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Faenza riscopre Paolo Alberghi: conferenze e concerti per i 300 anni dalla nascita

Alla riscoperta della musica di Paolo Alberghi per l’anniversario dei trecento anni dalla nascita. Dal 6 all’8 aprile si terrà al Ridotto del Teatro Masini di Faenza il convegno internazionale “La tradizione violinistica italiana: 1650-1850”, in occasione del trecentesimo anniversario della nascita del violinista faentino Paolo Alberghi. L’evento è organizzato dal Centro studi Opera Omnia Luigi Boccherini di Lucca e dal Comune di Faenza: a coordinare gli appuntamenti sarà il “faentino nel mondo” Simone Laghi, musicologo e direttore artistico dell’Ensemble Symposium, attualmente ricercatore alla Cardiff University. Conferenze, giornate di studi e concerti si susseguiranno per quattro giorni a Faenza riportando in vita una musica che fa parte della tradizione storica della città manfreda: un modo sia per esperti sia per semplici cittadini di entrare in contatto con il Settecento faentino.

Dal 6 al 9 aprile i concerti in omaggio a Paolo Alberghi

Paolo Alberghi (1716-1786).

Dalla teoria alla pratica. Parallelamente all’attività convegnistica, dal 6 al 9 aprile la musica del Settecento tornerà a suonare nell’Auditorium di S.Umiltà (via Pascoli, 15) con una serie di concerti, sempre dedicati a Paolo Alberghi e al violino nel ‘700 faentino. I concerti avranno inizio tutti dalle ore 21 (a parte quello di domenica 9 aprile, previsto alle 16:30) e si partirà giovedì 6 aprile con Marco Farolfi (clavicembalo), Paolo Zinzani (violino) e la scuola di musica Sarti che proporranno, oltre a una sonata di Paolo Alberghi, musiche di Bach e Domenico Scarlatti. Nell’occasione sarà inaugurato e presentato al pubblico un grande clavicembalo di fattura fiamminga costruito dall’artigiano Umberto Petroselli.

Venerdì 7 aprile Paolo Alberghi sarà assoluto protagonista: le musiche dell’artista – portate in vita dal Collegium Musicum del Conservatorio di Rovigo e dal violinista Federico Guglielmo – seguono le edizioni a cura di Simone Laghi. Sabato 8 aprile sarà la volta di Chiara Cattani (fortepiano) in collaborazione con l’associazione Nostrarte di Faenza. Le musiche saranno di Cherubini, Bach e Sarti. Infine domenica 9 aprile alle 16:30 sarà il turno dell’Orchestra Arcangleo Corelli: il gran finale prevede spartiti di Alberghi, Sarti e Boccherini.

Non solo internazionalità dunque, ma anche valorizzazione delle associazioni musicali del territorio. «Siamo molto contenti – commenta Simone Laghi – di essere riusciti a mettere insieme diverse realtà del territorio, unite in questo omaggio a Paolo Alberghi dalla passione per la musica».

Paolo Alberghi: l’omaggio per i 300 anni dalla nascita

Un vero artista internazionale: la musica di Paolo Alberghi ha suonato per tutta Europa per poi viaggiare oltreoceano fino agli Stati Uniti. All’università di Berkeley, in California, sono conservate gran parte delle sue composizioni: testimonianza di un autore dimenticato forse troppo presto in patria. Paolo Alberghi nacque a Faenza il 31 dicembre 1716. Studiò a Padova fra il 1730 e 1733 alla Scuola delle Nazioni del violinista Giuseppe Tartini e in seguito tornò nella sua città natale per suonare come violinista in Cattedrale. Nel 1760 assunse il ruolo di Maestro di Cappella del Duomo, ed a questo incaico affiancò un’intensa attività didattica: fra i suoi allievi troviamo probabilmente Giuseppe Sarti.

Simone Laghi: faentino all’estero promotore del convegno

Simone Laghi, musicista e ricercatore alla Cardiff University

Come gli spartiti di Paolo Alberghi – custoditi all’università di Berkeley – anche il promotore principale dell’iniziativa è un “faentino all’estero”: Simone Laghi, ricercatore dell’università di Berkeley. «Faenza, spesso considerata l’Atene della Romagna – spiega Simone Laghi – è situata in un crocevia ideale fra gli importanti centri di Bologna, Padova e Firenze. La città ha sempre avuto una vita musicale molto vivace, animata nel Settecento dalle Accademie dei Remoti e degli Erotosinfoni. Non erano solamente le cerimonie religiose a essere accompagnate da musica, ma si offrivano numerosi intrattenimenti anche nei periodi di carnevale e in occasione delle principali festività, con concerti che si svolgevano nelle abitazioni private del teatro, allora situato all’interno del Palazzo del Podestà. Dall’apertura, nel 1788, il Teatro Masini divenne il luogo d’elezione della scena musicale faentina». E, oggi come allora, proprio il Ridotto del Teatro Masini sarà il centro delle attività del convegno, che richiamerà studiosi da tutto il mondo.

«A partire da queste giornate di studi e di concerti – continua Simone Laghi –  vogliamo promuovere un nuovo lavoro di catalogazione ed edizione, al fine di offrire una completa panoramica del corpus alberghino. Mi piacerebbe poter far diventare Paolo Alberghi un “best seller” come Antonio Vivaldi». Un musicologo molto concreto e attivo – nonostante la distanza – verso la propria città natale: oltre all’organizzazione delle iniziative, Simone Laghi ha recentemente promosso un crowdfunding per restaurare il Bassetto Manfredo conservato alla Biblioteca comunale di Faenza.

Massimo Isola: “Un convegno per promuovere una Faenza internazionale”

«Siamo contenti di dare a Faenza questo respiro internazionale – afferma il vice sindaco Massimo Isola – Arriveranno a Faenza musicologi e storici della musica da tutto il mondo. Paolo Alberghi è stato uno degli artisti che ha permesso di avviare a Faenza un vivace dibattito pubblico che l’hanno resa una delle capitali artistiche della Romagna».

Benedetta Diamanti: “Faenza come Atene della Romagna”

«È una vera operazione culturale – sottolinea la dirigente alla Cultura del comune di Faenza, Benedetta Diamanti – frutto di due anni di lavoro. Oltre ai visitatori internazionali vogliamo rivolgerci anche a un pubblico locale, invitando i faentini a sentire parlare di Alberghi. È importante, per la città, recuperare la coscienza di artisti che l’hanno resa importante: Faenza era davvero l’Atene della Romagna».

Foto di copertina: Angelo Palmieri

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