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Verso Faenza 2020: da Rontini a Liverani, il punto con gli esponenti politici

Regionali sì, ma con indicazioni importanti anche per le Comunali di Faenza 2020. Il voto del 26 gennaio scorso, che ha visto riconfermato alla presidenza dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, ha fornito diversi spunti per capire come si sta muovendo la città in vista delle prossime amministrative, di cui abbiamo parlato attraverso l’analisi di Marco Valbruzzi e Andrea Piazza al circolo Prometeo il 2 febbraio scorso. Per approfondire quanto emerso dalle elezioni Regionali, abbiamo intervistato Manuela Rontini (Pd), Andrea Liverani (Lega), Domizio Piroddi (Insieme per Cambiare), Stefano Bertozzi (Fratelli d’Italia), Massimo Bosi (Movimento 5 Stelle) e Luca Ortolani (Art. 1).  Com’è cambiato lo scenario politico in città? Come si stanno muovendo i partiti tradizionali? E quale può essere il ruolo dei civici? Per costruire fin d’ora la Faenza del futuro ed essere tutti cittadini consapevoli e protagonisti nell’indicare temi e progetti per la città.

Manuela Rontini (Pd): “Entro fine mese presenteremo il candidato”

Manuela RontiniIl risultato delle elezioni regionali è stato sicuramente soddisfacente, sia per il dato del Pd che per il numero di preferenze espresse a tuo favore. Quali sono stati i motivi che hanno consentito a Bonaccini di ottenere un’ampia vittoria, smentendo di fatto i sondaggi che pronosticavano una sfida all’ultimo voto?

Stefano Bonaccini e tutti noi candidati del Partito democratico abbiamo fatto una campagna elettorale per l’Emilia-Romagna, non per altro. Dall’altra parte, la Borgonzoni ha dimostrato di non conoscere neanche il territorio e Salvini, con la solita arroganza, ha cercato di speculare sulla pelle degli emiliano-romagnoli per dare la spallata al Governo Conte. Nella nostra Regione si vive bene e la gente lo sa, lo riconosce anche l’elettorato di centrodestra che penso non abbia gradito le continue strumentalizzazioni sulla vicenda di Bibbiano o la trovata finale del citofono, che gli si è ritorta contro. Il buon governo dell’Emilia-Romagna e, soprattutto, il progetto che abbiamo per il futuro delle nostre comunità hanno prevalso.

L’affluenza è stata particolarmente alta nelle province in cui il centrosinistra è storicamente più forte. Da cos’è stata provocata la mobilitazione del vostro elettorato?

In gioco c’era il futuro dell’Emilia-Romagna: una terra che non aveva bisogno di essere liberata, ma che meritava di continuare a essere ben amministrata. Perché se è vero che la nostra Regione è uno dei territori più virtuosi in Europa, c’è ancora molto da fare per consolidare il lavoro fatto in questi anni e migliorare le cose che non vanno. Per poterlo fare servono verità e competenza, un approccio popolare e non populista. Bonaccini in questa sfida ci ha messo testa e cuore: le persone lo hanno capito e si sono mobilitate.

Il tuo risultato personale è stato più che buono: influenzerà la scelta del candidato sindaco? Quali sono i tempi che vi siete dati per ufficializzare il nome del candidato? Che tipo di profilo deve avere? Da chi sarà composta la coalizione di centrosinistra?

Le 3.275 preferenze a Faenza (su 10.706 voti raccolti dal Pd) sono innanzitutto una bellissima soddisfazione, un numero che mi dà i brividi e che mi spinge a cercare di fare ancora meglio per il nostro territorio, nella legislatura che si apre. Per quel che riguarda le prossime elezioni amministrative, come ho già avuto modo di dire, a mio avviso i punti fermi devono essere due: che la coalizione allargata a sostegno di Bonaccini sia la base su cui costruire anche il progetto politico per le comunali e che tutti assieme si sappia guardare avanti, non indietro, mettendo da parte personalismi e pregiudizi. Costruire una nuova fase politica significa innanzitutto coinvolgere le tantissime persone, soprattutto i giovani, che in questa fase chiedono di essere protagonisti delle scelte per il futuro della loro città. Dovremo essere all’altezza di raccoglierne idee e spirito costruttivo. Il resto, compreso il candidato sindaco che al più tardi entro fine mese dovrà essere individuato, verrà di conseguenza.

