La replica del Gruppo Tampieri ai sindacati
«L’accordo del 31 luglio 2020 tra Ancit, Assobirra, Unionfood – associazioni di settore – e Fai, Flai, Uila – sigle sindacali -, non può essere considerato il rinnovo del contratto collettivo di tutto il settore, ma un accordo che interessa le sole aziende aderenti alle tre associazioni firmatarie. Pertanto, il rinnovo del contratto collettivo dell’industria alimentare, che era giunto vicino alla conclusione, deve essere ancora ultimato: questa è la verità», inizia con queste parole il comunicato stampa del Gruppo Tampieri.
«Federalimentare e le dieci associazioni industriali – Anicav, Assalzoo, Assica, Assobibe, Assocarni, Assolatte, Federvini, Italmopa, Mineracqua e Assitol, della quale l’azienda Tampieri fa parte – prosegue la nota – hanno chiesto a Fai, Flai, Uila di riprendere il negoziato e proseguire la trattativa, nell’obiettivo di giungere a un accordo di rinnovo, che sappia valorizzare i lavoratori e al tempo stesso la produttività e competitività aziendale. Il sindacato, come peraltro ribadito dalle affermazioni pubblicate sulla stampa, non si rende disponibile a un confronto e si è assunto di fatto, la responsabilità di lasciare scoperto contrattualmente oltre il 70% dei lavoratori alimentaristi».
Carlo Tampieri: “La parola d’ordine è resilienza”
Invece, grazie agli accordi-ponte firmati a maggio da tutte le tredici associazioni, i lavoratori sono coperti economicamente per tutto il 2020 e oltre, visto che il prossimo aumento dell’accordo di settore siglato dalle sole tre associazioni del 31 luglio, decorrerà da settembre 2021. «Durante il lockdown abbiamo assistito a una drastica riduzione dei consumi, considerando che l’Horeca (hotel, ristoranti e catering) rappresenta il 30% degli utilizzi alimentari complessivi. Segnali negativi giungono anche dall’export, il primo semestre 2020 infatti ha visto anche una riduzione del 16,4% degli scambi dell’olio di girasole – afferma Carlo Tampieri, presidente di una sezione di Assitol – Resilienza è la parola d’ordine. Per le aziende, è essenziale mantenere le posizioni sui due fronti caldi: tutela della salute e tenuta economica. In tal senso, il settore auspica il dialogo con tutti i suoi interlocutori. La collaborazione con tutta la filiera e con le istituzioni è l’unico strumento valido per disegnare insieme la ripresa».