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Distanze immaginarie: il campo estivo di Mani Tese Faenza dal 4 al 13 agosto

Dieci giorni di condivisione e immersione: anche quest’anno l’associazione Mani Tese Faenza organizza il tradizionale campo estivo, che si svolgerà dal 4 al 13 agosto 2020 con attività saranno varie ed eterogenee, nel rispetto dell’ecosostenibilità. Una vacanza per condividere con altri ragazzi e ragazze un impegno di solidarietà e giustizia. I campi di Mani Tese propongono attività di formazione, lavoro e animazione su temi quali povertà, guerra, migrazioni, schiavitù moderne e crisi ambientali. Offrono percorsi di volontariato in cui potersi mettere in gioco, sostengono concretamente le comunità che lottano contro la fame e l’esclusione sociale e consentono di sperimentare buone pratiche per rendere sostenibili i propri stili di vita, il tutto in un clima di amicizia e divertimento.

Momenti di riflessione e confronto su tanti temi tra partecipanti che arriveranno da tutta Italia

Non mancheranno momenti di dialogo e di confronto, nonché di formazione, sulle tematiche che da sempre stanno a cuore a Mani Tese: giustizia economica, sociale e ambientale. Numerose saranno anche le opportunità di conoscere e immergersi nel tessuto della città di Faenza: in collaborazione con alcune associazioni del territorio, saranno organizzate pulizie dei parchi, giochi per i ragazzi e serate di musica e letture. Precauzionalmente, viene chiesto a tutti i partecipanti di portare i dispositivi consoni alla sanificazione e al distanziamento sociale, nel rispetto delle norme vigenti. Il titolo del campo sarà Distanze immaginarie «perché le norme sanitarie del distanziamento – spiegano i promotori – non ci spingano alla distanza sociale, a voltare lo sguardo, sfuggendo agli ultimi, agli oppressi.Basti ricordare che mentre noi ci abituiamo di nuovo a una quasi-normalità, in vastissime zone del mondo la crisi sanitaria è agli estremi, e miete vittime soprattutto tra quegli ultimi, abbandonati dallo stato, che spesso non hanno nemmeno la possibilità di accedere alle cure».

«Nonostante le disavventure di quest’anno – spiegano i promotori – abbiamo ritenuto indispensabili i dieci giorni che da tanto tempo colorano le estati dei nostri campisti. La struttura è cambiata, in linea con le norme igienico-sanitarie correnti, ma lo spirito resta quello di tutti gli anni: creare uno spazio di condivisione, di conoscenza e di immersione, da un lato, nel tessuto cittadino della nostra città, dall’altro nella realtà di Mani Tese, con i nostri progetti avviati in tutto il mondo e con i problemi e le criticità, in gran parte radicalizzati dalla crisi di quest’anno, che da sempre colpiscono la mission di Mani Tese».

I temi che verranno affrontati nel corso del campo estivo

Come si può muovere nel locale Mani Tese Faenza? «Ce lo siamo chiesti per tutto il periodo della quarantena – rispondono dall’associazione – decidendo di organizzare, come primo contropiede all’emergenza, una raccolta viveri, dove abbiamo avuto la possibilità di confrontarci nel concreto con tante altre associazioni, e abbiamo capito finalmente che è la collaborazione che fa la differenza. Per questo abbiamo ritenuto indispensabile far passare il nostro filo rosso anche dalle discussioni sui diritti che scuotono l’occidente, anch’esse rinsanguate dal movimento Black Lives Matter, il cui legame di reciprocità con l’emergenza Covid non è nascosto a nessuno. Diritto alla città: la riappropriazione dei parchi come luogo pubblico di condivisione, di incontro con l’altro, l’organizzazione di una mostra collettiva (con asta di beneficenza), il confronto culturale come confronto con le diversità; La libertà sessuale, ovvero la libera espressione della propria sessualità, sarà il perno su cui ruoterà un lungo confronto con la comunità Lgbti+; Il limite tra diritto sociale e libertà individuale: queste saranno le linee guida del nostro campo: l’amplissimo spettro dei diritti, le lotte per ottenerli, la comprensione di ogni minoranza, di ogni divergenza dalla media».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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