Andrea Liverani (Lega): “Sul candidato di centrodestra la decisione spetta a noi”

Andrea Liverani LegaAndrea Liverani, qual è il bilancio di queste elezioni Regionali?

Il bilancio, a livello personale, è sicuramente positivo. Mi ero dato l’obiettivo delle 3mila preferenze complessive ed è stato raggiunto. Ho avuto sicuramente maggiori difficoltà a Ravenna, dove ho ottenuto meno preferenze, ma su Faenza il risultato è stato molto buono e ringrazio tutti i cittadini che mi hanno dato la loro fiducia. Se guardiamo invece al bilancio complessivo della Lega, chiaramente speravamo in una vittoria in queste Regionali, ma tanto di cappello al centrosinistra per il loro successo. Il risultato, come Lega, è stato comunque buono se guardiamo allo storico di cinque anni fa: il nostro numero di consiglieri passa da otto a quindici e questo per noi è una grandissima soddisfazione.

Come valuta il risultato delle Regionali in vista delle Comunali? E cosa risponde a Tiziano Cericola (Rinnovare Faenza) che chiede un candidato ‘civico’ per la coalizione di centrodestra a Faenza 2020? 

La Lega parte da una buona base elettorale, calcolando anche il risultato delle civiche vicine a noi, i voti si attestano attorno a quelli delle Europee 2019 e ci fanno ben sperare nelle Comunali di maggio. Noi sicuramente non vogliamo imporre a priori nessun nome, ma i dati parlano chiaro e la Lega si è dimostrata ancora una volta la forza politica che ha ottenuto maggior consenso e dunque sulla scelta del candidato sindaco, che sia della Lega o un civico, vogliamo dire la nostra. Sono certamente valutazioni che vanno fatte insieme agli altri alleati della coalizione di centrodestra soppesando con precisione dati e numeri, ma la decisione finale spetta a noi.

Lei è stato recentemente nominato commissario della Lega Nord Romagna, come commenta questa nuova nomina? E su quali punti principali proseguirà il suo ruolo in Regione? 

Questa nomina mi inorgoglisce, anche per il fatto che la decisione sia venuta da Salvini alla luce dei tanti anni i cui mi sono messo a disposizione del partito. Per quanto riguarda la Regione, ripartirò dagli scorsi cinque anni di legislatura dove porterò avanti le problematiche del nostro territorio, in primis l’agricoltura: bisogna stare vicino ai tanti agricoltori che si trovano in grande difficoltà in questi anni. Un’altra priorità che seguirò con attenzione è quella della sanità.

Domizio Piroddi (IxC): “Nulla può essere dato per scontato, i civici giocheranno un ruolo fondamentale”

Domizio PiroddiQual è il bilancio di Domizio Piroddi sull’esito del voto Regionale del 26 gennaio? Sia dal punto di vista generale, che ha visto la vittoria del candidato da lei sostenuto, sia dal punto di vista personale. 
Dal punto di vista personale sono soddisfatto per il risultato raggiunto a Faenza dalla lista “Bonaccini Presidente”, risultata la quarta forza politica della città, nonostante sia “Italia Viva” che “Azione” abbiano dato indicazioni di votare solo per il candidato e non per la lista, non avendo queste formazioni partitiche candidati di riferimento in provincia di Ravenna. Anche se sono risultato vittorioso nella competizione interna fra i quattro candidati della mia lista, rimane un po’ di perplessità per oltre 200 preferenze espresse a mio favore,  annullate a causa di errori di scrittura o più frequentemente di associazione a liste diverse rispetto a quella per cui ero candidato. Comunque, nel complesso, una bella (ancorchè faticosa) esperienza di cui faremo tesoro per il futuro.
 
