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DELIRIUM MUSICAE (Lughé, 29 aprile) – Intervista agli Shattered Ways

“Delirium musicae”, delirio musicale. Venerdì 29 aprile al Cca Lughé (Via dell’Industria 23/1 – Lugo) una nuova serata organizzata dai Neither! (Ricordiamo il Rockin’ the 13th, il venerdì 13 novembre targato Neither). Come l’altra volta, sono qui per intervistare i due gruppi che si uniranno a loro sul palco, in modo da farvi sapere un pochino di più sulla serata che ci aspetta. Ringraziamo in anticipo il Buonsenso di Faenza che ci permette di divulgare gli articoli.

SHATTERED WAYS

Gli Shattered Ways chiuderanno la serata e vengono un po’ da tutta Italia. Sarà il loro primo concerto al Lughè, quindi facciam loro sentire il nostro calore!

Ciao ragazzi! Inizio chiedendovi da dove deriva il vostro nome.
Ciao! Il nostro nome deriva dalla consapevolezza che un giorno ognuno prenderà la propria strada, probabilmente saranno tra di loro separate, da qui “strade infrante”, che in inglese si traduce “Shattered Ways”.

Quando sono nati gli Shattered Ways?
Il nostro gruppo è nato non molto tempo fa, cioè nel 2012.

E da chi sono composti?
La formazione della band vede quattro elementi : Paolo alla chitarra e voce pulita, Lorenzo alla batteria, Giuseppe alla chitarra solista e Giuseppe al basso e voce sporca.

Avete perso qualche membro per la strada per poi acquistarne altri, oppure siete sempre stati voi quattro?
La formazione non è sempre stata così. Siamo sempre stati quattro elementi. Inizialmente al posto di Giuseppe alla chitarra solista c’era un cantante principale, poi circa due anni dopo uscito il cantante entrò un chitarrista, aspirante solista che non ebbe futuro nel gruppo per problemi personali. Ecco che nel 2012 riusciamo a ingaggiare Giuseppe un ragazzino di 18 anni ma con uno spirito e un’eccletticità musicale senza eguali.

Da dove derivano gli Shattered Ways? Chi vi ha influenzati?
Le nostre influenze musicali sono molteplici. Diciamo che fondamentalmente ognuno di noi ha portato nel gruppo diverse correnti musicali derivanti dalla nostra età anagrafica, dalle precedenti esperienze musicali maturate singolarmente, e dai gusti ovviamente;

Chi scrive i vostri pezzi?
I pezzi vengono scritti indifferentemente da ognuno di noi, sulla base dell’ispirazione che colpisce in maniera indiscriminata. Bisogna comunque dire che, il batterista essendo particolarmente portato per la lingua inglese da una mano praticamente sempre nel tradurre e modificare i testi, per avere un pieno significato di ciò che noi vogliamo esprimere all’interno dei testi.

Immagino che ognuno di voi abbia avuto un diverso percorso musicale…
Il percorso musicale è stato piuttosto variegato. Diciamo che ognuno di noi prima di fare parte del gruppo ha suonato sia in proprio che in altre band maturando di fatto un po’ di esperienza anche sul palco.

Le vostre preferenze musicali del momento?
In questo momento ognuno di noi ascolta quotidianamente ciò che più lo ispira. Fondamentalmente però, per darci una mano anche nella nostra musica ascoltiamo ciò che più si avvicina al nostro genere.

Quanti live avete all’attivo, fino adesso?
Fino ad ora abbiamo fatto 10 live.

Ce n’è uno che vi è piaciuto più di altri?
Il live che ci è piaciuto di più direi è stato a Roma presso la “Stazione Birra”, locale, tra l’altro, di fama internazionale.

Progetti in cantiere dopo il Delirium Musicae?
In cantiere abbiamo un nuovo cd, al quale stiamo lavorando e del quale probabilmente presenteremo qualcosa in questo live.

Che cosa ne pensate della scena underground musicale, considerando che la serata di venerdì conterà gruppi di questo piccolo angolo di mondo?
Pensiamo che la scena underground musicale italiana sia molto più vasta di quello che si pensa e si sente in giro. Il problema fondamentale non è la mancanza di idee secondo noi, perché in Italia ce ne sono davvero molte, ma la mancanza di disponibilità di soggetti fondamentali nel campo della promozione musicale che non permettono ai tanti aspiranti di poter uscire fuori ed esprimere le loro idee con propri strumenti.

A cura di Emily Leroy

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