocollo che fissa obiettivi e azioni a seguito del ritorno alla gestione diretta all’Asp della casa protetta Il Fontanone. Nel documento condiviso hanno trovato spazio gli obiettivi prioritari di mantenimento del numero e delle caratteristiche dei posti presenti in struttura, di tutela della qualità dei servizi a beneficio dell’utenza e di salvaguardia degli aspetti quantitativi e qualitativi dell’occupazione. In particolare, sul fronte occupazionale, sarà promossa e facilitata la più ampia partecipazione del personale attualmente occupato, valorizzandone adeguatamente la specifica esperienza e garantendo la massima continuità occupazionale e salariale.

Viene infine auspicato che, all’interno di un sistema di pluralismo equilibrato nella gestione dei servizi accreditati, la compresenza del gestore pubblico e privato possa continuare a. contribuire alla crescita continua della qualità dei servizi territoriali e della tutela occupazione.

Le critiche di Confcooperative Ravenna-Rimini

Giungono critiche, per la decisione di riportare la casa di riposo alla gestione pubblica, da parte di Confcooperative Ravenna-Rimini: la cooperativa sociale che da anni gestisce la Casa di riposo “Il Fontanone” di Faenza dovrà infatti lasciare la struttura il 31 dicembre 2020. «Se tutto questo corrisponde al vero, si tratta di una situazione che sorprende e sconcerta – scrive in una nota Confcooperative Ravenna-Rimini – soprattutto in considerazione del fatto che gli attuali gestori hanno sempre fornito un servizio giudicato completamente positivo dal sindaco, nonché presidente dell’assemblea dei soci di Asp e del Comitato di Distretto, Giovanni Malpezzi».

«La scelta di riportare “Il Fontanone” alla gestione pubblica appare del tutto incomprensibile – evidenziano i rappresentanti dell’associazione di rappresentanza cooperativa -. In nome di una non ben chiara necessità di riequilibrio tra i servizi accreditati, si buttano al vento anni di proficua collaborazione tra pubblico e privato. Esperienza che ha saputo dare risposte efficaci ed efficienti e che, da tempo, rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello del sistema di welfare del nostro territorio». «Chi prende tali decisioni – prosegue la centrale cooperativa – si assume una grande responsabilità non solo nel merito della gestione del Fontanone ma anche per l’approccio a questi servizi che sempre di più necessitano di un solido equilibrio tra qualità del servizio e spesa pubblica, date le scarse risorse oggi a disposizione degli Enti locali».

«Questa decisione unilaterale e non obbligata – concludono i rappresentanti di Confcooperative – pone inoltre il problema della continuità lavorativa delle operatrici e degli operatori che prestano servizio alla Casa di riposo. Personale in attività anche da svariati decenni che potrebbe incontrare difficoltà nell’affrontare un concorso pubblico e che corre il rischio di perdere il proprio posto di lavoro compromettendo altresì il rapporto tra operatori e utenti consolidato in tanti anni di relazione».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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