Che messaggio lasciano queste Regionali in vista delle prossime Amministrative di Faenza 2020? Quali sono i temi principali che bisogna affrontare?
Difficile traslare il risultato delle regionali sulle amministrative, perchè è una diversa competizione e si guarderà molto ai programmi che verranno proposti per la città e alla credibilità delle persone che saranno indicate come candidati a sindaco. Alle regionali il Pd ha ottenuto il 36% (stessa percentuale ottenuta alle comunali del 2015), mentre la Lega il 30% (alle comunali del 2015 raggiunse il 15%). Considerato che  al ballottaggio nel 2015 finì 51,5%/48,5% direi che oggi nulla possa essere dato per scontato. Riteniamo che un programma amministrativo 2020/2025 dovrà portare avanti, all’unisono, tante tematiche, che vanno dal problema “sicurezza”, alla difesa del presidio ospedaliero, alla capacità attrattiva imprenditoriale per la creazione di posti di lavoro con retribuzioni più corpose, agli aiuti ai produttori agricoli per non far perdere la nostra eccellente frutticoltura, alla necessità di portare avanti i progetti infrastrutturali (principalmente la tangenziale a valle, la riqualificazione dell’area della stazione, lo scalo merci), ad aiuti concreti alle associazioni sportive (con riqualificazione degli impianti e con la realizzazione di nuovi spogliatoi, tribune ed almeno una nuova palestra) e alle associazioni di volontariato (grandissimo patrimonio cittadino) in particolare quelle che sostengono le persone in difficoltà.
 
Quale sarà il ruolo della lista di cui fa parte, Insieme per Cambiare, alle prossime Comunali? 
Sarà assolutamente una protagonista in termini di consensi. Il nostro motto “la politica è passione e servizio” e la nostra idea di proporre quali Amministratori delle persone che nella vita “reale” hanno dimostrato delle capacità trova grandissimi riscontri. Ieri sera (giovedì 6 febbraio, ndr) abbiamo fatto un incontro molto partecipato di discussione sulle prossime amministrative  e ci siamo dati appuntamento fra circa dieci giorni per decidere il da farsi. Il morale è alto e c’è un ottimismo generalizzato sul risultato che questo gruppo civico potrà ottenere. In grandissima forma il nostro presidente/capogruppo Paolo Cavina.

Stefano Bertozzi (FdI): “Importante cercare un candidato che sappia ottenere consenso ampio”

Stefano BertozziQual è il bilancio di Fratelli d’Italia sul voto regionale?

Noi siamo molto soddisfatti del voto di lista a Fratelli d’Italia sia su scala regionale che su scala locale, a Faenza e nel suo comprensorio, siamo contenti anche delle preferenze che i nostri candidati hanno ottenuto sul territorio: non era scontato che ci fosse questa capacità di canalizzare il consenso. La sensazione è che siamo riusciti a catalizzare l’attenzione di elettori che prima votavano altri partiti, conquistando in particolare voti di persone al di fuori del centrodestra. Sono insoddisfatto, invece, del risultato della coalizione e questo dev’essere detto chiaramente. Noi da qui vogliamo ripartire per le prossime sfide, a partire dalle elezioni a Faenza.

Secondo te cos’è mancato per vincere, visto che alla vigilia del voto si prospettava un testa a testa?

Quello che ci ha penalizzato è stato il voto disgiunto dei 5 Stelle che si sono dimostrati sostanzialmente un’appendice del Partito Democratico. C’è stato anche un voto disgiunto all’interno del centrodestra: probabilmente non siamo riusciti a trasmettere quel messaggio di competenza e di alternativa credibile che l’elettorato chiedeva. La squadra che avrebbe eventualmente governato la Regione era pronta e competente: questo messaggio, però, non è passato perché la campagna elettorale ha preso una piega per cui ci si è spostati dai contenuti ad altro ed è diventata una battaglia politica fine a sé stessa. Ne sono un esempio le Sardine, prive di una vera proposta politica che però sono riuscite a risvegliare gli animi di un elettorato già di sinistra che alle scorse elezioni non era andato a votare. C’è stata una chiamata alle armi, come testimonia anche il dato dell’affluenza, che ha premiato il centrosinistra.

