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Comitato Giù le mani dalla pediatria: “Chi verifica le promesse di Ausl Romagna?”

Sempre più gravidanze trasferite dai presidi di Faenza e Lugo a quello di Ravenna: è questa la perplessità espressa in una nota dal comitato Giù le mani dalla pediatria riguardo al riordino ospedaliero di Ausl Romagna. Il comitato Giù le mani dalla pediatria, composto da un gruppo di genitori interessati al mantenimento di un servizio primario di assistenza presso l’Ospedale di Faenza, dichiara di aver provato a essere ottimista dopo l’incontro dello scorso 6 ottobre 2016 con i dirigenti Ausl. «Questi ultimi – dichiarano gli esponenti del comitato – hanno garantito pubblicamente che il reparto di Ostetricia e ginecologia dell’Ospedale di Faenza sarebbe rimasto aperto e funzionante (la stessa dichiarazione era pervenuta anche dall’assessore Venturi a seguito di un question time della consigliere regionale Rontini). Purtroppo le notizie che ci giungono da famiglie che si recano nel reparto di Ostetricia/ginecologia sono alquanto distanti dalle promesse dell’Ausl».

Giù le mani dalla pediatria: “Trasferimenti impropri da Faenza a Ravenna”

Il comitato Giù le mani della pediatria nel suo comunicato porta all’attenzione alcune domande irrisolte. «E’ vero – scrivono gli esponenti – che si sta cercando di spostare sull’Ospedale di Ravenna il maggior numero di mamme in attesa, anche per gravidanze non a rischio o per patologie borderline e comunque senza avere ben chiarito con le famiglie stesse, i motivi precisi del trasferimento? Chi si assume la responsabilità nel caso succeda qualcosa nei trasferimenti impropri in altri ospedali, poiché non esistono ad oggi procedure aggiornate alle nuove disposizioni? E’ vero che nel reparto di Ostetricia/ginecologia di Ravenna sono stati posti letti in corridoio per sopperire alle difficoltà di sistemazione delle mamme in attesa? E’ vero che si sta pensando di eliminare posti letto del reparto faentino per poterli aggiungere invece ai posti letto del reparto di Ravenna?»

«L’ultimo quesito – continua la nota – che il Comitato e molte famiglie si stanno ponendo necessita di un’introduzione: sappiamo che le Linee Guida del 2011 per “l’assistenza fisiologica alla nascita” hanno come obiettivo principale la diminuzione del numero dei parti cesarei impropri e la diminuzione delle patologie in gravidanza grazie alla continuità assistenziale del professionista sulla paziente. Tale continuità deve essere eseguita dal medico dall’inizio della gravidanza fino al parto. Se queste Linee Guida sono valide come è possibile che il protocollo n° 167939/8 del 01/08/16 preveda un’assistenza nei presidi di Faenza e Lugo per tutta la durata della gravidanza fino al termine e oltre il termine, compreso gli esami previsti prima del parto e allo stesso tempo la forte possibilità di dover partorire con parto naturale, indotto o con taglio cesareo in una struttura mai vista prima e con operatori sconosciuti??

“Chi verifica le promesse di Ausl Romagna?”

«Sembra proprio – conclude la nota – che tutte le parole spese, le dichiarazioni pubbliche e anche scritte di questi ultimi giorni si siano rivelate solo promesse vane fatte per bloccare la forte polemica e la continua richiesta di precisazioni e spiegazioni chiare e definitive per tutti. Chi ha il compito di verificare che le promesse dell’assessore Venturi e del direttore generale Ausl Marcello Tonini siano mantenute e perseguite? Saremmo ben contenti se le nostre domande o perplessità fossero smentite ma non con le solite frasi di circostanza bensì con dati reali che dimostrino i passi intrapresi al riguardo compresi i tempi previsti per la realizzazione degli impegni assunti. La fiducia in questi casi non è sufficiente soprattutto perché è stata messa più volte a dura prova da informazioni errate e poco chiare che hanno portato alla situazione attuale.

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