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Parco della Vena del Gesso: una cartina, un vademecum e una segnaletica per escursioni in sicurezza

Per una corretta escursione è necessario essere consapevoli del percorso e della propria preparazione. Questo il motivo che ha spinto gli enti di gestione del Parco della Vena del Gesso a realizzare una cartina del parco. Sono stati presentati anche un opuscolo sulla sicurezza in escursione e una segnaletica di cinquanta tabelle per contattare i soccorsi lungo i sentieri.

Una prima cartina ufficiale del Parco della Vena del Gesso

Ci saranno di certo altre cartine in seguito perchè, come noto a tutti gli escursionisti, i sentieri sono sempre in via di definizione: alcuni vengono chiusi altri vengono modificati o aggiunti. Di certo però questa prima mappa era necessaria, tanto più in un momento come questo in cui vi è una maggior affluenza in queste aree da parte di turisti ed esperti, dettata dalla predilizione di spazi all’aperto imposta dal periodo di emergenza. La cartina, acquistabile online ma anche presso le edicole e le librerie di Faenza e Imola, mostra i 149 km di percorso, di cui 49 km riservati alla sola mountain bike, che compongono il Parco, ma anche i territori limitrofi. Ha richiesto infatti un lavoro editoriale piuttosto complesso, in cui il Cai, come ha ricordato il direttore dell’Ente di gestione Nevio Agostini ha avuto un ruolo fondamentale, che ha coinvolto anche direttamente il Soccorso Alpino Speleologico. “Anche il lavoro di toponomastica è stato complesso, ma il risultato è una cartina 70×100 cm, pieghevole e agevole da consultare, che sarà continuamente aggiornata”, ha riferito Raffaele Monti, editore della Carta dei sentieri.

 

cartina Parco Vena del gesso

Un vademecum sulla sicurezza e la segnaletica per l’emergenza

“Un maggior numero di escursionisti è sicuramente un dato positivo, ma rende imprescindibile la messa in sicurezza del luogo e delle persone stesse”, ha sottolineato Antonio Venturi, presidente dell’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità-Romagna. Oltre alla cartina è stato infatti pubblicato anche un opuscolo sulla sicurezza: un piccolo vademecum per chi voglia fare escursione nei territori del parco della Vena del Gesso in sicurezza. Accanto a questo opuscolo è stata anche inserita una segnaletica di cinquanta tabelle georeferenziate posizionate in punti strategici dei sentieri nei quali è presente la linea telefonica per la richiesta di soccorso. Si tratta di una segnaletica non invasiva, montata su pali tradizionali realizzata dal Soccorso Alpino Speleologico. “Sono strumenti didattici” – sottolinea Fiorenzo Rossetti, dell’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità-Romagna, “che rientrano in un progetto di didattica ambientale per cui sono stati avviati anche due corsi a cui partecipano 40 ragazzi, uno sulla sicurezza delle escursioni in mountain bike e uno per le escursioni a piedi”.

Verso un escursionismo residenziale e consapevole

“Fino adesso sono state disponibili solo cartine turistiche”, ha ricordato Marina Lo Conte, presidente della Comunità del Parco della Vena del Gesso romagnola, “mentre adesso è possibile vedere tutti i sentieri del territorio per avere un corretto approccio all’escursione”. Questo aspetto di consapevolezza è un primo obiettivo che si lega però anche all’idea di un escursionismo residenziale che si basi sul pernottamento delle persone visitatrici di questi territori e quindi anche un incentivo dell’ospitalità delle strutture presenti nei pressi o lungo i sentieri.

Letizia Di Deco

Classe 1998, vivo a Faenza. Mi sono laureata in Lettere Moderne e poi in Italianistica e Scienze linguistiche all’Università di Bologna. Scrivo per il settimanale Il Piccolo di Faenza. In attesa di tornare definitivamente in classe da prof, mi piace fare domande a chi ha qualcosa di bello da raccontare su ciò che accade dentro e fuori le pareti della scuola. Ho sempre bisogno di un buon libro da leggere, di dire la mia opinione sulle cose, di un po' di tempo per una corsetta…e di un caffè

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