Alle elezioni comunali invece come vi muoverete all’interno della coalizione? Quali caratteristiche deve avere il candidato del centrodestra?

Io credo molto al valore della coalizione. Il partito che ha preso più voti è stato la Lega e quindi è giusto che spetti a loro l’onore e l’onere di prospettare alla colazione una rosa di nomi su cui poter ragionare. Da parte nostra chiederemo che vengano proposti nomi con provate capacità amministrative che sappiano proporre dei contenuti. Abbiamo bisogno di un candidato di alto profilo che sappia rappresentare Faenza in tutti i consessi, un candidato capace di raccogliere voti al di fuori del centrodestra. Sono certo che gli amici della Lega sapranno far venire fuori un nome che corrisponda a queste caratteristiche e sapranno ascoltare i nostri consigli. Senza nessun diktat, noi esprimeremo una nostra posizione che sarà ferma e da cui non si potrà prescindere. Spero che possa far parte della nostra coalizione anche Tiziano Cericola, persona di cui ho grande stima.

Massimo Bosi (M5S): “Se ci presenteremo, lo faremo perché avremo programma e candidati seri”

Massimo BosiQual è il bilancio del voto regionale?

Ovviamente per il nostro gruppo è stato disastroso dal punto di vista numerico: a penalizzarci è stata la polarizzazione tra gli schieramenti di centrodestra e di centrosinistra. In questo modo tutti gli altri candidati sono scomparsi e hanno subito questa dinamica.

Quanto hanno pesato le incertezze a livello nazionale dei 5Stelle, considerato che si è deciso solo all’ultimo di presentare un proprio candidato? La scelta di un candidato poco conosciuto è stato un problema?

L’unica cosa che ha funzionato è stata la scelta del candidato che si è rivelato più che all’altezza e competente e ha portato con fermezza e chiarezza quello che il Movimento vorrebbe fare per la Regione. Sicuramente è partito con il grosso svantaggio di averci messo troppo tempo per decidere come e con chi presentarsi alle elezioni. Dal mio punto di vista, come ho già espresso nella nostra assemblea di Bologna, se si vuol partecipare per vincere bisogna avere un metodo di organizzazione diverso e non ci si può ridurre a dicembre a cercare il candidato, il programma e le linee di indirizzo. Il nostro candidato poteva essere poco conosciuto ma lo stesso si potrebbe dire anche della Borgonzoni, nota solo per la maglietta di Bibbiano, che alla fine non farà niente per l’Emilia–Romagna visto che terrà il suo posto in Senato: questo conferma ancora una volta come a livello territoriale la Lega non abbia persone degne di essere riconosciute all’utilità pubblica.

Alle elezioni comunali come intendete muovervi? Vi presenterete da soli o in coalizione con una civica?

In questi giorni decideremo il da farsi. Non vorremmo fare la fine delle Regionali e aspettare l’ultimo momento per decidere: abbiamo avuto contatti per coalizzarci con delle realtà civiche e li stiamo portando avanti. Vedremo nelle prossime due settimane se questi discorsi avviati avranno un senso e se, oltre al nostro simbolo, ci sarà anche quello di una civica. Ad avere l’ultima parola sarà l’assemblea, rimanendo all’interno delle regole dello statuto del Movimento. In ogni caso, se ci presenteremo, lo faremo con un progetto serio per la città, altrimenti potremo fare politica al di fuori del Consiglio Comunale senza problemi. Quando definiremo se ci sarà un’alleanza o meno, definiremo anche il candidato: non vogliamo partecipare a tavoli in cui il nome sia già deciso e non vogliamo imporlo noi agli altri. L’importante è che ci siano persone credibili che diano un obiettivo chiaro a quello che si vuol fare.

Luca Ortolani (Art. 1): “Vogliamo portare a Faenza il metodo Coraggiosa”

Luca OrtolaniQual è il bilancio di queste elezioni regionali per la lista Emilia-Romagna Coraggiosa?

