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Emilia-Romagna: imprese giovanili in calo, -5,1%

La base imprenditoriale giovanile in Emilia-Romagna continua a contrarsi, e il trend è superiore al dato nazionale. In un anno ne sono andate perdute 1.632 (-5,1%), con una ulteriore lieve accelerazione della tendenza negativa, mentre le altre imprese sono diminuite solo dello 0,6%. Male il settore delle costruzioni, a crescere sono solo le imprese del settore agricolo. Questa l’immagine che emerge dal Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna. A fine settembre 2017 le imprese attive giovanili sono risultate 30.490, pari a solo il 7,5% delle imprese regionali. Da tempo, la tendenza regionale risulta più pesante di quella nazionale, che ha visto le imprese giovanili (507.409, pari al 9,8%) diminuire del 3% e le altre imprese confermare la tendenza positiva e segnare un nuovo lieve aumento (+0,3%). Se è vero che le imprese giovanili aumentano solo in Sardegna e Basilicata, tra le regioni che crescono meno sotto questo profilo l’Emilia-Romagna è allo stesso livello del Veneto (-4,4%) mentre la tendenza è meno pesante in Lombardia (-3,1%) e Piemonte (-3,5%).

In Emilia-Romagna crescono le imprese agricole, male il settore costruzioni (-12,7%)

La crisi dei comparti produttivi tradizionali ha colpito particolarmente le imprese giovanili. La loro riduzione è determinata soprattutto dal pesante crollo delle imprese delle costruzioni (-920 unità, -12,7%), al quale si aggiungono la rapida caduta delle imprese dell’industria (-160 unità, -6,7%) e l’ampia flessione delle imprese dell’insieme del settore dei servizi (-577 imprese, -2,9%), derivante dalla più marcata riduzione nel settore del commercio (-436 imprese, -5,3%) e dalla più lieve flessione nell’aggregato degli altri servizi (-141 imprese, -1,2%). Contrariamente alla tendenza prevalente tra le altre imprese, risultano in leggera crescita solo le imprese giovanili attive nell’agricoltura, silvicoltura e pesca, +25 imprese, +1,1%, grazie alla crescita della pesca e acquacoltura.

Flessione delle ditte individuali: -1.500 unità

La riduzione è principalmente da attribuire alla flessione molto ampia delle ditte individuali (-1.419 unità, -5,7%), anche se la contrazione è stata notevolmente più rapida per le società di persone (-10,7%, pari a 264 unità), attribuibile all’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata, che sostiene la crescita più contenuta delle società di capitale (+93 unità, +2,1%).

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