Il bilancio è molto positivo, sono rimasto stupito dal risultato faentino. Abbiamo provato a costruire una lista differente dalle altre volte attraverso un’operazione culturale e politica che potesse riportare al centro della coalizione di centrosinistra alcune questioni trascurate negli ultimi anni: l’ambiente e le disuguaglianze sociali; e che dovrebbero essere fondamentali per la sinistra. Si è cercato quindi di fare un progetto basato principalmente sui contenuti e non su fattori identitari. Anche sulla base dei nostri stimoli, alcune delle nostre parole d’ordine sono state riprese in maniera forte dal candidato Bonaccini e questo è stato un grande risultato, apprezzato dagli elettori.

Come valuti il tuo risultato personale che ti ha visto terzo faentino più votato alla Regionali?

Mi fa molto piacere la stima che c’è stata nei miei confronti, ma questo risultato non sarebbe stato possibile senza l’impegno e l’entusiasmo dei tanti volontari che si sono messi a disposizione e mi hanno stupito. La lista Coraggiosa ha funzionato perché è riuscita a veicolare dei contenuti forti.

 Cosa ci dice il voto delle Regionali rispetto a Faenza 2020?

Il voto ha detto innanzitutto due cose: che se si mette in campo una proposta guidata da un candidato credibile e competente, come è stato Bonaccini, e se la coalizione di centrosinistra si presenta unita si possono ottenere grandi risultati. Bisogna non avere paura, però, di affrontare i temi che sono cari alla sinistra. Prima ancora che un fattore identitario, quello di Coraggiosa è stato un metodo che vuole unire le persone, e mi piacerebbe riproporlo a Faenza; un metodo che tenga assieme le varie anime del centrosinistra. Anche il Pd deve decidere se aprirsi a questo progetto o rimanere indietro. Un nuovo progetto, dunque, che non guardi al passato, ma che affronti con determinazione le sfide del presente: il nostro territorio è cambiato in questi anni e c’è bisogno di risposte nuove. Anche Faenza, come tutta l’Emilia-Romagna, le opportunità di singoli genera opportunità di tutti: è la base del sistema cooperativo che ha reso Faenza capace di interpretare l’innovazione tecnologica-culturale tenendo unito il tessuto sociale.

Il punto dei Giovani Democratici di Faenza

«Nella nostra città – scrivono i Giovani Democratici di Faenza a seguito dei risultati del voto regionale – la risposta dei faentini alle urne è stata entusiasmante. L’affluenza è stata altissima e il Pd si conferma primo partito traghettando Bonaccini verso la vittoria. I nostri candidati della provincia hanno totalizzato tantissime preferenze, in tutto 7.826; in particolare Manuela Rontini, candidata nella nostra città ha ottenuto il risultato più alto. Noi Giovani Democratici la sentiamo come una vittoria anche nostra: in questi mesi infatti non siamo stati passivi, anzi abbiamo contribuito con le nostre idee al dibattito pre-elettorale con un documento politico per le Regionali, ”Radici Profonde e Sguardo all’Orizzonte”. Ora bisogna continuare a lavorare per portare a termine questi impegni».

«In particolare l’ambiente è stato uno dei fari che ci ha guidati nella stesura del Documento – prosegue la nota dei Gd – conversione elettrica dei trasporti, incentivi ai Gruppi di Acquisto Solidali e proposte di tutela del verde urbano ed extra-urbano sono solo alcuni dei punti programmatici che abbiamo inserito. In generale è fondamentale avviare la nostra Regione un nuovo assetto in cui i combustibili fossili non siano più centrali e le emissioni inquinanti siano ridotte a zero, e per farlo occorre un incontro tra cittadini, realtà imprenditoriali, sindacati e istituzioni. Serve un nuovo patto sociale, un Green New Deal, che metta la protezione dei lavoratori insieme alla tutela dell’ambiente e proietti ulteriore crescita nei prossimi vent’anni. Per questo abbiamo lavorato, lavoriamo e lavoreremo: per continuare a cambiare tutti i giorni sempre con l’orgoglio di essere emiliano-romagnoli e faentini».

a cura di Samuele Marchi e Matteo Nati

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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